Rieccoci con #Otakult e con Robin Hood no daiboken, che ci porta nell’Inghilterra del 1200. Era il 1990 quando l’idea per l’anime nacque a Mondo TV, famosa compagnia di distribuzione televisiva italiana. La base di partenza per la nuova serie dedicata al famoso bandito era un libro dello scrittore Dumas, intitolato Robin Hood il proscritto.
La serie fu commissionata allo studio giapponese Tatsunoko, pioniere dell’animazione fondato nel lontano 1962. Un’unica stagione di 52 episodi racconta le avventure dell’eroe britannico, che qui compare, come i suoi compagni di avventure, in versione adolescente. Solo gli antagonisti, tra cui il barone Alwine (ispirato allo sceriffo di Nottingham) mantengono la loro età tradizionale.
La sigla dell’anime è cantata da Cristina d’Avena, ed è rimasta invariata in ogni replica: l’esordio in Italia fu nel su canale 5, per poi passare a Italia 1 e Man-ga.
Prima di passare alla vicenda, vi rimandiamo ad altri #Otakult dello stesso periodo:
Robin Hood, adolescenza fra i boschi
La storia inizia come sempre durante il regno di Riccardo I d’Inghilterra. Robert Huntington e i suoi cugini Will, Winnifred e Jenny vivono nel castello di famiglia, ma una sera il barone Alwine, da anni in contrasto con la casata del giovane, ordina al cavaliere Gilbert di dare fuoco alla dimora e di uccidere tutti i membri rimasti.
I quattro ragazzi riescono a fuggire grazie alla freccia di Robert che ferisce Gilbert e lo costringe ad allontanarsi. Sperando di far perdere le loro tracce Robert e i suoi cugini scappano nella foresta di Sherwood, dove presto incontrano Little John e la sua banda. Qui non può mancare lo scontro tra Robin Hood e la sua futura spalla, un po’ ricalcato dalla versione cinematografica, che alla fine consente ai fuggitivi di restare e unirsi al gruppo.
Fra i primi incontri della famiglia Huntington ci sono anche lady Marian, qui non più che quattordicenne, e frate Tuck, un uomo bizzarro che passa il suo tempo intento a svolgere strani esperimenti, ma molto alla mano con i ragazzi della foresta.
Dopo le prime difficoltà ad adattarsi, la vita nei boschi non si rivela poi così male, ma il rapimento di Marian da parte del vescovo di Hereford, in combutta con Alwine, riaccende il desiderio di vendetta di Robert. Iniziano così le avventure di Robin Hood nel tentativo di ostacolare i piani del barone e del vescovo, che in assenza di Re Riccardo hanno tutto il potere nelle loro mani.
Le vicende si dividono fra le classiche scorribande della banda di giovani banditi e le insidie di un bosco che ha più di un mistero da risolvere, e che sembra a volte governato da una forza sconosciuta.
Personaggi di Robin Hood
Robert Huntington: giovane nobile inglese, impulsivo ma molto generoso con gli altri. Ha giurato di vendicare l’incendio al palazzo di famiglia e di proteggere la foresta di Sherwood, compresi i ragazzi che ci vivono. Possiede un arco magico che solo le persone dal cuore puro possono tendere, ed è forte anche nellos contro corpo a corpo. Si innamora subito di Marian.
Little John: fosse per lui si farebbe chiamare Big John, ma dato il suo carattere ipersensibile a volte non è facile prenderlo sul serio. Abituato a vivere nei boschi e a cavarsela, ha un punto debole molto evidente: Winnifred, la cugina di Robert.
Lady Marian Lancaster: fanciulla nobile inizialmente molto riservata, man mano che la storia prosegue inizia a rivelare un lato combattivo e tenace. Le sue disavventure l’hanno infatti resa desiderosa di imparare a difendersi per contribuire al fianco di Robin, di cui è innamorata, e di tutti i membri della banda di Little John.
Barone Alwine: signorotto senza scrupoli, perseguita la famiglia degli Huntington da anni, oltre a tassare pesantemente tutti i sudditi del re. Da qualche tempo è alla ricerca di un misterioso tesoro celato nel profondo della foresta di Sherwood. Purtroppo per lui, una volta trovato gli si ritorcerà contro.
Vescovo di Hereford: ecclesiasta avido che intende assoggettare Marian. Il suo piano prevede di dichiararsi suo tutore per appropriarsi delle ricchezze della famiglia della ragazzina. Verso la fine della serie inizia a rivedere i suoi propositi e tenta di aiutare Robin Hood a liberarsi di Alwine.
Sir Gilbert Whitehand: cavaliere fedele a lord Alwine, inizialmente odia Robin Hood perché lo considera un rivale per l’amore di Marian. Dopo essere stato tradito dal barone, sembra morire cadendo da un dirupo ma ricompare più avanti deciso a vendicarsi. Dopo l’ennesimo scontro con Robin, in cui il rivale cerca di aiutarlo quando rimane intrappolato, riesce a riappacificarsi con quest’ultimo e a stabilire una sorta di alleanza, per quanto non riesca a dimenticare Marian.
Elementi magici
Nella serie ci sono delle puntate in cui pare che l’ambiente guidi la storia attraverso eventi che hanno del sovrannaturale: un esempio è la puntata 16, dove un uragano di pochi secondi arriva a scaraventare verso un precipizio Robin, Marian e Gilbert, per poi dissolversi nello spazio di un battito di ciglia. Una sorta di deus ex machina in un momento cruciale.
Un altro esempio è la sfera della vita: un globo intoccabile, che contiene lo spirito della foresta di Sherwood. Si tratta del tesoro che Alwine cerca disperatamente, ma non si tratta di un oggetto prezioso bensì di una fonte di potere incredibile. Chiunque cerchi di danneggiarla rimane intrappolato, senza possibilità di fuga.