Dopo la recensione di Paolo Borsellino – Una storia da raccontare, ecco quella del quinto volume di Redneck, un fumetto americano sui vampiri.
Introduzione
Donny Cates è un fumettista molto noto nel panorama statunitense che si occupa sia di opere interamente sue, come Babyteeth, Absolute Carnage e Buzzkill, sia ad altri lavori come quelli della Marvel. In un’intervista lo stesso autore ha rivelato come ci siano tematiche sempre presenti in tutti i suoi fumetti, ad esempio la morte, l’abisso, l’oscurità, l’oblio… e come sia sua intenzione mostrare il Texas non nei suoi stereotipi (conservatorismo e armi), bensì come amore verso la famiglia e un luogo dove ci si possa prendere cura di se stessi e degli altri.
Afferma inoltre come la Disney, al contrario di quanti molti pensano, offra piena libertà creativa a coloro che si trovano coinvolti nella realizzazione di un loro fumetto.
Trama
Il quinto volume della serie racconta le origini dei vampiri dal punto di vista di uno dei due “nati dal fuoco”, cioè frutto dell’uomo fiammeggiante, capostipite della specie. Passando di secoli in secoli, viene mostrata la lotta non solo tra i vampiri e gli esseri umani, ma anche tra fazioni interne tra gli stessi vampiri, cosa che ha portato allo sfociare di una sanguinosa guerra.
Lo stesso vampiro è adesso pronto a scatenare un nuovo conflitto in Texas con la fazione avversaria, quella del “Parlamento” da lui stesso fondato e che gli ha voltato poi le spalle.
In questa situazione si trova in pericolo anche la famiglia Bowman che, pensando di aver trovato finalmente la tranquillità domestica, finisce ancora una volta coinvolta in un possibile massacro.
Struttura dell’opera
Il fumetto presenta una storia unitaria senza suddivisioni in capitoli e un breve riassunto della storia dei numeri precedenti prima di accingersi alla sua lettura. In questo riassunto viene spiegata la composizione famigliare dei Bowman e dei loro contrasti con la famiglia rivale, i Landry nella cittadina di Sulphur Springs. Alla fine non sono presenti contenuti aggiuntivi.
Impressioni personali
I colori scuri, il tratto talvolta abbozzato e l’enfasi su certi dettagli come il sangue, i denti e le espressioni facciali rendono il fumetto, artisticamente parlando, interessante e accattivante. Parliamo d’altronde di un’opera sui vampiri, tema che è stato riproposto decine, se non centinaia di volte nel panorama letterario e che eppure, in questa veste grafica, riesce a discostarsi dalla maggior parte degli altri lavori.
Per quanto riguarda i personaggi, prevalgono soprattutto personaggi malvagi, le cui azioni sono spinte da motivazioni ben giustificate, ma sicuramente non condivisibili. La costruzione dell’antagonista quindi riesce, mostrandone uno senza scrupoli e senza alcun rimorso verso le vittime che fa strada facendo.
Ci sono anche accenni storici, che cercano di dare una versione verosimile di fatti realmente accaduti, imputabili ai vampiri stessi. Ho apprezzato soprattutto la loro filosofia, l’idea di voler diffondere il “dono della vita”, così come lo chiamano, dono che gli umani non approvano perché contrario alla religione. A proposito di religione, proprio nella parte iniziale viene mostrata una scena a tema con tanto di versetti delle Sacre Scritture.
Rispetto al possibile seguito, ci si può aspettare soltanto distruzione e carneficina, elementi ricorrenti nel corso dell’excursus storico sull’origine dei vampiri.