Una persona può essere cattiva senza rendersene conto?
Personalmente è una domanda che mi sono posta molte volte e devo purtroppo dire che la risposta a questo quesito è sempre stata positiva. Molti potrebbero dire meglio cattiva senza rendersene conto che cattiva intenzionalmente. Su questo posso essere sia in accordo che in disaccordo. Dipende un po’ dagli ambiti trattati. Le persone sono spaventate da quello che non conoscono e spesso questo può portare a mostrare una cattiveria, che magari non avrebbero mai pensato, al solo scopo di difendersi da quanto è sconosciuto.
L’opera di Yuhki Kamatani tratta un tema che ancora oggi è molto delicato, non solo nel paese di origine dell’opera, ma in tutto il mondo. Stiamo parlando dell’omosessualità che sia questa dal punto di vista femminile o da quello maschile. Alcuni come forma di difesa a questo sono arrivati a dire che queste persone sono malate; hanno qualcosa che ha scatenato geneticamente la malattia. Non tutti però sarebbero d’accordo e in primis ci sono ovviamente gli omosessuali.
Si è parlato molto negli ultimi tempi di questa situazione, si è anche arrivati all’approvazione dei matrimoni civili in alcuni paesi, ma la maggior parte della popolazione mondiale è ancora molto diffidente a riguardo. Addentriamoci però ora nell’analisi del primo volume di Oltre le Onde. Shimanami Tasogare.
Cosa succederebbe se tutti venissero a sapere il diverso orientamento sessuale di qualcuno?
Come abbiamo accennato sopra il tema dell’opera Oltre le Onde è molto delicato. Per rispondere alla domanda poco sopra le reazioni possono essere le più disparate, ma nel caso del volume in questione abbiamo per lo più disprezzo e derisione. Il protagonista, Tasuku Kaname, è un giovane studente appena trasferitosi nella cittadina di Onomichi. Come è facile intuire dall’introduzione è omosessuale ed è spaventato da quello che potrebbe accadere se i suoi compagni venissero a sapere la verità su di lui.
Arriva il giorno in cui per un innocente scherzo, che vede il suo telefono nelle mani dei compagni, viene deriso e preso in giro per quello che loro pensano sia. Tasuku però nega con tutto il suo essere arrivando ad insultare quasi sè stesso e quelli come lui. Uscito da scuola si trova a vagare per la città pensando che forse avrebbe fatto meglio a suicidarsi. Mentre i suoi pensieri viaggiano vede una donna buttarsi da una finestra e pensa che si sia suicidata. Correndo verso il luogo si ritrova in un salotto di conversazione dove trova altre persone omosessuali come lui. Inizia così il suo cammino verso l’accettazione. Cosa succederà però con i suoi compagni, una volta che saranno finite le vacanze estive?
Un luogo dove essere accettati…
Il protagonista della storia non è il solo a vivere questa “condizione”. Ci sono infatti come abbiamo detto sopra altre persone, presenti nel salotto di conversazione della Signora Qualcuno, che sono omosessuali e hanno paura di quello che potrebbe succedere se il mondo venisse a sapere. Una di loro ha trovato il coraggio di uscire allo scoperto con i suoi genitori, ma proprio come pensava i rapporti si sono incrinati e pian piano sta cercando di farli tornare com’erano. Sarà sicuramente un arduo compito.
Tasuku Kaname: è il protagonista della storia. Il ragazzo omosessuale appena trasferito che vive nella costante paura che il suo più profondo segreto venga rivelato al mondo. Si sa che gli scherzi tra adolescenti esistono da sempre e questo potrebbe aver compromesso, secondo lui la sua vita. Quando l’oggetto dello scherzo diventa lui, Tasuku entra nel panico e non sa più cosa fare.
Signora Qualcuno: una persona misteriosa, proprietaria del salotto di conversazione dove approda per caso il nostro protagonista dopo aver visto proprio la Signora Qualcuno buttarsi dalla finestra. Di lei non si sa nulla, ma si evince che sia una buona ascoltatrice. Lei non fa domande lascia che siano gli altri a parlare e si limita appunto ad ascoltare quello che hanno da dire.
Utsumi e Haru: sono i due ragazzi che frequentano il salottino di conversazione di Qualcuno. Entrambi come volontariato rimettono a posto le case abbandonate e le destinano a nuovi utilizzi oppure le affittano a nuove famiglie che vogliono venire a vivere ad Onomichi. Haru vive con sua “moglie” Saki. Ovviamente non si possono sposare realmente, ma seguono sempre le notizie che riguardano questi matrimoni anche provenienti dall’estero. Lei è anche l’unica che ha fatto coming out con i suoi genitori e ora sta cercando di riprendere i rapporti con loro dopo anni di insidie.
All’interno del salottino ci sono anche: un anziano signore amante della musica classica, che ogni tanto dedica qualche brano a Tasuku e una ragazza di cui però non si sa ancora molto nel primo volume.
Le insidie possono nascondersi ovunque
Siamo quasi arrivati alla conclusione di quest’analisi, abbiamo visto i personaggi e parlato della delicato storia che ha deciso di trattare la mangaka. Come ci è stato possibile notare il tratto utilizzato dalla Kamatani per realizzare l’opera è anch’esso in alcuni punti delicato e impreciso, per esempio per le ambientazioni riprodotte in lontananza, e deciso per i primi piani. In alcune scene possiamo notare anche un gioco di chiaro-scuro che perfettamente si addice all’atmosfera del momento disegnato con cura dall’autrice.
Le tavole sono maestralmente divise nelle varie sequenze e ognuna di queste è stata riprodotta nei minimi dettagli. Riuscendo ad immedesimarsi sembrerebbe quasi di essere presenti sul posto con i personaggi.
Fermiamoci a riflettere…
Da qualsiasi punto di vista vogliamo guardare l’argomento, l’omosessualità rimane un argomento delicato; che si parli di religione, orientamento sessuale o altro nulla cambia il fatto che la popolazione, in particolare quella tradizionalista, non è ancora pronta a vedere due uomini o due donne sposarsi o nel più semplice dei casi stare assieme.
Ci sono stati diversi scandali e infiniti discorsi in merito e non mi dilungherò. Personalmente non ci trovo nulla di male. Non bisogna considerare diverse delle persone soltanto perchè hanno gusti diversi. L’opera di Yuhki Kamatani mira, raccontando la storia di questo ragazzo, a far capire come si sentono queste persone quando non sono accettate dalla comunità in cui vivono e come questo possa spingerle anche a pensare al suicidio.
L’omosessualità se ci si pensa è anche un capro espiatorio per il bullismo e come tante altre motivazioni può portare a conseguenze estreme. Purtroppo però nonostante questo i sentimenti non vengono quasi mai compresi e passata una storia se ne ripresenterà un’altra sempre con le stesse motivazioni.
La Kamatani è stata in grado di rendere alla perfezione quelli che sono i pensieri di questi individui e le varie fasi che portano all’accettazione. Si parte dalla negazione, passando per la rabbia arrivando infine alla consapevolezza di sè stessi e dei propri sentimenti. Un’opera realizzata maestralmente di cui consiglio caldamente la lettura.
Alla prossima recensione!!