Bentornato in questo nuovo appuntamento con la rubrica Boys&Lovers!
Iniziamo questo nuovo anno con un nuovo appuntamento della rubrica più popolare e parliamo oggi di Ruriiro de kimi wo kazatte.
Ruriiro de kimi wo kazatte è un volume unico scritto e disegnato da Oimi Mio e si compone di 5 capitoli, più un altro mini capitolo conclusivo.
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E adesso iniziamo con la nostra rubrica!
La trama di Ruriiro de kimi wo kazatte
Shinagawa è uno studente di una prestigiosa scuola d’arte, anche molto dotato. Nonostante la sua specializzazione sia la classica arte giapponese, gli piace fare ritratti di persone. Un giorno, la sua vista viene catturata da un altro ragazzo, uno studente di cui non conosce il nome e che fa da modello per una docente chiamata da tutti “la strega”.
Un giorno, Shinagawa riesce a parlare con questo misterioso ragazzo e gli chiede di potergli fare da modello, ma viene freddamente rifiutato.
Come si evolverà la storia tra questi due ragazzi?
Impressioni su Ruriiro de kimi wo kazatte
Il manga, nonostante sia breve, si presenta come particolarmente esplicativo per quanto riguarda la parte esplicativa riguardo l’arte giapponese e di come vengono creati alcuni colori (ad esempio, il blu per i dipinti più pregiati viene creato utilizzando delle pietre preziose).
I personaggi sono ben disegnati e facili da distinguere. I personaggi secondari sono decisamente molto meno presenti e non hanno un grande rilievo, nemmeno la fantomatica “strega” che invece dovrebbe essere più rilevante.
Shinagawa è un ragazzo giovane e semplice, inizialmente attratto solo dalle cose belle e con un grande complesso di inferiorità nei confronti del fratello.
Lo studente senza nome è invece un ragazzo molto più apatico nei confronti della vita, che ha trovato un modo alternativo di utilizzare il suo corpo per potersi mantenere in maniera autonomia, per via di alcune vicende familiari un po’ particolari.
L’opera è estremamente leggera in quanto non sono presenti scene spinte e gli organi riproduttivi maschili non sono mai rappresentati, nonostante ci siano spesso scene nei quali Shinagawa ritrae il modello nudo (ma lui stesso evita di riprodurli).