Takashi Yoshida ha espressamente rivelato di essere in disaccordo con i nuovi provvedimenti contro la pirateria proponendone alcuni più efficaci
In un’intervista per “The Huffington Post Japan”, Takashi Yoshida si è schierato contro gli editori spiegando il motivo per cui questi provvedimenti sono inefficaci. Il tutto è nato quando si è notato, nel 2017, un calo delle vendite dei manga del 12% rispetto al 2016. Non potendo effettivamente dare una spiegazione certa, gli editori hanno preferito accusare i siti illegali dove vengono pubblicate le scan dei manga.
Secondo l’artista, gli editori non dovrebbero perdere il loro tempo cercando di chiudere i siti pirata entrando così in un circolo vizioso. Sappiamo bene che nel momento in cui ne viene chiuso uno, altri cinque ne vengono aperti nello stesso momento e così via. Quindi, bisogna accettarli come se fossero dei concorrenti e cercare di innovarsi per poterli superare offrendo più servizi per attirare sempre più gente.
È nella natura dell’uomo cercare soluzioni più comode e che gli facciano risparmiare, per questo gli attacchi contro i siti pirata è stato inefficace. Nonostante la riproduzione e la distribuzione illegittima di materiale scritto non sia consentito in Giappone, la lettura di manga su siti pirata non è illegale. Anche se si sta cercando di valutare se il problema siano effettivamente questi siti, Takashi Yoshida ricorda che i siti di pirateria esistono da molto.
Il pensiero…
L’artista pensa che la colpa sia degli editori che pubblicano senza rispondere alle aspettative dei lettori riguardo a prezzi, disponibilità e metodi di vendita. Ritiene che i siti web che permettono ai fan di leggere liberamente svariati manga con un abbonamento fisso conveniente potrebbero rappresentare una prima soluzione.
Questi siti esistono da tanto e il mangaka pensa che la loro offerta sia ancora troppo limitata per incentivare i fan a comprare un abbonamento. Si vede quindi necessario che i prezzi di accesso ai manga digitali diminuiscano per soddisfare le aspettative dei nuovi consumatori. Un’altra soluzione sarebbe quella di selezionare i manga da pubblicare, evitando di perdere lettori per i nuovi titoli la cui qualità non è ottima.
Infine, conclude affermando che queste soluzioni erano state proposte molto tempo fa ma gli editori hanno preferito continuare sulla loro scia. Purtroppo non lavorando in una casa editrice, afferma, non potrebbe dare delle soluzioni effettive. Se un domani ritenessero utili le sue considerazioni, dubita fortemente che gli editori le prenderebbero in considerazione.