Dal 1 gennaio 2021 è entrata in vigore in Giappone una nuova legge per la protezione del diritto d’autore, già approvata nel marzo 2020 e revisionata nel giugno 2020, che inasprisce la lotta alla pirateria e alla diffusione illegale di scan. In particolare si vanno a colpire i leech-site, che propongono collegamenti ad altre pagine per scaricare illegalmente materiale protetto da copyright, prevedendo fino a 5 anni di carcere o multe fino a 5 milioni di yen (circa 40.000 euro) per i proprietari dei siti in questione.
La nuova legge non punisce la produzione e il download di materiale derivato, come doujinshi e fanfiction, ma una volta entrata in vigore le aziende nipponiche non hanno perso tempo a far valere i propri diritti. Sembra infatti che in pochi giorni numerosi utenti Twitter abbiano ricevuto reclami e ammonimenti da Shueisha, la casa editrice proprietaria di Jump Comics e di Viz Media, per aver pubblicato sui propri profili fanart di Dragon Ball, One Piece, Black Cover e altri manga di proprietà del colosso editoriale.
Immediate, ovviamente, le lamentele degli utenti, molti dei quali hanno fatto appello al fair use per difendere il diritto di realizzare e pubblicare sul web le fanart dei propri personaggi preferiti, mentre Shueisha non ha ancora rilasciato alcun comunicato ufficiale.
La teoria di New World Artur
La situazione, però, potrebbe essere ancora più torbida.
Sul profilo Twitter di un certo New World Artur è apparso un lungo post in cui si ricostruisce una vera e propria truffa ai danni degli utenti, in cui Shueisha non c’entrerebbe nulla. Riassumendo, le segnalazioni ricevute dai profili incriminati riportano dati errati sull’editore Shueisha mescolati a quelli di un’altra casa editrice, Kadokawa, e quindi potrebbero essere false, ma Twitter le ha prese per buone e rigirate agli utenti senza verificarne la veridicità.
New World Artur si spinge ancora oltre, sostenendo che dietro queste azioni ci sia un singolo impostore, che avrebbe orchestrato la truffa per colpire una youtuber a cui ha recentemente rivolto minacce e molestie online.
Una vicenda decisamente surreale, sulla quale finora manca qualsiasi conferma, ma che se si rivelasse vera infliggerebbe un grosso danno d’immagine a Twitter, colpevole di non aver verificato a dovere l’attendibilità delle segnalazioni ricevute.
Il mangaka Gino0808 contro la pirateria
In ogni caso, la pirateria resta una grave piaga per l’editoria giapponese. Proprio a tal riguardo si è espresso in questi giorni Gino0808, autore dei manga seinen Yukionna to Kani wo Kurau e Doteibanashi che attraverso una paio di post sul proprio profilo Twitter ha accusato duramente quanti scaricano illegalmente scan e altro materiale protetto.
Per Gino0808 i manga sono frutto di un lavoro che coinvolge più persone e richiede tempo, fatica e denaro, col rischio per chi deve pagare i creativi e gli assistenti di andare in perdita se l’opera non vende. In particolare ha scritto:
“Se non pensi di voler leggere il mio manga spendendo soldi, è segno che io, e il mio manga, non siamo abbastanza buoni, ed è una tua decisione. Se invece pensi che sia abbastanza buono da leggerlo piratato, non voglio che tu lo legga. Noi non disegnano manga per beneficienza. E’ un prodotto di valore. Spesso sento persone dire che piratano manga perché vogliono diffonderne la conoscenza, ma è un tatemae.”
Il termine giapponese tatemae significa letteralmente “facciata” e indica un comportamento esteriore, oppure un’opinione o un sentimento presentati in pubblico ma non realmente provati. Si tratterebbe quindi di una forma di ipocrisia o di giustificazione per continuare a delinquere.