Una spy-story con contorno di Autobots!
Il volume edito da DB Edizioni e consegnatoci all’anteprima al cinema Anteo a milano, racconta di quando, nel 1967, Bumblebee aiutava le spie inglesi contro i Decepticon. Con uno stile classico del fumetto americano, la trama si dipana attraverso pochi colpi di scena significativi e disegni non proprio eccelsi. Andrew Griffith, già disegnatore di diversi volumi dedicati ai Transformers, mostra la sua esperienza e il risultato è un tratto pulito ma poco definito, con colori abbastanza piatti purtroppo. C’è da dire che la novel non ha scene tali che richiedano molto di più di quello che il disegnatore ci offre. Al di la del lato puramente estetico non posso che lodare il lavoro del disegnatore data la scorrevolezza del volume in ogni sua tavola. Nel richiamare il mondo puramente spionistico di Ian Flamming, Griffith ha firmato tavole dal ritmo incessante con pochi punti morti (e molte esplosioni).
Ne esce vincente invece la rappresentazione di John Barber, più scanzonata rispetto ai suoi altri volumi. Ci mostra i robottoni trasformabili che “giocano” a fare le spie mentre continuano a interrogarsi se sia meglio dominare o aiutare gli umani tra infiltrati Decepticon che si fingono Autobot e alleati americani e russi in una Inghilterra in piena pop culture. La combinazione di spy-story e transformers è estremamente interessante, peccato solo la “fretta” del volume che si conclude molto velocemente.
Il passato e il futuro
Da segnalare come il fumetto segua più la continuity dettata dai 5 film diretti da Micheal Bay più che il prequel che getta le basi per un nuovo universo Transformer. Il volume è ambientato nel 1967 con un Bee ormai ambientato nel mondo umano, come altri Transformers. Il film invece ci racconta di come Bumblebee sia il primo ad arrivare sulla terra apparentemente, dettaglio in netto contrasto con la pentalogia. Se ben ricordate
Ormai diventato un simbolo, un’icona alla pari dello stesso Optimus Prime, Bumblebee unisce la forza di un guerriero con la dolcezza di un cucciolo, considerato uno dei più giovani all’interno dei Autobot nei film e recentemente nei fumetti si è dimostrato un personaggio vincente su cui puntare. Nel suo film solista lo vediamo impaurito in una terra straniera, braccato e seriamente danneggiato, il dolce Bee trova in Charlie un nuovo inizio e torna a essere l’eroe giallo che salva la situazione (e il pianeta). Parallelamente nel fumetto lo vediamo fronteggiarsi con Diabla per la quale sembra avere una cotta. I due lati del personaggio che vengono ben evidenziati in entrambe le opere con chiarezza e sebbene nel fumetto ne esca fuori un Bumblebee più maturo ma fedele alle origini del personaggio, il film tocca il cuore ripercorrendo un plot simile a quello del Gigante di Ferro.
La novel richiama costantemente il mondo dello spionaggio classico di Ian Flamming con acronimi e nomi molto simili: se ad esempio 007 fronteggia la Spectre, Bee fronteggia la Spettro, il che rende tutto molto più buffo, quasi paraodistico. Se infatti il volume non brilla per disegni ricercati o una trama ricca di colpi di scena sicuramente le risate non mancano con personaggi come DeadEnd e la sua battuta ricorrente (praticamente dice solo quella), l’agente Omega che sembra davvero impacciato ma su tutti spicca il binomio Bee-Diana che regala dei dialoghi estremamente divertenti.
Uscendo dal cinema il pensiero ricorrente fu quello di non poter non apprezzare due opere simili. Chiaramente è fastidioso notare che un film che dovrebbe raccontare il passato di una saga che, ormai da 10 anni, fa esplodere gli schermi dei cinema mondiali viene quasi totalmente ignorata. Ma dall’altra parte la novel mantiene lo stile caratteristico dei film tendendo una mano ai fumetti, anche loro presenti in fumetteria da svariati anni. Un volume per gli amanti dei Transformers che vogliono leggere qualcosa di nuovo e sicuramente divertente.
Il fumetto, edito da DB Edizioni, è già disponibile in fumetteria.