Diretto da Kat Coiro e scritto da Cody Ziglar e Francesca Gailes, l’ottavo episodio della serie TV She-Hulk: Attorney at Law si intitola Ribbit and Rip It.
Trama di She-Hulk 8
Di notte, due criminali stanno caricando sul furgone alcuni televisori appena rubati, ma vengono interrotti da un uomo mascherato da rana: Leap-Frog. L'”eroe” viene messo in difficoltà dalla reazione dei ladri e si dà alla fuga, ma il suo balzo prodigioso viene rovinato dal costume che prende fuoco.
L’uomo è Eugene Patilio e ora ha ustioni di terzo grado: si rivolge allo studio di Jennifer Walters per far causa a chi gli ha venduto il costume: Luca Jacobson, lo stilista dei supereroi. Jennifer cerca di rifiutare il caso, perché proprio Jacobson le sta preparando l’abito con cui la donna andrà al Gala dove sarà premiata come avvocato dell’anno.
Sfortunatamente per lei, Holliway non vuole sentire ragioni: il capo ritiene che il conflitto di interessi non sia rilevante (e comunque meno di altri già affrontati in precedenza). Jennifer spiega la questione a Jacobson, che è molto risentito, strappa il vestito destinato a Jennifer e le assicura che non realizzerà più abiti per lei.
La causa viene intentata e si scopre che a difendere Jacobson è l’avvocato newyorchese Matt Murdoch (alias Daredevil). Jennifer chiede la lista dei clienti di Jacobson perché potenzialmente interessati dalla possibilità che il loro costume sia difettoso e in possesso di ulteriori prove. Murdoch si oppone perché gli interessati, in quanto supereroi, hanno particolarmente diritto alla privacy.
Gli accordi di Sokovia sono stati abrogati e anche se Jennifer ha deciso di rivelare la sua identità di She-Hulk, gli altri eroi hanno il diritto di tutelarsi. Il giudice dà ragione a Murdoch.
Quando Eugene tira fuori il costume per mostrare le bruciature, Murdoch sente un odore particolare e chiede a Patilio come abbia alimentato la tuta: Eugene è orgoglioso di rivelare di aver usato carburante per aerei. Luke spiega che le istruzioni dicevano espressamente di usare altro, quindi il giudice respinge la causa.
Al bar Legal Ease, Jennifer viene avvicinata da Matt, che le offre un drink come offerta di pace. Jennifer vuole sapere come mai è venuto fino a Los Angeles da New York e come ha fatto ad arrivare all’indizio del carburante: l’uomo risponde che doveva un favore a Luke, perché gli ha fornito “dei completi”, e che sul carburante ha avuto un’intuizione.
Matt spiega che a Hell’s Kitchen cerca di occuparsi di casi pro bono, ma ne accetta di più grandi quando le bollette iniziano ad accumularsi. Aggiunge che Jennifer, grazie alle due identità, è in un’ottima posizione: come avvocato può fare del bene usando la legge quando la società fallisce, e come She-Hulk può aiutare quando la legge si rivela insufficiente. Tra i due nasce un legame, che Jennifer condivide subito con il pubblico. La protagonista vorrebbe fermarsi con lui ma entrambi ricevono una chiamata di lavoro.
Todd ha insistito per vederla, si vanta di aver acquistato una costosissima lancia wakandiana, che va ad arricchire la sua collezione di arte africana: non ci sono questioni legali, ci sta provando con Jennifer, che lo rifiuta. Tornata a casa, riceve la telefonata di Eugene che chiede aiuto perché è stato aggredito in un parcheggio: la protagonista accorre come She-Hulk e si scontra con un avversario in costume che schiva tutti i suoi colpi, nonché un’automobile che la donna gli lancia contro.
Il combattimento termina con l’onda d’urto provocata da Jennifer battendo le mani: scaraventato contro le automobili, l’uomo in costume è messo fuori combattimento. She-Hulk gli toglie la maschera e scopre che si tratta di Matt Murdock, il quale gli spiega di essere davvero cieco ma avere poteri speciali che gli consentono di percepire l’ambiente. Le rivela inoltre che Eugene è il cattivo in questa situazione. Jennifer obietta che Matt è vestito da… diavolo d’oro? Daredevil, precisa Matt, ma il nome non è familiare alla donna.
I due si appostano fuori dal Lily Pad, il palazzo di Eugene, dove l’uomo tiene prigioniero Luke, obbligandolo a lavorare per lui alla macchina da cucire. Secondo Matt nell’edificio ci sono sono 25 scagnozzi: Jennifer non crede al fatto che possa contarli ascoltando il loro battito cardiaco, come sostiene lui. Per convincerla, le dice che sente anche il suo, e che sta battendo velocemente…
Matt vorrebbe occuparsi degli uomini di Patilio, ma la classica scena alla Daredevil viene interrotta dalla fragorosa irruzione di She-Hulk. Bloccati gli scagnozzi, Jennifer libera Luke e consiglia a Eugene di fermarsi, per evitare guai legali peggiori. Leap Frog non ascolta il consiglio e scappa, saltando dalla finestra e ferendosi. Luke è stato dunque liberato dall’intervento dei due superoi: è ancora arrabbiato con Jennifer ma le farà il vestito.
Daredevil sale sul tetto, per non dover parlare con i poliziotti, She-Hulk lo raggiunge. Matt deve tornare a New York ma s’impegna a invitarla a cena la prossima volta: Jennifer decide di anticipare l’incontro e la serata termina nella stanza della protagonista. Sembrerebbe un buon finale, come afferma la stessa Jennifer, ma al mattino arriva Nikki e le dice di prepararsi per il gala. Jen cerca di capire quale può essere il colpo di scena per il finale di stagione: forse un Hulk rosso?
Jennifer va al gala, accompagnata dai genitori e valorizzata dall’abito di Luke. Il premio di avvocata dell’anno va a lei e a diverse colleghe. Il discorso di ringraziamento di Jennifer viene interrotto: sullo schermo compare un’immagine HulkKing, il quale dichiara che il pubblico merita di sapere chi è veramente She-Hulk. Intelligencia ha hackerato sia il telefono di Jennifer sia la presentazione e ora trasmette foto rubate dal cellulare, messaggi scambiati, foto e video intimi (compreso uno con lei e Josh).
Mallory cerca di fermare Jennifer, ma è troppo tardi: la donna, furiosa, distrugge lo schermo e danneggia l’edificio, facendo scattare l’allarme e provocando l’evacuazione. Jennifer riconosce alcuni uomini come membri di Intelligencia, ne afferra uno, lo solleva, poi lo lascia cadere, ascoltando il consiglio di Nikki. Arrivano gli agenti del Damage Control e la fermano. La protagonista guarda in camera: sa di essere finita nei guai.
Sviluppo
I due elementi centrali della puntata sono l’attesissimo arrivo di Daredevil, annunciato fin dai primi trailer della serie e dall’elmetto visto nelle puntate precedenti, e la svolta finale che vede l’intervento plateale dell’Intelligencia e la reazione violenta di She-Hulk.
I siparietti tra Jennifer e Matt sono particolarmente divertenti (e per una volta, nonostante il carisma di Murdoch, Jennifer non si fa rubare la scena): aldilà delle scaramucce sentimentali, i dialoghi si soffermano sui costumi (Matt è vestito da diavolo ma è buono?), sulla differenza tra i due tipi di scagnozzi, gli henchmen, che credono nella causa, e goons, che lavorano solo per la paga, sui conti approssimativi di Jennifer (25 scagnozzi, 15 secondi per fermare ogni scagnozzo… “non ho voglia di stare seduta mezz’ora ad aspettare “).
L’interazione tra i due è in generale molto buona, come coppia di avvocati, di persone, di supereroi. Ottima la la caratterizzazione di Daredevil, che oltretutto sembra contribuire al cammino di crescita di Jennifer, a una migliore consapevolezza e gestione delle due identità.
Per l’uomo senza paura viene sostanzialmente ripreso il personaggio della serie Netflix, probabilmente una delle vette assolute per quanto riguarda i telefilm di supereroi, ed è significativo che si sia mantenuto anche l’attore, già comparso in Spider-Man No Way Home. Rispetto alla base di partenza, sono state opportunamente sfumate alcune caratteristiche per adattare il personaggio a una serie leggera e scanzonata, decisamente meno cupa di quella d’origine, sia per quanto riguarda l’uomo sia per ciò che concerne l’eroe. Rispetto al “total red” classico visto nella versione precedente, il costume riprende gli elementi gialli dell’esordio fumettistico.
Curiosità: Ribbit and Rip It, il titolo della puntata, si riferisce al tormentone usato da Leapfrog.
Il finale sembra mettere in scena l’avvertimento dato da Bruce alla protagonista: “Se ti vedranno come un mostro non facile tornare indietro”.
Riferimenti cartacei
LEAPFROG
Per il personaggio assistito da Jennifer, la serie ha attinto da diversi personaggi dei fumetti Marvel legati alla rana.
Il nome Leap-Frog viene infatti usato da due villain: il primo è Vincent Patilio, creato da Stan Lee e Gene Colan, esordisce nel 1967 in Daredevil n. 25 e si scontra spesso con il cornetto; lo stesso alias è usato da Buford Lange, scritto da Brian Michael Bendis, disegnato da David W. Mack e apparso per la prima volta nel 2001 in Daredevil vol. 2 n. 16. Entrambi usano una tuta da rana con bobine elettriche nelle suole che consentono salti alti 18 metri o lunghi 30 metri. Nel corso del tempo il costume viene migliorato per conferire maggiore forza e garantire salti più precisi.
Eugene Patilio (che nella serie TV è il nome del cliente di Jennifer) nei fumetti è il figlio di Vincent, aspira a diventare un eroe ma usa il nome Frog-Man. Anche lui utilizza un costume da rana con bobine elettriche inserite negli stivali, che danno la possibilità di effettuare enormi salti. Creato da J.M. DeMatteis e Kerry Gammill, compare per la prima volta nel 1982 in Marvel Team-Up 121.
DAREDEVIL
Matthew “Matt” Murdock è un avvocato che da bambino ha perso la vista guadagnando però uno straordinario sviluppo degli altri sensi: da adulto si divide tra la professione da avvocato e l’identità di Daredevil, con cui difende il suo quartiere dai criminali.
Creato da Stan Lee e Bill Everett nel 1964, il personaggio ha esordito sulla testata dedicata nel 1964 proprio con un costume giallo, poi sostituito da quello rosso (ma in Italia la storica Editoriale Corno ricolorò di rosso anche il costume del primo numero, ne L’incredibile Devil n. 1 pubblicato nel maggio 1970).
Quando Nikki arriva a casa di Jennifer, vengono citati due personaggi Marvel: il primo viene nominato espressamente e potrebbe avere forti connessioni con la trama – viene infatti ipotizzato come minaccia imminente: si tratta di Hulk rosso, creato proprio da Intelligenzia con un esperimento sul generale Ross. Il secondo è Wolverine.
RED HULK
Creato da Stan Lee e Jack Kirby, il generale Thaddeus E. “Thunderbolt” Ross è uno dei primi avversari di Hulk: compare già nel 1962, nel primo numero della testata dedicata al personaggio. Quando la figlia Betty si innamora di Bruce Banner, scienziato a capo del Progetto Bomba Gamma, Ross si oppone duramente, ritenendo lo scienziato un debole vigliacco. Ossessionato da Hulk, il generale gli dà la caccia in continuazione, ritenendolo una grave minaccia per gli Stati Uniti e la Terra in generale.
Scoperto che lo scienziato e la creatura verde sono la stessa persona, Ross istituisce e dirige una task force finalizzata a catturare il gigante, gli Hulkbusters. Prova anche ad allearsi con i supercriminali il Capo e Abominio, mettendo a rischio la propria carriera, infine si rivolge all’Intellighenzia, gruppo di scienziati malvagi guidati dal Capo e da MODOK, cui consente di bombardarlo di raggi gamma e radiazioni cosmiche per trasformarlo in una versione rossa di Hulk, con il compito di conquistare gli Stati Uniti.
Assunto il nome di Hulk Rosso (o Rulk), Ross batte Abominio, Wendigo, Hulk e Thor. Vedendo che sua figlia Betty è stata riportata in vita come She-Hulk Rossa, il generale capisce che bisogna fermare l’Intellighenzia e si allea con Banner.
WOLVERINE
Nella scena che precede il gala, Nikki dispone tra le dita strumenti di make-up, formando una sorta di artigli: sembra mimare Wolverine. James (Jim) “Logan” Howlett, personaggio creato da Len Wein (testi) e Herb Trimpe (disegni) con John Romita Sr., comparso per la prima volta nel 1974 in The Incredible Hulk, nei numeri 180 (breve cameo) e 181 (esordio vero e proprio).
Mutante con sensi ipersviluppati, forza e agilità sovrumane, artigli ossei che escono dalle nocche, elevato fattore di guarigione: in poco tempo le suo ferite si rimarginano, i tessuti e gli arti si rigenerano. Scheletro e artigli sono stati rivestiti dall’indistruttibile metallo adamantio, nell’ambito del progetto Arma X. Membro storico degli X-Men, scontroso, Wolverine ha militato spesso anche negli Avengers.
Era già stato fatto un riferimento a Wolverine nell’episodio 2 di She-Hulk : tra le news in sovraimpressione su uno schermo televisivo, “uomo che combatte con gli artigli in una rissa da bar”.
She-Hulk
Creata da Stan Lee e John Buscema nel 1980, con esordio su una testata dedicata (dal secondo numero scritta da David Kraft), Jennifer Walters è un’avvocatessa cugina di Bruce Banner, da cui riceve i poteri in occasione di una trasfusione: forza, velocità, agilità, riflessi e resistenza superumane. La forza di She-Hulk aumenta in proporzione alla paura e alla rabbia, ma rispetto al cugino l’eroina rimane lucida e controlla le proprie trasformazioni.
Chiusa The Savage She-Hulk dopo soli 2 anni, il personaggio è stato rilanciato nel 1989 da John Byrne, autore unico di Sensational She-Hulk, che l’ha portata al successo rappresentandola con la consapevolezza di essere un personaggio di fantasia: spesso parla direttamente al lettore.
She-Hulk ha militato negli Avengers, nei Fantastici Quattro, negli Eroi in vendita, nei Difensori, nei Fantastic Force e nelle Liberatrici. Ha inoltre agito come consulente legale per supereroi. Tra gli avversari principali, Titania, Nicholas Trask, Unum, Ultima, Captain Rectitude, Abominatrix. Jennifer ha avuto a che fare spesso anche con i nemici del cugino, come il Capo, il già citato Abominio, l’Uomo Assorbente, Red Hulk e Red She-Hulk.