La coinvolgente sceneggiatura è a firma Tony Sardina, mentre i magistrali disegni sono di Simone D’Angelo. Un’ avventura claustrofobica che tocca una delle nostre paure più profonde: quella di non essere in grado di proteggere le persone che amiamo.
Sinossi di Sentinel
Dopo un naufragio un padre e il suo bambino si risvegliano su un’isola abitata da inquietanti e pericolosi individui, intenzionati a braccarli come animali.
Fuggire è impossibile. La sola speranza risiede in una figura autoctona che tende loro la mano, apparentemente senza chiedere nulla in cambio, ma che in realtà chiede all’uomo il suo bene più prezioso.
Tony Sardina racconta: “L’idea dietro Sentinel era molto diversa dal fumetto che ne è venuto fuori. Doveva raccontare cosa ne è di un uomo quando si ritrova da solo, faccia a faccia con la sua natura. Doveva esplorare il suo senso di colpa in seguito ad aver annegato i propri cari per poter sopravvivere con le loro provviste. Doveva rielaborare il suo lutto in chiave horror, con una psiche sempre più alla deriva per via della solitudine; ma niente di tutto questo avrebbe messo in piedi una storia degna di essere letta dall’inizio alla fine, senza scadere in vuote elucubrazioni mentali. Così, mantenendo i concetti alla base come “la paura di rimanere soli”, “l’essere disposti a tutto pur di tutelare i propri cari” e “il fine giustifica i mezzi”, abbiamo messo in piedi assieme al mio collega una vicenda che, nel bene (speriamo) o nel male, siamo certi vi stupirà: un uomo e il suo bambino naufragano su un’isola sperduta dove sono calorosamente accolti da uomini armati di fuoco, lance e cattive intenzioni. Tutte coincidenze? Difficile con in gioco l’esoterismo, e qua ce n’è a iosa.
Un aneddoto divertente sulla selezione di Sentinel al Lucca Comics: io e i miei colleghi dell’Outclass Art Studio stavamo parlando a tu per tu con gli editor di Shockdom, quando si è avvicinato a noi un tale da un bancone vicino, probabilmente incuriosito dal nostro volume. Esprimeva a più riprese la sua opinione a riguardo con noi che non capivamo perché si sentisse tirato in causa. Soltanto alla fine si presentò come Lucio Staiano – il fondatore in persona della Shockdom – lasciandoci di sasso e col sollievo di non aver reagito male alla sua intromissione, perché probabilmente non saremmo qui a parlarne”.
Simone D’Angelo aggiunge: “Tutte le mie idee grafiche hanno sempre inizio da un concept semplice: un personaggio e una location, reale o fittizia che sia. Così è nato l’embrione di Sentinel. Ispirato da film d’animazione, videogiochi e anime, ho disegnato una pagina autoconclusiva, dove viene raffigurata la panoramica di una piccola isola e successivamente unnaufrago che pensa in maniera schietta quello che prova sul suo isolamento in questa terra sperduta: una “prigione di merda”. A Lucca Comics abbiamo incontrato Shockdom ed è nata la nostra collaborazione. In fase di produzione abbiamo ottimizzato il tutto, modificando storia, design, personaggi, in favore della miglior resa dell’atmosfera cupa che cercavamo. Essendo circondato da soli indigeni, il naufrago non poteva interagire parlando, così i disegni sarebbero stati una delle parti cruciali dell’opera; quindi ho cercato di rendere il più possibile quell’atmosfera di desolazione e oscurità che avrebbe provato il naufrago e che doveva provare anche il lettore. Il lavoro svolto con Toni è stato il frutto di una collaborazione, ormai collaudata dopo anni di scuola del fumetto insieme, che ha dato vita a un fumetto che ci ha soddisfatti e che abbiamo avuto il piacere di pubblicare con Shockdom, una delle case editrici più moderne sul mercato italiano”.