Rieccoci al secondo appuntamento con i nostri amici cavalieri, dopo la prima puntata della scorsa settimana. Oggi va fatta un’introduzione innanzitutto sui quattro amici “bronze Saint” (il quinto a tempo debito), per arrivare alla corte del Grande Sacerdote attraversando le 12 case dello zodiaco. Sei pronto? Bene iniziamo subito. Innanzitutto parto con il dire che in questo articolo userò solo ed esclusivamente i nomi originali dei personaggi, anche se ti proporrò comunque il loro nome utilizzato qui da noi in Tv.
Come ebbe inizio la storia? E perché?
Siamo al Grande tempio di Athene dove risiede il Grande Sacerdote, che mantiene la pace e controlla i dodici cavalieri d’oro (uno per ogni costellazione dello zodiaco). Una notte accade l’imprevedile: uno dei dodici profana le sale del tempio e rapisce una piccola bimba ancora in fasce. È il cavaliere del Sagittario Aiolos (Micene), che percepisce la potente aura che sprigiona la piccola neonata, ed in essa riconosce la Dea Athena. Per sottrarla a morte certa dalle mani del Grande Sacerdote, decide di rapirla e portarla in salvo fuori dalle mura della città.
Nonostante varie peripezie e battaglie, con gli altri Saint d’oro inviati dal Grande Sacerdote per fermarlo, Aiolos arriva in degli scavi poco lontani dal tempio. Qui ferito gravemente prima di morire incontra un “vecchio” signore Mitsumasa Kido (Alman di Thule), a cui affida la piccola Saori (Lady Isabel), reincarnazione della Dea, dicendogli di creare una schiera di Saint pronti a proteggerla, visto l’incombere di un’imminente minaccia per l’umanità.
Come nascono i nostri eroi e ciò che nel manga non è presente
Mitsumasa è un ricco milionario di Nuova Luxor (che nel manga è la Tokyo di quegli anni), ed era anche il proprietario della Fondazione Grado, la più importante e grande di tutto l’oriente. Un giorno venne a conoscenza delle armature (cloth) di Athena, decidendo così di accogliere nel collegio Figli delle Stelle (St. Charles nell’anime italiano) più di 100 ragazzini ed inviarli a svolgere un duro addestramento: i più forti sarebbero diventati così Cavalieri di Athena.
Tra questi ci sono i nostri cinque protagonisti ovvero Seiya di Pegasus, Shiryu il Dragone, Hyoga del Cigno, Shun di Andromeda ed Ikki della Fenice. Nella nostra versione (ahimè) tutti questi nomi sono stati modificati, ad alcuni lasciando il nome della loro costellazione come Pegasus, Andromeda e Phoenix, mentre ad altri modificandoli avendo così Sirio il Dragone e Crystal il Cigno.
Prima che i nostri coraggiosi Saint inizino la loro scalata verso le stanze del Grande Sacerdote, c’è da dire ancora qualcosa: nella trama dell’anime ci sono personaggi e storie introdotte dal regista, non presenti nel manga (per dar tempo a Kurumada di portare avanti la storia originale). È il caso dei cavalieri d’acciaio ad esempio (che personalmente mi piacevano tanto, come Sho della costellazione del Tucano e cavaliere del cielo), su cui ti faccio una precisazione.
Nell’anime, del duo Morishita/Kikuchi, era stato pensato che i cavalieri dovevano indossare armature meccaniche costruite appositamente per loro; così il duca Mitsumasa incaricó il professor Asamori di ricrearle in laboratorio. Quando poi venne a sapere dell’esistenza delle Sacre vestigia (cloth dei Saint di Athena), e della possibilità di poterle recuperare, quelle prodotte da Asamori le mise da parte e, solo dopo la sua morte furono indossate per la prima volta, dando vita ai cavalieri d’acciaio. Per dovere di cronaca gli altri due cavalieri erano Daichi, Cavaliere della terra della costellazione della Volpe ed Ushio, Cavaliere del mare della costellazione del Pesce Spada.
La stessa sorte (di fare la loro comparsa solo nell’anime) è toccata a Morgana ed i suoi tre cavalieri, ed a Docrates anch’esso presente solo nella serie animata per volontà dei registi. Altra piccola differenza tra l’anime ed il manga riguarda il torneo dei cavalieri organizzato dalla Fondazione Grado. Mitsumasa dopo aver rivelato la storia sui Cavalieri a Saori, organizza la Galaxian Wars (Guerra Galattica), senza però dire alla bella fanciulla che è la reincarnazione della Dea Athena, e che il torneo ha lo scopo di incoronare il “vincitore” con la Sacra Armatura del Sagittario. Nel manga invece, quando si trova in punto di morte, dice tutta la verità a Saori che si ritrova così catapulta in un mondo “incredibile“, dove mito e leggenda si mischiano formando un mix perfetto.
Una corsa contro il tempo e la meridiana dello zodiaco
Dopo diverse battaglie e peripezie i nostri Bronze Saint, attaccati da Aiolia su ordine del Grande Sacerdote per essere ritenuti rei di cospirare contro il Grande Tempio, partono alla volta di Atene per risolvere la questione con Arles e difendere Saori. Qui mentre stanno per raggiungere la prima casa dello zodiaco, scoprono che la loro guida non è altri che Betelgeuse, uno sgherro al servizio di Arles che nell’affrontare i cavalieri viene sconfitto. Non prima però di riuscire in ciò che gli era stato ordinato: colpire Athena al petto con una freccia d’oro.
https://youtu.be/dZKum5rINd8
Si accende così la meridiana dello zodiaco, che segna le 12 ore che i nostri amici hanno a disposizione, prima che Saori muoia: l’unica cosa che potrà salvarla è lo scudo di Athena custodito in cima alla residenza del Grande Sacerdote. “Correte cavalieri, prima che i dodici fuochi dell’orologio si spengano”.
La prima casa dell’Ariete è custodita da Mu (Mur nell’anime), vecchia conoscenza di Seiya & Co. e discendente degli alchimisti di Mu, coloro che crearono le armature dei cavalieri di Athena. Si offre di riparare i cloth dei nostri amici (viste le tante battaglie combattute), e svelare loro il segreto dei Gold Saint sul “settimo senso“: bruciare il cosmo ai limiti estremi della propria costellazione, tanto da riuscire a prevedere i colpi degli avversari, ed avanzare con portentosi attacchi. Intanto la prima ora è passata e di corsa Seiya e compagni si dirigono verso la seconda casa, quella del Toro.
Ad aspettarli c’è Aldebaran cavaliere d’oro dalla imponente stazza fisica, il quale dice loro che riuscirà a sconfiggerli senza neanche muoversi. E all’inizio le cose non si mettono bene per i nostri amici cavalieri: in men che non si dica, decidendo di attaccarlo tutti insieme, si ritrovano gambe all’aria senza che il Saint dorato abbia alzato un dito. Possibile mai che il potere di un cavaliere d’oro sia tale? Possibile non ci sia modo di avvicinarsi, che si venga “sbattuti” per terra senza vedere le mosse dell’avversario? Ecco che quando le cose si complicano, in soccorso di Seiya in questo caso, arriva Saori che con uno dei suoi tanti discorsi sulle promesse fatte e non mantenute, su l’esser cavaliere di Athena (e qui si nota il tema cavalleresco dato all’anime in Italia), ridesta il nostro eroe per incoraggiarlo a tornare in battaglia, più determinato di prima.
https://youtu.be/VczwFlLmMhI
Improvvisamente Seiya “resuscita” e sembra posseduto da un’aura pazzesca che lo avvolge, tanto da far preoccupare per la prima volta Aldebaran: sprigiona una forza sovraumana ricordando le parole di Mu sul settimo senso, così da riuscire finalmente a vedere i colpi scagliati dal cavaliere d’oro ed evitarli, per poi colpirlo dall’alto spezzandogli il corno dorato. Una genialata dei registi è stata sempre quella di interrompere la puntata al culmine del combattimento, cosa che un po’ ho odiato, ma che alla lunga oggi trovo un’idea intelligentissima, per creare suspence e tensione al momento giusto. Così termina anche il secondo scontro alla casa del Toro che, privo del suo corno, lascia passare i cavalieri ricredendosi sul loro conto e sulla causa che li sta conducendo ad attraversare le 12 case.
Illusioni, misteri e l’inaspettata catena di Andromeda!
La terza casa, quella dei Gemelli custodita dal cavaliere di Saga, è quella che reputo la più affascinante di tutte sia per le atmosfere che vengono ricreate, sia per l’alone di mistero che ruota attorno questo oscuro Saint. La prima cosa da notare è lo sconcerto in cui si imbattono i nostri guerrieri in quanto al loro arrivo, correndo per cercare di superare la casa dei Gemelli, si ritrovano sempre all’ingresso senza mai riuscire ad andare avanti. Infatti Saga è famoso per riuscire a ricreare delle perfette illusioni, senza che alcuno riesca a liberarsene facilmente: i quattro amici si ritrovano più e più volte all’ingresso della terza casa, fin quando appare un’ennesimo tranello da superare. Ci sono due case dei Gemelli (come la doppia faccia sull’armatura del cavaliere), in quale delle due entrare? Decidono di dividersi in due gruppi: Hyoga e Shun nella casa di sinistra e Seiya e Shiryu nell’altra di destra, e chi riuscirà ad oltrepassare la casa andrà diritto a quella di Deathmask, la quarta casa del Cancro.
Il dragone e Seiya si dirigono con fare sicuro nella casa alla loro destra, e dopo averla attraversata, finalmente arrivano ad imbattersi nel cavaliere dei Gemelli: questi è lì, immobile ad attenderli senza muoversi. Ecco che entra in gioco la “cecità” di Shiryu (eh sì per non dilungarmi troppo ho saltato lo scontro di questi contro il cavaliere d’argento di Perseo, che con lo scudo della Medusa tramuta tutti in pietra; pertanto il dragone preferisce auto-accecarsi per non restare vittima del Silver Saint), che affidandosi al suo solo istinto capisce che il cavaliere d’oro non è realmente lì dinnanzi a loro, e quindi con uno slancio fulmineo va contro Saga, e con stupore di Seiya si ritrovano all’uscita della casa.
Invece Hyoga e Shun incontrano il “vero” Saga e la lotta è cruenta, con uno scontro impari in quanto il cavaliere d’oro (seppur fisicamente non è lì), riesce con i suoi colpi ad atterrare i due cavalieri. Il cigno decide di lanciarsi in un attacco sconsiderato e viene risucchiato dal micidiale colpo di Saga, “Another Dimension” che lo risucchia e lo spedisce chissà dove. Shun invece, di indole più pacata pur essendo un cavaliere, affronta Saga in modo più intelligente.
Infatti rendendosi conto che il suo avversario non è fisicamente lì dinanzi a lui ed avendo a disposizione la catena di Andromeda, che può cercare un nemico ovunque esso sia, decide di scagliarla verso il suo avversario. La catena arriva fino alle stanze del Grande Sacerdote, e porta indietro la collana di Arles con grande stupore di Shun. Questi rimasto sorpreso dal colpo lanciato dal cavaliere, scioglie l’illusione, ed il cavaliere di Andromeda riesce ad usicre dalla terza casa. Una volta fuori però non ritrova Hyoga, e non sapendo dove sia stato spedito il suo amico si dirige alla quarta casa.
A quando il seguito?!
Lunedì prossimo 17 dicembre
Grazie molto, molto interessante.
Molto bello anche secondo me il cavaliere dei gemelli è il più figo. Anche se sono del toro.