Lo scorso 23 maggio è uscito, edito da Bao Publishing, il secondo titolo della saga di Hubert e Gatignol, Gli Orchi-dei: Mezzo Sangue.
Gli Orchi-dei tratta di un territorio comandato da giganti insaziabili e famelici, che provano solo disprezzo nei confronti degli umani, loro servitori o pasto prelibato. Se nel primo libro il protagonista della vicenda era Piccolo, il figlio del re dei giganti poco più grande di un qualsiasi essere umano, nel seguito la prospettiva è spostata sull’umano Yori, un mezzo sangue. La sua storia è raccontata in forma di flashback alla madre, distinguendosi dal racconto precedente, che proseguiva in maniera più lineare. Egli è figlio di una plebea e di un nobile, dapprima trattato alla pari degli altri fratelli, poi cacciato malamente dal padre. Per difendere la madre da una vita misera, decide di darsi da fare e spingersi laddove pochi osano avventurarsi ovvero al servizio del giganti. Yori è sempre stato affascinato da loro da quando il padre, quando ancora era solo un ragazzo, gli aveva regalato un capello di gigante.
Nel corso del volume capiamo allora le vere intenzioni di Yori, diventare ciambellano degli Orchi-dei. Il ciambellano è la più grande carica amministrativa all’interno del regno e ne vengono raccontati alcuni mandati in forma di prosa all’interno del volume. Ciò richiama la struttura narrativa della precedente graphic novel che inframezza la vita di Piccolo con i racconti dei suoi antenati.
La vita di Yori non è facile. Per diventare ciambellano deve far fronte a sacrifici, inganni e sotterfugi. Inoltre rimane in costante conflitto con la madre, la quale non ha mai dimenticato l’amore della sua vita, l’uomo che non ha mai riconosciuto Yori. E’ efficace la sua caratterizzazione come individuo implacabile e inarrestabile, pronto a tutto pur di raggiungere il suo scopo.
L’opera tratteggia con estrema efficacia le emozioni e i risentimenti dei personaggi, attraverso sguardi fissi e vitrei e una mimica facciale che non lascia mai dubbi. Come nel volume precedente, si usano prevalentemente toni bianchi e neri e quelli in oro metallizzato per incorniciare i ritratti dei protagonisti dei racconti.
In generale il volume vuole essere prima di tutto uno spaccato alternativo del precedente. Mostra la vita degli esseri umani sottomessi ai giganti attraverso un individuo che vuol fare carriera politica e che non si fa scrupoli. Alla fine il protagonista stesso si erge quasi alla pari dei giganti con il suo comportamento, ciò che li distingue è solo la taglia. E’ una delle più brillanti esposizioni dell’ascesa politica di un uomo ingegnoso ma egoista.
Per eventuali seguiti della saga, non resta che aspettare cosa avranno in serbo Hubert e Gatignol!