Il quinto episodio della serie She Hulk: Attorney at Law si intitola Mean, Green, and Straight Poured into These Jeans: questa volta in tribunale viene discusso chi abbia il diritto di usare il nome She-Hulk. Anu Valia fa il suo esordio nella regia dello show, finora diretto da Kat Koiro, mentre la sceneggiatura è di Dana Schwartz.
Trama
Nel finale dell’episodio precedente, Jennifer Walters viene citata in tribunale da Titania per aver usato il nome She-Hulk, che la villain ha registrato e utilizza per una linea di prodotti di bellezza. Il capo della protagonista, Holliway, le fa notare che la situazione va risolta (chi si rivolgerebbe a uno studio legale che non sa i risolvere le proprie questioni?): non è opportuno che Jennifer si difenda da sola, quindi viene assistita dalla collega Mallory Book.
L’assistente Nikki e l’avvocato Pug cercando di procurarsi un vestito da supereroina per Jennifer: con qualche difficoltà riescono ad essere ricevuti da Luke Jacobson, altezzoso sarto dei supereroi. Jennifer scopre che Todd, uno degli uomini con cui ha avuto un appuntamento, è cliente del suo studio: un aspetto fastidioso che però le fa focalizzare il fatto di aver creato un profilo come She-Hulk sull’app degli appuntamenti. Questo sarà determinante per la causa, dimostrando che Jennifer non solo non ha rifiutato il nome di She-Hulk e lo usa, ma viene riconosciuta come tale, come confermano gli altri uomini incontrati tramite l’app, chiamati a testimoniare in tribunale.
La giudice stabilisce che il nome She-Hulk appartiene a Jennifer Walters e ordina a Titania di ritirare i prodotti cosmetici dal mercato. Il rapporto conflittuale tra la protagonista e Mallory è migliorato. Nel finale, Jennifer ritira i nuovi vestiti nel laboratorio di Luke Jacobson: in una cappelliera vediamo la maschera di Daredevil.
Sviluppo
La puntata si concentra sull’industria dello spettacolo, e la questione portata in tribunale è strettamente legata alla realtà: la Marvel ha davvero creato She-Hulk per questioni di diritto d’autore. Nel 1980, dato il successo del telefilm (allora li chiamavamo così…) The Incredible Hulk, Marvel Comics era preoccupata dalla possibilità che la CBS creasse una versione femminile del personaggio, appunto She-Hulk: in quel caso, ne avrebbero posseduto i diritti e non avrebbero dovuto né pagare né coinvolgere la Marvel.
Non si trattava di una preoccupazione eccessiva. l’ABC aveva fatto un’operazione analoga con La donna bionica, spin-off de L’uomo da sei milioni di dollari. Captain Marvel era un personaggio DC, ma quando scaddero i diritti, la Marvel si appropriò del nome usandolo per l’ufficiale Kree Mar-Vell, mantenne il diritto pubblicando testate dedicate all’eroe e ai suoi successori, e costrinse la Distinta Concorrenza a rinominare Shazam il proprio personaggio.
Un altro aspetto del mondo reale su cui insiste la puntata è l’importanza per l’industria cinematografica degli incassi legati al merchandising, che in alcuni casi genera più profitti rispetto agli incassi al botteghino. Non manca un riferimento ai prodotti non autorizzati, con le magliette degli “Avongers”.
La strategia adottata da Mallory Book e Jennifer Walters per vincere la causa si incentra su un aspetto critico che riguarda la protagonista: non ha una vita sociale e dopo aver inizialmente rifiutato il nome e l’identità di She-Hulk è dovuta ritornare sui suoi passi perché sul lavoro è più richiesta e gli uomini vogliono uscire con lei solo in versione “verde”.
Abbandonato (momentaneamente?) Wong, lo show sembra concentrarsi maggiormente sulla protagonista, finora punto debole della narrazione. Mallory Book è un personaggio interessante, ma non ruba la scena a Jennifer, instaura con lei dinamiche rilevanti e divertenti. Anche l’utilizzo di Titania, personaggio meno noto di Hulk e Wong, è funzionale e non distoglie l’attenzione da Jennifer. Superato il giro di boa di metà stagione, restano aperte le questioni sollevate finora: Qual è il punto della serie? Che direzione stanno prendendo il personaggio e la trama orizzontale? Chi è il villain? Titania? Il Capo?
Riferimenti cartacei
Mallory Book, interpretata da Renée Elise Goldsberry, nei fumetti è una rivale professionale di Jennifer, divenuta poi sua amica e successivamente suo capo in un nuovo studio legale. Creata da Dan Slott e Juan Bobillo, fa il suo esordio nel 2004 in She-Hulk n. 1.
Luke Jacobson è un personagio secondario dei fumetti Marvel: è un magnate della moda, cliente del detective Dakota North (miniserie del 1986 creata da Martha Thomases e Tony Salmons). Il suo assistente è accreditato come Eugene Patilio: nel mondo cartaceo della Marvel è l’identità segreta del supereroe Frog-Man, aspirante eroe, figlio dell’ex villain Leap-Frog. Le bobine elettriche inserite negli stivali gli consentono di effettuare enormi salti. Creato da J.M. DeMatteis e Kerry Gammill, compare per la prima volta nel 1982 in Marvel Team-Up 121.
Rivolgendosi a Jacobson, Jennifer Walters sembra poter risolvere il problema dei vestiti, legato al cambio drastico di dimensione durante la trasformazione in She-Hulk. Nei fumetti la questione viene risolta dalle molecole instabili inventate da Mr. Fantastic dei Fantastici Quattro: il super gruppo dovrebbe esordire nell’MCU nel 2024.
La bottega di Jacobson regala anche un riferimento a Daredevil, confermando probabilmente quello che sarà l’aspetto del costume dell’eroe: vediamo la tipica maschera dell’uomo senza paura, in linea con il design della serie Netflix, ma colorata di giallo, così come intravisto nel trailer della serie She-Hulk (dove il resto del costume è rosso).
Matthew “Matt” Murdock è un avvocato che da bambino ha perso la vista guadagnando però uno straordinario sviluppo degli altri sensi: da adulto si divide tra la professione da avvocato e l’identità di Daredevil, con cui difende il suo quartiere dai criminali. Creato da Stan Lee e Bill Everett nel 1964, il personaggio ha esordito sulla testata dedicata nel 1964 proprio con un costume giallo, poi sostituito da quello rosso (ma in Italia l’editoriale Corno ricolorò di rosso anche il costume del primo numero, L’incredibile Devil n. 1 pubblicato nel maggio 1970).
La fase 4 dell’MCU sembra orientata a dare ai costumi dei personaggi maggiori analogie con quelli storici dei fumetti. Alla breve storia del costume giallo dell’uomo senza paura è stata dedicata miniserie del 2001 Daredevil: Giallo, di Jeph Loeb e Tim Sale. Ultima curiosità: non avendo bisogno delle molecole instabili di Reed Richards, Daredevil si fa realizzare i costumi da Melvin Potter/Gladiatore. Creato da Stan Lee e John Romita Sr. (disegni), compare per la prima volta nel 1966 in Daredevil n. 18, è un costumista, inizialmente avversario di Daredevil, successivamente diventa suo amico e, appunto, “sarto”. Compare anche nella serie TV Netflix, dove è costretto a lavorare per Kingpin che minaccia di ferire la sua donna, finché non viene liberato da Daredevil.
Nei disegni dei titoli di coda della puntata, vediamo riferimenti a diversi personaggi non presenti nella serie (e in alcuni casi nemmeno nell’MCU): le scarpe richiamano il Dottor Strange, Falcon, Dottor Destino, Captain America, Nova, Captain Marvel (sia Carol Danvers sia l’eroe Kree Mar-Vell), La Cosa, Green Goblin, Ciclope, Scarlet Spider, Black Panther.
Interpretata nella serie da Jameela Jamil, nei fumetti Mary MacPherran detta Titania è l’avversario principale di She-Hulk. Creata da Jim Shooter e Mike Zeck, fa il suo esordio nel 1984 in Marvel Super Hero Secret Wars n. 3. Una gracile ragazza si ritrova in mezzo alle Guerre Segrete, viene soccorsa da Spider-Woman, fugge con l’amica Marsha e si imbatte nel Dottor Destino che dona loro superpoteri in cambio della fedeltà. L’amica diventa la magmatica Volcana e lei la fortissima e violenta Titania, uno dei personaggi femminili più forti dell’Universo Marvel.
Agli ordini del monarca di Latveria, la donna affronta Thor, Rogue, Wolverine, gli X-Men e She-Hulk: per vincere contro quest’ultima ha bisogno dell’aiuto di altri supercriminali, sviluppando così una rivalità con l’eroina verde. Titania ha sposato un altro nemico dell’eroina, Absorbing Man, con il quale entra ne I signori del male. Nel Nuovissimo Universo Marvel decide di abbandonare il crimine ma le buone intenzioni durano poco.
She-Hulk
Creata da Stan Lee e John Buscema nel 1980, con esordio su una testata dedicata (dal secondo numero scritta da David Kraft), Jennifer Walters è un’avvocatessa cugina di Bruce Banner, da cui riceve i poteri in occasione di una trasfusione: forza, velocità, agilità, riflessi e resistenza superumane. La forza di She-Hulk aumenta in proporzione alla paura e alla rabbia, ma rispetto al cugino l’eroina rimane lucida e controlla le proprie trasformazioni.
Chiusa The Savage She-Hulk dopo soli 2 anni, il personaggio è stato rilanciato nel 1989 da John Byrne, autore unico di Sensational She-Hulk, che l’ha portata al successo rappresentandola con la consapevolezza di essere un personaggio di fantasia: spesso parla direttamente al lettore.
She-Hulk ha militato negli Avengers, nei Fantastici Quattro, negli Eroi in vendita, nei Difensori, nei Fantastic Force e nelle Liberatrici. Ha inoltre agito come consulente legale per supereroi. Tra gli avversari principali, Titania, Nicholas Trask, Unum, Ultima, Captain Rectitude, Abominatrix. Jennifer ha avuto a che fare spesso anche con i nemici del cugino, come il Capo, il già citato Abominio, l’Uomo Assorbente, Red Hulk e Red She-Hulk.