Sin dal momento del suo esordio su Netflix, l’anime Record of Ragnarok ha diviso i propri fan in due categorie distinte: la prima che denigra l’anime a favore del manga, la seconda che ha apprezzato fortemente la lotta senza riserve tra dei ed uomini. Il Ragnarok infatti annuncia la battaglia che ha lo scopo di decidere la sopravvivenza dell’umanità per ulteriori mille anni.
Al congresso del Valhalla si decidono le sorti della razza umana, ma le valchirie, con a capo Brunilde, da sempre alleate degli uomini ed acerrime nemiche degli dei, selezionano 13 eroi con il solo scopo di sconfiggere gli stessi dei. Tali eroi, in veste di rappresentanti dell’umanità, si battono per la sopravvivenza del genere umano. A tale scopo le valchirie immolano se stesse, nel corpo e nell’anima, per fornire all’eroe la forza necessaria.
Il primo incontro sembra schiacciare le aspettative degli uomini a favore degli dei, infatti vede come protagonisti Thor, il temibile dio norreno, e il più forte eroe cinese: Lu Bu. Egli è il più feroce e sanguinario degli eroi, ancora imbattuto. La lotta tra i più forti si accende ed è ricca di colpi di scena.
Il confronto risulta sempre inaspettato e porta il pubblico a percepire livelli di tensione altissimi, poiché la vittoria non è mai assicurata per nessuna fazione. L’arena in cui avviene tale combattimento ricorda il celeberrimo Colosseo, al suo interno le due fazioni sembrano essere su piani differenti, tuttavia i primi due incontri, quello di Adamo vs Zeus e di Thor vs Lu Bu, ci ricordano come gli eroi dell’umanità siano alquanto temibili.
Adamo vs Zeus: il secondo round è colmo di adrenalina
Per quanto la natura divina e quella umana costituiscano tra loro un rapporto biunivoco, le abilità di Adamo sembrano superare quelle di Zeus; infatti l’eroe e progenitore della razza umana e possiede la capacità per tenere testa al padre di tutti gli dei. Inoltre si può apprezzare non solo la crudezza delle scene di lotta, ma soprattutto il dettaglio della trasposizione anime, la quale non perde la sua freschezza ed i dettagli più cruenti.
Record of Ragnarok: affinità e mitologia di riferimento
Secondo la mitologia norrena il Ragnarok segna l’inizio di una guerra senza esclusione di colpi per determinare chi sopravvivrà e chi invece sarà destinato a morire. Ritengo che la cura nella creazione degli dei e delle loro peculiarità sia stata magistrale: da una parte le perversioni e l’amore per il combattimento di Zeus, contrapposto alla noncuranza e alla calma di Adamo, dall’altra la supponenza di Poseidone e l’esercizio costante di Sasaki Kojiro, l’eterno sconfitto.
Nell’abbinamento tra divinità ed uomini ho riscontrato una straordinaria attenzione a mescolare gli opposti: se infatti gli dei rappresentano l’originale, l’eidos da cui l’uomo ha preso forma, non stupisce il fatto che l’uomo abbia superato spesso le aspettative divine. Inizialmente infatti gli dei vedono nella lotta un gioco per divertirsi, ma presto nell’arena la tensione sale alle stelle, infatti la lotta non è mai scontata come ci si potrebbe aspettare.
Per sua natura l’anime ricorda nei combattimenti Kengan Ashura, sebbene quest’ultimo per violenza sia assai più crudo. A tratti è presente anche qualche elemento che rimanda all’universo delle Bizzarre avventure di JoJo. La tecnica e la cura dei particolari durante il combattimento riflette la maniacale attenzione ai dettagli, che è la punta di diamante del manga di Record of Ragnarok.