Da qualche giorno è disponibile nelle sale di tutto il mondo The Suicide Squad, che raduna alcuni personaggi del mondo DC Comics.
Takahashi Noboru, autore di Mogura no Uta, ha realizzato un omaggio ad Harley Quinn e compagni, condiviso sui social network per la gioia dei fan.
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Anche Junya Inoue, autore di Btoom!, ha voluto omaggiare la pellicola con una sua interpretazione del momento di maggiore tensione.
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Questi personaggi, così tremendamente ancorati nella cultura americana, non hanno mai ricevuto un adattamento manga o anime, ma hanno già fatto alcune comparsate in produzioni animate ormai antiche, ma anche in un cartoon che strizza l’occhio al Paese del Sol Levante, Batman Ninja.
Il nuovo film è una sorta di soft reboot del franchise che racchiude una grande quantità di antagonisti dell’universo DC. La premessa è semplice: un manipolo di crudeli assassini si presta a compiere una missione per il governo americano, in cambio di favori, riduzione della pena, o altre condizioni di semplice sopravvivenza.
Il limitato successo di pubblico, spiegabile in parte con il problema che affligge tutto il settore cinema negli ultimi due anni, non corrisponde al salto di qualità operato, a detta della maggior parte del pubblico rispetto alla versione originale del 2016.
DC Comics sembra voler insistere molto sul lato villain, forse nell’ottica di poter competere su un terreno diverso rispetto a Marvel, che al momento ha il dominio indiscusso del settore supereroi. E probabilmente continuerà ad averlo, considerando che su questo terreno, Warner Bros riesce a realizzare qualcosa di alto livello soltanto al secondo tentativo.