Bentornato in questo nuovo appuntamento con la rubrica Boys&Lovers! Anche oggi parleremo di un volume autoconclusivo che si intitola Shounen to Kamikakushi.
Shounen to Kamikakushi è un’opera scritta e disegnata da Ringo Yuki, la cui pubblicazione è avvenuta tra il 2018 e il 2019.
Prima di iniziare, ptorebbero interessarti:
E adesso iniziamo con la nostra rubrica!
La trama di Shounen to Kamikakushi
Anno 1953
Shuuichiro è un ragazzo di 16 anni che, dopo la morte della nonna (un’anziana signora che lo aveva adottato ancora in fasce dopo averlo trovato nei pressi di un tempio), decide di iniziare la sua nuova vita da qualche parte.
Il ragazzo ha una peculiarità: è infatti in grado di vedere cose che le persone normali non riescono a vedere, come strane ombre vicino alle persone che celano un oscuro segreto o che sono in prossimità della morte.
Poco dopo essersi allontanato dal suo villaggio, si reca in un tempio abbandonato ma qui, percependo una strana entità malvagia, prova a scappare. Cade, ma prima di essere catturato viene salvato da un ragazzo con indosso una strana maschera.
Chi è quella persona?
Impressioni su Shounen to Kamikakushi
L’opera purtroppo non è particolarmente famosa, ma devo dire che l’ho apprezzata moltissimo.
Nonostante sia composta da soli 8 capitoli e che lasci molte cose all’immaginazione del lettore, le tematiche trattate sono interessantissime.
Innanzitutto si parla del folklore giapponese, anche se in maniera appena accennata. Poi, nei capitoli riguardanti il passato di uno dei personaggi, si parla del mondo buddista e delle varie pratiche dei monaci. In particolare, si parla (e viene anche rappresentata in seguito in maniera grafica) la pratica del child satiation (non ho trovato né il corrispettivo giapponese né quello italiano) , ovvero, poiché ai monaci buddisti veniva imposto di non avere alcun tipo di relazione carnale con le donne, per ovviare alla situazione spesso lo facevano con dei bambini che, poiché venivano “riempiti di amore” da parte di questi anziani monaci, erano considerati anche più “sacri”. Ovviamente si tratta di qualcosa che, letta in chiave moderna, è aberrante, ma veniva considerata assolutamente normale.
Passiamo ai personaggi: i due protagonisti principali sono Shuuichiro e Ten: il primo è un ragazzo di soli sedici anni che non ha una vasta conoscenza del mondo, mentre il secondo è un misterioso ragazzo con la maschera che si rivela essere bellissimo.
Entrambi sono caratterizzati dall’avere delle personalità alquanto pacate, ed entrambi sembrano possedere un dono con il reame del paranormale.
La storia è piacevole e ha un senso nonostante sia così breve: Shuuichiro si reca in paese per vendere i pesci che Ten riesce a pescare e per poter ottenere un guadagno. In seguito, dopo un piccolo tentativo di furto sentato, viene notato da un ragazzo più o meno suo coetaneo, che lo invita a lavorare nel locale di famiglia, un piccolo ristorante che affitta anche le camere, e da qui si sviluppa una storia più articolata.
È interessante il fatto che un incidente appena accennato (e che inizialmente fa sospettare di Ten) diventi poi il punto focale della storia, dopo il quale c’è un cambiamento in positivo nei rapporti dei due ragazzi.