Serial Experiments Lain è una serie prodotta da Pioneer LDC, ora conosciuta come NBCUniversal Entertainment Japan LLC. L’anime è stato realizzato nel 1998 da Yasuyuko Ueda e Yoshitori Abe, con la regia di Ryutaro Nakamura e la sceneggiatura di Chiacki Konaka.
I 13 episodi sono stati raccolti in Italia in quattro Vhs e Dvd pubblicati tra il 2000 e il 2003 da Dynamic Italia e Dynit. Esiste anche una trasposizione videoludica per Playstation, uscita nel 1998, oltre a diversi artbook.
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La trama di Serial Experiments Lain
La studentessa Lain Iwakura è timida e riservata. Un giorno riceve, insieme ai suoi compagni di scuola, una mail da Chisa Yomoda, una coetanea morta qualche tempo prima. Nel messaggio, la ragazza sostiene di essere ancora viva all’interno del mondo virtuale, chiamato nella serie Wired, quello che noi oggi definiremmo internet.
I messaggi che sembrano provenire dalla compagna suicida spingono Lain a interessarsi al Wired, a esplorarlo tramite un dispositivo Navi, a interagire con altre persone in questo mondo.
Lain arriverà a indagare quali rapporti esistano fra il mondo virtuale e quello reale, a scoprire lati sconosciuti della propria personalità e a comprendere quale sia il suo ruolo nella serie degli strani eventi seguiti ai messaggi di Chisa.
Struttura dell’opera
La serie abbraccia in pieno il mondo cyberpunk, molto in voga alle soglie del terzo millennio, tanto da essere originariamente caratterizzato da un titolo in caratteri minuscoli, “serial experiments lain”, per meglio rappresentare le modalità di scrittura su internet.
Proprio l’interazione con il mondo virtuale innesca i principali punti di trama. La nostra protagonista viene a sapere che un’altra Lain, del tutto simile a lei fisicamente, ma caratterialmente opposta, è apparsa sia nel Wired che nel mondo reale. Un gruppo di hacker, particolarmente influenti nel sottobosco virtuale, sembra interessato a lei.
Lain cerca di capire cosa ci sia dietro tutto questo ma, ogni volta che scava nelle profondità del Wired, incontra dei misteri sempre più grandi ed insormontabili. La realtà si mescola al Wired, il virtuale diventa reale e viceversa. Sembra infatti che la ragazza abbia sempre avuto una controparte nella rete, nata con la rete stessa. Anzi, sembra proprio che la vera Lain sia quella virtuale, mentre quella nel mondo fisici sia solo un’ombra senza passato.
Questo viaggio porterà la giovane a cercare di far incontrare il mondo reale e il Wired. Grazie alla sua amica Arisu però, capisce che la mancanza di una distinzione netta porterebbe soltanto sofferenza. Decide quindi di resettare il mondo, riportandolo allo stato precedente alla morte di Chisa, cancellando sé stessa dalla memoria degli esseri umani per estirpare completamente la possibilità di una nuova anomalia.
Lain rappresenta lo stereotipo dell’antieroina, che agisce quasi sempre per il suo interesse. La splendida colonna sonora accompagna una narrazione a tratti pesante, ma mai banale. Vengono affrontati argomenti quali spiritualità, transumanesimo, psicologia, filosofia, impatto della tecnologia sulla società. Tutto in tredici episodi, all’interno di una trama molto ricca, che integra tematiche sociali come la dipendenza dal web o il suo utilizzo come rifugio da una realtà che non ci soddisfa, in cui i pettegolezzi possono rovinare la vita di qualcuno.
La serie sembra fornire un’ottica pessimista sul futuro, in particolare su come le persone potrebbero usare il mondo virtuale per fare del male agli altri. Visto in prospettiva, più di vent’anni dopo, sembra che questi timori siano divenuti realtà.
Il finale
Serial Experiments Lain si conclude con un ritorno alla realtà. Arisu, amica di Lain, riesce ad entrare nella stanza della protagonista per disconnetterla dal mondo virtuale. La vera Lain riprende coscienza e abbraccia la compagna. Il finale rimane però molto cupo, con Lain che rimpiange una vita iperconnessa. Nonostante si sia liberata di tutte le apparecchiature utilizzate in precedenza, rimane circondata da un preoccupante rumore di fondo, che permea ogni angolo della società civilizzata. Non importa dove tu sia, tutti siamo sempre connessi dalla tecnologia.