Nell’ultima serie dedicata alle guerriere in marinaretta, nuovi personaggi fanno capolino sconvolgendo l’intero fandom
Eliminata l’unica figura maschile rappresentata da Mamoru Chiba, tre ragazzi di bell’aspetto riempono questa mancanza.
Parliamo dei Three Lights, idol giapponesi molto famosi che si trasferiscono a Tokyo e si inscrivono, manco a dirlo, nel medesimo liceo frequentato da Usagi e compagne.
Belli, popolari tra le liceali, i tre cantanti sembrano essere dei comuni adolescenti, ma ben presto scopriremo che dietro il visino sbarbato di Seiya, Yaten e Taiki si nascondono tre alieni.
Chi sono in realtà?
I tre cantanti provengono dal pianeta Kinmoku e non sono uomini, ma donne e per di più guerriere Sailor.
Sailor Star Fighter, Healer e Maker, reali nomi dei ragazzi, hanno abbandonato il loro pianeta natio dopo aver assistito al passaggio distruttivo di Galaxia e sono alla ricerca della propria regnante, la Principessa Kakyuu.
La storia delle guerriere stellari è abbastanza confusa sia a causa dell’enorme differenza tra anime e manga, sia per l’adattamento e censura italiana.
Nel manga le Sailor Starlight rappresentano i tre satelliti che ruotano attorno al pianeta Kinmoku.
Durante la guerra, la Principessa Kakyuu non solo perse il proprio regno, ma anche il suo amato principe. Per salvare il proprio Star Seed, la fanciulla scappò da Kinmoku e si rifugiò sulla Terra dove, tramite l’enigmatico personaggio Chibi Chibi, incontrò Usagi.
Le tre guerriere, a loro volta, vagano per lo spazio in ricerca della propria Principessa.
Nell’anime la trama è pressoché simile, ma nel corso degli episodi vedremo le tre guerriere interagire con le Inner e instaurare una profonda amicizia.
Le identità delle Sailor Starlights
Partiamo dall’ambigua sessualità del trio.
Nel manga le ragazze si vestono e si comportano da uomini. L’aggettivo al femminile non è usato a caso: i Three Lights sono donne anche in vesti civili. Una volta sulla Terra, le ragazze decidono di cercare la propria principessa con la musica e per farlo si sono camuffati perché sicure di raggiungere più facilmente il successo se di sesso maschile.
Nell’anime la loro identità è più complicata. Ci sono pochi flashback che mostrano la Principessa Kakyuu in compagnia delle sue guerriere e grazie a questi pochi frame scopriamo che le Starlights erano perennemente trasformate, quindi donne.
Sciolta la trasformazione e quindi in abiti civili, assumono un aspetto maschile non solo a livello estetico, ma anche genitale: sono a tutti gli effetti uomini.
Le teorie sulla natura di questi nuovi personaggi sono molteplici, c’è chi li definisce trasformisti, chi ermafroditi o altro.
Purtroppo la versione animata non aiuta e l’adattamento Mediaset ha solo peggiorato le cose infilando una “gemella stellare” dentro il corpo dei tre ragazzi. Ebbene sì, le nostre emittenti TV hanno inventato una sorella che vive dentro il corpo del gemello per censurare la doppia sessualità dei cantanti. Per fortuna non sono riusciti a censurare la loro mise discutibile in pelle nera (compresa quelle sadomaso delle Sailor Animates) con scuse patetiche.
A distanza di anni e dopo aver visionato svariate volte la quinta serie, sono giunta alla personale conclusione che Seiya, Yaten e Taiki sono in realtà uomini e la loro trasformazione in donne è legata al potere Sailor, che si manifesta in forma femminile.
Un po’ complicato, soprattutto se questo meccanismo di trasformazione uomo/donna crea un secondo quesito, ovvero perché Tuxedo Kamen rimane uomo.
Mamoru Chiba, reincarnazione di Endymion, utilizza il potere del Golden Crystal, essenza del pianeta Terra e completamene estraneo al potere stellare delle Sailor; Seiya, Taiki e Yaten invece utilizzano tale energia.
Che ruolo hanno e che differenza c’è tra anime e manga?
Analizziamo la versione cartacea, sicuramente più facile e veloce illustrare.
Seiya, Yaten e Taiki, che vorrei ricordare essere i cognomi terrestri dei ragazzi mentre il vero nome è Kou, incontrano per la prima volta Usagi all’areoporto.
Mamoru viene ucciso da Galaxia di fronte la ragazza che sviene. Seiya la soccorre e annuncia alle sue compagne di essere arrivate troppo tardi.
I Three Lights sono quasi delle comparse: infiltrate nel Liceo Juuban, riescono ad instaurare una sorta di collaborazione sia con le Inner che Outer (Michiru e Haruka frequentano il medesimo istituto di Usagi) e la loro identità Sailor non è un segreto.
Enorme delusione per noi fan, tra Usagi e Seiya non c’è alcun sentimento romantico. Quest’ultima è attratta dalla guerriera della Luna perché sprigiona la stessa aura di Kakyuu.
Nell’anime i Three Lights diventano parte integrante del cast storico. La quinta serie presenta molti episodi filler, utili per allungare la trama e aiutare l’inserimento di tanti personaggi, scelta registica molto apprezzata.
Come ben sappiamo, i ragazzi frequentano l’istituto Juuban. Seiya si invaghisce di Usagi e comincerà a corteggiarla, infischiandosene del fidanzato lontano in America. Occhio non vede, cuore non duole e quindi scatta l’operazione “rubiamo la ragazza altrui”.
Questa ship tra i due personaggi ha fatto letteralmente impazzire l’intero fandom della saga dividendolo in due schieramenti: pro Mamoru VS pro Seiya.
Esteticamente Simile al nostro bel principe (capelli corvini e occhi blu mare), il rockettaro riempe Usagi di tutte quelle attenzioni che noi fan speravamo di vedere in Mamoru.
Romantico, dolce, attento e premuroso, Seiya incarna a pieno il ruolo del perfetto principe azzurro anche se spesso mostra un carattere esuberante, infantile e a tratti irresponsabile, una sorta di alter ego al maschile di Usagi.
A differenza del loro compagno indisciplinato, Yaten e Taiki si mostreranno più egoisti e decisamente più determinati nel portare a termine la propria missione. Questo atteggiamento è simile a quello delle Outer che si troveranno d’accordo: nessuna collaborazione ne interazione con le Sailor terrestri.
Le influenze nei fandom di Sailor Moon
Quattro serie e tre film incentrati sull’eterno amore tra Usagi e Mamoru viene minacciato dall’intrusione del terzo incomodo.
Usagi è stata più volte oggetto di attenzioni altrui, basti pensare al Principe Diamond che, ossessionato da lei, ha viaggiato nel tempo e smosso un’intera guerra con l’intento di possederla.
Perchè Seiya fa così paura?
Usagi pensa al suo innamorato in Erasmus, ignara del suo omicidio, e un ragazzo simile a Mamoru la corteggia. Non basta la somiglianza estetica e nemmeno delle paroline dolci per far scattare un tradimento in piena regola, ma se ci immedesimiamo in un’adolescente di soli sedici anni impegnata sentimentalmente con un ragazzo freddo che viene riempita di attenzioni, il gioco è bello che fatto.
“Non ti vado bene?” è la struggente dichiarazione d’amore di Seiya.
Al termine di una cruenta battaglia, la guerriera ha un crollo psicologico e vomita contro il ragazzo la sua frustazione. Mamoru è sparito, non risponde a nessuna delle numerose lettere che gli ha scritto ed è ridotta ad ascoltare a ripetizione la voce registrata sul nastro della segreteria telefonica.
Seiya accoglie lo sfogo, ma vedendo Usagi stremata e in lacrime cede e si dichiara a lei.
Appartengo allo schieramento pro-Mamoru e per me lui è il giusto compagno di Usagi, ma ammetto di essermi commossa di fronte a questa scena e di averla rivista non so quante volte. Speravo di vedere un bacio tra i due ragazzi, anche se rubato o interrotto da uno schiaffo, ma lo sceneggiatore ha ben deciso di interrompere l’episodio e lasciare noi fan in sospeso, col dubbio.
Cosa è esattamente successo dopo la dichiarazione? Seiya ha ceduto rubandole un bacio? Usagi se ne è andata lasciandolo lì sotto la pioggia? Non lo sapremo mai, ma di certo la ragazza è confusa, forse spaventata tanto che Rei si vede costretta ad intervenire per aiutare l’amica.
“Tu ami Mamoru, vero? Se è così non devi illudere Seiya”. Cruda e diretta, la domanda di Rei colpisce in pieno petto Usagi che finalmente le confiderà il suo vero dolore: il silenzio di Mamoru.
Noi spettatori conosciamo bene la tragica fine del ragazzo, ma se il potere del Cristallo d’Argento può ripristinare tutto (ormai, dopo quattro serie conosciamo già l’happy ending), un cambio repentino dei sentimenti di una adolescente può modificare l’intera trama e, conseguentemente, il futuro.
Per la prima volta il telespettatore comincia a dubitare del finale scontato della serie (tanto risorgono tutti e saranno felici e contenti), la protagonista sembra cedere alle avance di Seiya tanto che litiga con le proprie compagne perché non vuole perderlo.
Gli vuole bene non come amante, ma nemmeno come amico. Usagi ha Mamoru, ma il ragazzo è fin troppo assente e al suo posto c’è un altro uomo che la ama ed è disposto a sacrificare la propria vita per lei.
Come già riportato, gli episodi filler di Sailor Star non hanno solo allungato la trama, ma hanno creato una narrazione parallela: una storia d’amore clandestina, anche se a senso unico.
Due di picche per il rockettaro nella serie originale, ma non nel mondo delle fan fiction.
I Three Lights hanno conquistato l’intero fandom che, non felice delle avventure dell’anime, cerca sul web storie create dai fan sia letterarie che disegnate. Storie alternative, prequel e sequel continuano ad arricchire la saga delle guerriere.
Yaten con Minako, Taiki con Ami e Usagi divisa tra Mamoru e Seiya sono i principali temi narrati dalle numerosissime fan fiction (italiane e non) e anche se sono creati da semplici utenti come noi, il livello di scrittura è altissimo tanto che alcune di esse superano l’opera originale.
In conclusione, i Three Lighs sono un valore aggiunto all’opera della Takeuchi?
Assolutamente sì. Le serie erano ormai quasi monotone: arriva il nemico, viene sconfitto e vivono tutti felici e innamorati.
Nella quinta serie, escludendo la guerra tra Sailor, la quotidianità dei protagonisti viene alterata dai tre cantanti. Per la prima volta, dopo tanti episodi, vediamo le nostre paladine alle prese con la più grande delle avventure: la vita di una semplice adolescente.
Dispetti tra i banchi di scuola, rivalità tra i vari fan club e corse pazze per partecipare al tanto agognato concerto mostrano il lato fanciullesco delle guerriere che, vogliamo ricordare, hanno sempre sedici anni.
E se il telespettatore non si ritiene soddisfatto della serie TV, può consolarsi con il magico mondo delle fan fiction tutte da leggere e, perché no, può trasformarsi lui stesso in autore.