Anche questa settimana, come ogni settimana, il vostro amato sito iCrewPlay fa le sue Recensioni Anime e l’ultima volta abbiamo parlato di Made in Abyss da dover guardare. Oggi invece vi abbiamo portato Re:Zero – Starting Life In Another World. In attesa della seconda stagione che non sappiamo ancora quando sarà disponibile, abbiamo deciso di recensire la prima stagione della serie animata che è disponibile su Crunchyroll gratuitamente.
Dalla nascita sino alla serie animata
Re:Zero, scritta da Tappei Nagatsuki, nasce come serie di romanzi amatoriali pubblicati per la prima volta il 20 aprile 2012 sulla piattaforma web Shōsetsuka ni narō. Intorno all’aprile 2013, Masahito Ikemoto, editore presso MF Bunko J (Media Factory), rimase affascinato dall’opera e chiese all’autore se fosse interessato ad adattare la sua opera in una serie di light novel.
Nasce così la light novel di Re:Zero scritta sempre da Tappei Nagatsuki e illustrata da Shin’ichirō Ōtsuka, pubblicata il 24 gennaio 2014 e ancora in corso; fino ad ora sono stati pubblicati 21 volumi con aggiunta di altre storie secondarie.
- Un adattamento manga di Daichi Matsuse, intitolato Re:Zero – Starting Life in Another World – Un giorno nella capitale;
- Un manga di Makoto Fūgetsu, dal titolo Re:Zero – Starting Life in Another World – Una settimana alla magione;
- Un altro adattamento manga di Daichi Matsuse, intitolato Re:Zero – Starting Life in Another World – Truth of Zero;
Avevamo fatto una recensione pure per queste. Andatele a vedere cliccando qui.
Solo nell’8 aprile del 2016 si ha la prima Tv in Giappone della serie animata trasmessa su AT-X. Nagatsuki partecipò come supervisore della versione animata così da renderla più fedele possibile alla light novel che vennero trasformati in 25 episodi per la prima stagione. Grazie anche alla regia di Minoru Ashina e alle musiche di Ken’ichirō Suehiro ebbe un successo planetario e oggi i fan aspettano la seconda stagione.
Trama dell’anime Re:Zero
Personaggi di Re:Zero
I personaggi principali di Re:Zero sono vari e ben caratterizzati, infatti ognuno di loro nel parlare, ma anche nel muoversi, si esprimono per quello che sono o per meglio dire per quello che effettivamente sono. Facciamo degli esempi per interderci:
- Subaru, il protagonista, nella vita “reale” prima di essere catapultato in questo universo parallelo, in una scena dove entra in un negozietto e vede una coppia passeggiare. La scena mostra il nostro eroe quasi triste nel vedere gli altri ben integrati nella società a differenza sua, che molto probabilmente non ha mai avuto modo di relazionarsi vermente con gli altri e vive solo nel suo piccolo mondo da vero hikikomori quale lui è. Quando però entra in questo mondo nuovo e differente da quello da dove proviene accende in lui nuove speranze e soprattutto l’incontro con Emilia gli dà quella spinta nell’esporsi in modo più estroverso agli estranei che potremmo tradurre tutto ciò con una frase dantesca, ovvero “l’amor che move il sole e l’altre stelle“.
- Un altro personaggio rivela la sua fragilità: Emilia, che essendo una mezza-elfa con i capelli argentati assomiglia molto a Satella, ossia la Strega Invidiosa che è la figura malvagia della storia ma che è rimane avvolta nel mistero. Per via di questa somiglianza, alcuni in città pensano che sia lei e questo fa nascere dei dubbi alla ragazza. E’ così tanto condizionata da questa cosa che lei si presenta la prima volta a Subaru con questo nome.
Questi erano solo alcuni esempi ma anche altri personaggi, che inizialmente sembrano seguire il comportamento classico che si riscontrano negli anime (la tsundere o la loli), si evolvono dando nuove sfaccettature allo stesso amplificandone la visione sulla loro personalità. Questo viene permesso anche grazie al fatto che Subaru ha la possibilità di ritornare indietro nel tempo dando la possibilità a lui e allo spettatore di vedere le reazioni dei personaggi in tutte le probabili eventualità.
Oltre a questo, alcuni personaggi risultano controversi perchè non si capisce bene a che gioco stiano giocano e dunque risultano interessanti, ma senza cascare in troppi spoiler vi dico solo che Roswaal L. Mathers si comporta e dice cose al quanto preoccupanti.
Struttura dell’opera Re:Zero
Andiamo ad analizzare quindi la struttura dell’opera precisando i sui temi focali e poi lo svolgimento della storia dando particolare attenzione alla sistemazione delle puntate.
Il comportamente di Betelgeuse è fuori controllo e non fa altro che ripetere come un pazzo di essere diligente e accusa tutti gli altri di essere pigri. Considerando anche il fatto che Subaru si comporta da superbo anche quando effettivamente non ha nessuna forza a livello fisico, ci fa capire come Satella brama un amore un po’ possessivo e tramite il Vangelo sembra voler spiegare il modo in cui gli adepti si devono comportare, ovvero rinunciare ai vizi capitali e soprattutto gli arcivescovi, che rappresentano i sette peccati, devono lottare contro la loro indole.
Ma come funzionano le puntate di Re:Zero? Gli episodi si svolgono in generale in questa maniera: alcuni individui misteriosi di diverse fazioni cercano di impedire ad Emilia e a tutta la Tenuta Roswaal di salire al trono in tutte le maniere, senza esclusione di colpi. Il protagonista dunque dovrà morire e ritornare alla vita più volte fino a trovare la soluzione per mantenere in vita tutti i suoi amici e finché non risolverà l’intricato problema, Subaru si risveglierà dall’ultimo checkpoint creando così una ripetività delle scene. Tutto questo è un classico dei viaggi nel tempo e quindi non c’è niente di nuovo. La cosa che lo differisce e che tutto quanto avviene in un ambiente fantasy medievalesco.
Composizione grafica e sonora
Per quanto riguardo l’adattamento anime fu White Fox la prescelta di Tanaka e di Ikemoto per via dell’adattamento di Steins;Gate da cui erano rimasti colpiti. La produzione iniziò poco dopo la pubblicazione del quinto volume delle light novel nell’ottobre 2014. Per quanto riguarda la scelta dello staff, sia il character design sia il ruolo di capo animatore furono affidati a Kyūta Sakai. La regia fu assegnata invece a Masaharu Watanabe. La produzione fu inoltre accompagnata dalla supervisione di Nagatsuki, che contribuì sia alla stesura del copione sia alle sedute del doppiaggio: ciò diede vita a una stretta collaborazione tra staff dello studio e autore, che ben si conciliò con l’obiettivo generale di creare un adattamento anime fedele alle light novel. Tutti queste persone hanno permesso di avere una qualità nell’animazione e nell’interpretazione davvero impeccabile. Le opening e le ending dell’opera animata però, risultano poco curate.
Giudizio finale
Penso che l’aspetto più favorevole dell’opera sia il fatto di sfruttare i viaggi nel tempo in un mondo fantasy con il protagonista che viene dal ventunesimo secolo. E’ la prima volta che sento una storia del genere e l’originalità è importante. Ovviamente rimane banale l’utilizzo dei viaggi nel tempo che vengono sempre utilizzati per evitare errori o eventi tragici imprevedibili. Comunque sia tutti i personaggi hanno un loro perché, pur piccolo che sia, e la loro personalità viene amplificata in base a quanto si relazionano con il protagonista. Subaru è lo spirito di Re:Zero e quindi l’opera va a pari passo con la sua anima.
Un problema che si riscontra è la mancanza di dettagli sulla Strega, sui Peccati Capitali, il Vangelo e il Drago che protegge la città. L’anime senza tutte queste spiegazioni rimane spoglio, lasciandoti l’amaro in bocca. Comunque per quel che sappiamo fino a ora, è un anime che attira e ti lascia mille domande facendoti venir voglia di vedere la puntata successiva. Viene consigliato quindi a chi ama i generi Isekai e di Mistero. Per chi ama invece le botte da orbi questo è il genere da evitare, perché non vengono messi molto in risalto i combattimenti.
Abbiamo anche una articolo dove c’è una classifica Top 20 dei migliori titoli Isekai. Andate a leggere!