A partire dal 2015 abbiamo visionato l’adattamento del manga di Sailor Moon, c’è chi lo detesta quando in realtà è un capolavoro unico nel suo genere
La bella guerriera che veste alla marinaretta ha conquistato i cuori di tanti fan. Abbiamo atteso per anni un sequel dell’anime trasmesso negli anni Novanta, un prequel oppure un OAV, ma quando la Toei Animation ci ha proposto un remake molti fan hanno storto il naso.
Perché bisogna analizzare Sailor moon Crystal senza confrontarlo con l’anime storico?
Partiamo dal presupposto che Sailor Crystal non è un reboot, ma la trasposizione animata del manga.
“Preferivo il cartone animato della mia infanzia!”
“No, il manga è la storia originale!”
Queste sono le frasi ripetute all’infinito da quattro anni fino ad oggi.
Per chi non lo sapesse, il manga e l’anime sono stati prodotti e pubblicati contemporaneamente.
In seguito al grande successo riscosso da Sailor V, le avventure incentrate su Sailor Venus, l’autrice Naoko Takeuchi si è ritrovata a dover lavorare sull’opera Bishoujo Senshi Sailor Moon.
I lettori erano entusiasti di questo shoujo innovativo, quindi perché non sfruttarlo al massimo, soprattutto a livello commerciale?
Il 28 dicembre 1991 viene pubblicato il primo numero della fortunata saga che non ha più Minako Aino come protagonista, ma Usagi Tsukino, conosciuta in Italia come Bunny.
Il 7 marzo dell’anno successivo viene trasmesso il primo episodio di quello che noi consideriamo l’anime storico.
Se vogliamo confrontare entrambe le versioni, noteremo che la trama è pressoché uguale fino a un certo punto per poi differenziarsi su alcuni aspetti fino ad arrivare a due trame completamente diverse, ad esempio la quinta stagione.
Come mai queste discrepanze? La Takeuchi ha dovuto lavorare a ritmi pazzeschi, spinta dalla produzione, per garantire la pubblicazione del manga a pari passo con la trasmissione televisiva, motivo per il quale la versione cartacea presenta alcune lacune narrative, oltre ad un peggioramento dello stile grafico. La mangaka era completamente sfinita.
Le critiche contro Sailor Moon Crystal sono nate a causa di un inutile confronto con l’animazione degli anni novanta
Siamo tutti affezionati ai nostri cari Bunny e Marzio, alla severa maestra Arianna e al buffo Ubaldo, in fin dei conti chi non guardava Bim Bum Bam?
Gli episodi erano esilaranti e nonostante la censura adottata da Mediaset abbia devastato la trama, li abbiamo amati fino ad oggi.Come avrete già capito da tempo, amo Sailor Moon in tutte le sue versioni e come ogni opera ci sono aspetti negativi e positivi. Immaginate la mia reazione alla notizia di Crystal!
Quando vidi il primo episodio la delusione fu enorme perché, come tutti, lo confrontavo con l’anime storico, un grave errore.
Concentriamoci sul manga, dimentichiamoci per qualche istante dell’animazione della nostra infanzia e osserviamo con occhi nuovi questa trasposizione animata.
L’errore comune è appunto il confronto di entrambe le versioni. È vero, i personaggi erano più simpatici, più caratterizzati, ma non dimentichiamoci che gli editori hanno pubblicato in contemporanea il manga e l’anime per puro scopo commerciale.
Perché Sailor Moon Crystal ci piace
Il manga è composto da diciotto volumetti, un numero breve considerati i duecento episodi trasmessi molti anni fa, eppure ci sono volute così poche tavole per creare una saga complessa come Sailor Moon, OAV compresi.
Se l’anime storico è ricco di episodi aggiuntivi, detti filler, utili per rendere allungare il brodo, Crystal invece è privo di fronzoli.
La trama si concentra sugli avvenimenti, in fin dei conti c’è una guerra tra il bene e il male e il nemico non si mettere a perdere tempo sprecando energia e soldati per stupidi combattimenti fallimentari.
Partiamo da un punto fondamentale: il manga è stato studiato, scritto e prodotto nel 1992 quindi dobbiamo considerare il contesto storico di quasi trentanni fa. Per esempio, il bacio che Usagi ruba a Mamoru è un gesto audace, folle, ma se lo vediamo in una storia moderna ambientata nel nuovo millennio ci scappa da ridere.
Sailor Moon Crystal è stata ambientata nel 2015, un azzardo visto che sono rimasti invariati gli atteggiamenti dei personaggi, ma è pur vero che gli usi e costumi del Giappone sono molto lontani dai nostri.
Vediamo così Ami alle prese con un moderno tablet, Usagi con l’ultimo modello di smartphone e così via.
Questa scelta di adattare la trama ai giorni nostri lo trovo geniale. Solitamente i vari reboot o adattamenti cinematografici tratti da libri si basano sulla versione originale come il periodo storico.
Certo, non possiamo immaginare la seconda guerra mondiale ambientata negli anni Duemila (anche se un regista ha creato un film innovativo chiamato “Lui è tornato” con Adolf Hitler che si risveglia nella Germania moderna), ma spesso uno svecchiamento risulta essere una mossa vincente e così è stato con Crystal.
Perché amiamo la trama di Sailor Crystal
La trama è lineare: Usagi viene prescelta come guerriera Sailor e dovrà trovare la principessa della Luna, proteggerla e sconfiggere le forze del male. Col tempo si uniranno a lei altre compagne di battaglia.
Solitamente i shoujo sono ricchi di momenti vuoti e spesso inconcludenti. Basti pensare ad Hanayori Dango, una serie di ben oltre cinquanta volumi di cui la metà inutili e ripetitivi, realizzati solo per allungare la pubblicazione.
Il manga di Sailor Moon, e di conseguenza Crystal, arriva direttamente al punto, senza tralasciare la storia d’amore tra i due protagonisti.
Usagi è un’adolescente romantica, ingenua e infantile. Piange quando un ragazzo sconosciuto la prende in giro a causa di un brutto voto, arrossisce davanti alla bellezza e all’eleganza di una giovane miko, si innamora a prima vista di qualsiasi bel ragazzo compreso il cassiere della sala giochi.
È una ragazzina normale nel pieno della sua crescita, una fase dove non è più una bambina, ma non è ancora una donna.
Non ci sono episodi filler, combattimenti inutili: mentre le guerriere Sailor uccidono senza pietà i soldati del Regno delle tenebre, Usagi si innamora di Mamoru disobbedendo a Luna.
Lei cresce sia come donna che come guerriera e il suo sviluppo lo si nota episodio dopo episodio.
Nel primo piange per una sbucciatura sul ginocchio, nel secondo gioisce nell’avere una nuova compagna di battaglia, nel terzo agisce d’impulso e cerca di ingannare il nemico per salvare Rei. La sua crescita continua durante le altre serie, lei è una guerriera contro la violenza e vorrebbe salvare tutti con il dialogo.
Con Pharaoh realizza che l’amore può vincere ogni cosa e unendo il suo potere con quello di Tuxedo Kamen e Chibi Moon riesce a sconfiggerlo.
Il messaggio d’amore recitato nella sua formula di presentazione e nella sigla di apertura si vede, reagisce con la forza per difendersi, ma cerca di mediare col nemico a differenza delle sue colleghe.
Le Sailor Senshi sono le guardiane della principessa, devono proteggerla a qualsiasi costo: non cercano un dialogo, passano direttamente all’attacco comportandosi da veri e propri guerrieri.
La morte dei nemici è violenta, c’è chi viene arso vivo, chi esplode o si sgretola. Non ci sono enormi cuori rosa purificanti, ma corpi carbonizzati (nella seconda serie) o esseri umani trasformati in orribili bestie aliene (terza serie).
Anche gli altri personaggi maturano e acquisiscono più consapevolezza di sé: sono a conoscenza di possedere doti particolari, come Rei Hino che percepisce la potenza del fuoco o Makoto Kino il vento.
Quando scoprono di essere delle guerriere Sailor, accettano fin da subito il loro ruolo. Continuano a condurre apparentemente una vita semplice come tutte le adolescenti, in realtà hanno accolto a pieno la loro missione ovvero proteggere la coppia reale e la Terra.
Ambizioni mediche, politiche, culinarie o sportive sono gli obiettivi personali delle Inner, ma vengono accantonate se la principessa viene minacciata da qualche entità malvagia.
Per loro non c’è tempo per l’amore e se spesso le vediamo correre dietro a qualche bel ragazzo, l’istinto della guerriera prevale sempre e la vita mondana viene messa subito in secondo piano.
Sailor Moon Crystal racchiude tutto questo, non ci sono personaggi bipolari che si spaventano per uno scarafaggio, ma se si trasformano in guerriere uccidono a mani un mostro dalle peggio sembianze.
Vediamo degli adolescenti che crescono, sbagliano, si mettono in discussione più volte e spesso agiscono d’impulso commettendo azioni egoistiche, Usagi in primis.
Distrutta per aver perso Mamoru, uccide l’amato per poi suicidarsi, seguendo un moderno copione shakespeariano di Giulietta e Romeo. Non importa se il mondo sta per collassare, il suo essere adolescente prevale sulla guerriera tanto da compiere il folle gesto.
Stesso discorso con Sailor Saturn, colei che incarna la distruzione totale. Le Outers devono uccidere Hotaru, ma Usagi si oppone causando così il risveglio della Mistress90, creatura oscura aliena.
Perché amiamo l’animazione di Sailor Moon Crystal
Noi bambini degli anni ottanta siamo cresciuti con serie animate disegnate a mano, ma i Millennials sono abituati all’animazione digitale.
Il characters design poteva essere simile alle vecchie glorie così come hanno fatto con Dragon Ball, ma perché riproporre alla nuova generazione un copia/incolla di oltre vent’anni fa quando abbiamo la possibilità di dare vita allo stile della Takeuchi?
È vero, Dragon Ball non ha cambiato la fisionomia dei personaggi, ma il concept art è stato realizzato da Toriyama stesso, non da altri disegnatori (come la Tadano che ha curato anche Wedding Peach).
Ho letto diverse critiche riguardo Crystal: le ragazze sembrano più delle bamboline inespressive, animazione troppo fredda, storia breve e così via.
Avete mai confrontato le immagini del manga con l’animazione? Un’illustrazione realizzata a mano e colorata con ecolyne e acquerelli ha un aspetto e una resa diversa rispetto a una fatta con Photoshop.
Me ne rendo conto con i miei stessi disegni: quelli a mano sono decisamente più caldi e comunicativi rispetto alla colorazione con il computer. Immaginate ora una serie animata che deve riprodurre, in formato digitale, un manga che presenta diversi stili.
Le ragazze hanno le gambe estremamente lunghe, il viso ricorda le bambole di porcellana e Tuxeko Kamen sembra un ragazzo anoressico con enormi difetti ossei, peccato che questo sia il reale stile della Takeuchi.
Non so se avete mai visto Gokinjo Monogatari, noto in Italia come Curiosando tra i cortili del cuore. L’animazione aveva rispecchiato a pieno lo stile della Ai Yazawa, i protagonisti erano volutamente deformati con labbra siliconate, teste e scarpe enormi eppure tutti erano entusiasti di questo anime.
Perché gli stessi utenti non apprezzano Sailor Moon Crystal?
La risposta è semplice, sono ancorati alla versione anni Novanta.
Ho rivisto più volte Crystal, ammetto che alcune scene le ho riguardate all’infinito come il risveglio di Serenity nella prima serie o il sacrificio di Sailor Moon e Saturn nella terza.
Tra gli archi quello che mi è piaciuto di più è il terzo, sia a livello di regia che di character design.
Più fluido, fresco e armonioso, Crystal Infinity è la serie che si avvicina maggiormente allo stile della Takeuchi. Nel complesso il reboot ha reso giustizia alle scene clou dell’intera opera.
Qualche esempio?
Il risveglio di Serenity dopo la morte di Tuxedo Kamen. La principessa riappare in tutto il suo splendore e con essa anche i ricordi di una vita passata. Quando apre gli occhi e vede il corpo dell’uomo il suo lato umano si ridesta e impazzisce.
Non è Serenity a urlare disperata, ma Usagi e lo si nota quando urla il nome di Mamochan.
https://www.youtube.com/watch?v=Fq8ddumDcxg
Il dinamismo di Crystal
Sempre a livello di sceneggiatura, l’anime mostra un aspetto più dinamico e in alcuni aspetti maturo.
Gli attacchi magici, ad esclusione delle prime apparizioni, sono diretti. Il nemico non attende la fine della coreografia da parte della Sailor di turno, ma viene attaccato subito.
In quanti si sono chiesti “Perché fanno il balletto? È impensabile nella vita reale.”? Ebbene, Crystal ha accontentato i più scettici con una sceneggiatura più realistica.
La guerra è guerra senza esclusioni di colpi.
Nella seconda serie l’ossessione del principe Diamond nei confronti di Serenity è più esplicita: lo vediamo baciare con la forza la ragazza. “Ti farò mia, che tu lo voglia o meno”.
L’ammissione di Diamond è agghiacciante, così come lo è la trasformazione di Chibiusa in adulta con la magia nera da parte di Phantom, o la morte della stessa Pluto che si sacrifica per salvare la Terra.
Altra scena forte è la morte di Sailor Saturn. L’isolamento della piccola Hotaru, trasformata in un cyborg, termina con l’incontro di Chibiusa che diventerà la migliore amica della bambina.
Sfruttata dal suo stesso padre come arma bellica, Hotaru si trasforma in un essere mostruoso, ovvero la Misstress90.
Durante gli episodi finali di Sailor Infinity, i vari tentativi della Mistress di emergere dal corpo umano di Hotaru hanno dato la nausea a molti telespettatori, ma non in senso negativo.
La donna dai chilometrici capelli neri comincia a trasformarsi, gli occhi ruotano in modo innaturale e il corpo si dilania tanto che vediamo l’orribile creatura fuoriuscire dalla schiena, proprio come un insetto che si libera dal proprio esoscheletro.
Il lato horror è servito e se può sembrare una nota stonata in uno shoujo manga, la trasformazione totale della Mistress90 è invece più che realistica e adatta al reboot.
Come detto prima la guerra è guerra, e non dobbiamo scandalizzarci se ci sono morti, torture, stupri o corpi dilaniati anche se il tutto è ambientato in un anime per adolescenti.
Toccante risulta invece il sacrificio di Saturn che, risvegliata dopo aver sconfitto l’aliena, decide di portarsi il nemico nell’oltretomba non dopo aver volto un ultimo sguardo alla piccola Chibiusa.
https://www.youtube.com/watch?v=_T5L5eFkIuc
In conclusione, Crystal è un ottimo reboot?
L’anime non può essere considerato il miglior prodotto dell’animazione giapponese, né posso consacrarlo come il più bel reboot di sempre.
È basato su un manga scritto e concluso più di venti anni fa e ho apprezzato moltissimo l’adattamento di una trama vetusta ai giorni nostri, ma ci sono degli errori da considerare.
I primi due archi sono stati concepiti come webseries, quindi con un budget ridotto.
Non sappiamo se hanno scelto questa produzione per adattare il prodotto ad un pubblico internazionale o per paura di riscuotere poco successo, in fin dei conti Sailor Moon è entrato negli annali, ma sono trascorsi ben due decenni e le nuove generazioni preferiscono altri generi, ma così non è stato.
Spettatori di ogni età hanno seguito il reboot, molti entusiasti, altri delusi per la resa grafica o per l’introduzione di un pessimo 3D.
Dobbiamo però ammettere che il progetto Sailor Crystal non è affondato come il Titanic, ma ha avuto una escalation positiva fino al 2019: nata come webserie è stata lanciata sul mercato Home Video su supporto BlueRay dopo aver corretto i numerosi errori anatomici, il terzo arco è stato trasmesso sulle reti nazionali nipponiche con una grafica nuova mentre la quarta serie sarà divisa in due film distinti e proiettata nei cinema.
Quale versione preferisco tra anime storico e Crystal?
Entrambi, perché sono due prodotti diversi, con i propri pregi e difetti.
Non sono un fan della serie ma sposo in pieno la tesi contraria al discorso “era meglio quello di una volta”, affermazione che relega gli certi spettatori (in questo caso) a vivere nel passato ed a chiudere le generazioni in compartimenti stagni, azzerando il confronto. “Era meglio ai miei tempi”, quando detto per partito preso e senza argomentazioni a supporto, è solo un’implicita ammissione di un’età che avanza e che non riesce più a riconoscersi nel mondo attuale! Gran bell’articolo!
Ciao Andrea.
Non puoi non conoscere Sailor, urge una maratona di tutti gli episodi!
Scherzi a parte, il problema principale di Crystal è la scelta di portare in TV un prodotto concepito nel 1992, però è una sfida che i produttori sono riusciti a vincere.
Confrontare l’anime storico e il manga è un vero azzardo, le trame alla fine sono diverse anche se raggiungono il medesimo epilogo. È come se volessimo confrontare Spiderman e Amazing Spiderman, due versioni diverse della Marvel con la differenza che il secondo è quello fedele al fumetto.
Una delle miglori recensioni di Crystal che abbia mai letto. VERA! VERA! VERA!
Grazie mille Alex! Non è stato facile analizzare il manga senza pensare all’anime storico, è un errore che bene o male facciamo tutti.
Grazie ancora ?
Ma quanta ignoranza, io preferisco mille volte crystal perché é lo stile vero della Takeuchi, il manga é uno shojo, non é per bambini diamine
Gusti personali, non ignoranza. Personalmente mi piacciono entrambe le versioni, il manga è più profondo e adatto a un pubblico più adulto anche se ha delle falle nella narrazione (come tutte le opere), l’anime storico è più leggero e spensierato.
In fin dei conti sono due prodotti diversi così come il live ?