Nella recensione di oggi parleremo di Solanin, manga seinen di Inio Asano. Suddiviso in due volumi, pubblicato in Italia da Planet Mnaga, mentre ha iniziato la sua serializzazione in Giappone su Weekly Young Sunday, dal 2005 al 2006. Diverso tempo dopo, nel 2017, è stata rilasciata una nuova edizione, ambientato dieci anni dopo il finale del manga.
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Solanin, trama
Meiko e Taneda si sono laureati oramai da due anni, senza però ancora aver alcun obiettivo serio o direzione reale da prendere nella vita; entrano pertanto nella società un po’ ad occhi chiusi. Meiko comincia a far l’impiegata per potersi pagare l’affitto dell’appartamento, mentre Taneda lavora come illustratore in una compagnia giornalistica, guadagnando appena il necessario per potersi prender carico in parte anche dell’amica.
Taneda s’incontra spesso con i propri compagni di band dei giorni del college, ma sente che qualcosa continua a mancargli: gli amici capiscono presto chiaramente di cosa si tratta. Hanno bisogno di uscire, farsi conoscere e lasciare che le proprie canzoni vengano ascoltate da un pubblico più vasto; questo è sempre stato il loro sogno, fin dal primo incontro avvento al club di musica pop della scuola.
Entrambi abbastanza infelici per il ritmo delle loro normalissime esistenze da post laureati, le cose cominciano improvvisamente a cambiare quando vengono prese due importanti decisioni: Meiko decide difatti di abbandonare il lavoro che non la soddisfa minimamente, mentre Taneda sceglie di dedicar sempre più tempo per scrivere la sua prima vera canzone.
Dopo aver così rotto radicalmente con le loro vecchie abitudini, ora si ritrovano incerti sulla direzione che la loro vita prenderà; lentamente ma inesorabilmente Meiko e Taneda giungono ad abbracciare insieme il loro imprevedibile futuro, ma una tragedia inaspettata si verifica, cambiando ancora una volta le loro vite e quelle dei loro amici per sempre.
Solanin, opinione personale
Un manga come Solanin, per quanto possa essere letto da tutti, è un’opera che può venire apprezzata soprattutto da giovani adulti che si affacciano ad una vita fatta di situazioni e relazioni complesse. Meiko e Taneda, i due protagonisti, sono una coppia da tanto tempo, vivono insieme e hanno un lavoro, ma nessuno dei due appare pienamente soddisfatto della propria vita. Avvertono un senso di stanchezza e oppressione, come se ci fosse qualcosa di “sbagliato” nelle loro vite, un senso di inadeguatezza che in molti sperimentano almeno una volta. Per l’appunto, uno dei punti chiave di Solanin sta proprio nel realismo: la storia segue la vita di questi due ragazzi, una vita normale dove chiunque potrebbe immedesimarsi. La narrazione potrebbe sembrare lenta, anche se in realtà è molto “introspettiva”, scava a fondo i personaggi. Allo stesso modo, lo stile di Inio Asano, con un disegno molto realistico, va di pari passo con la narrazione, al che i due elementi si fondono, dando vita ad una storia emozionante per via di ciò che vuole trasmettere.
I due protagonisti sono reali perché non vogliono vivere di rimpianti, di non “accontentarsi” della vita più facile (soprattutto per quanto concerne lo stile di vita e il lavoro), motivo per cui entrambi decidono di dare una svolta alla propria vita. Ma come spesso accade nella realtà, queste decisioni portano a tanti dubbi e domande, e anche alla paura del giudizio altrui. Seguire le proprie aspirazioni e i propri sogni spesso viene visto come qualcosa di sciocco e infantile, ma Meiko e Taneda fanno comunque di tutto per vivere le rispettive vite a modo loro, anche tra molte difficoltà. Per questo i personaggi risultano molto ben caratterizzati, sono profondi e si pongono domande che realmente si porrebbe una qualsiasi persona. Asano ha saputo fondere alla perfezione il suo tratto con una storia, dei dialoghi e de personaggi vivi. Ma la vita non è fatta solo di bei momenti e questo vale anche per i nostri protagonisti, che si ritroveranno a dover affrontare una tragedia inaspettata.