In questo articolo vi presentiamo la recensione del primo capitolo dell’opera Read Only Memories, un fumetto che viene tratto dal quasi omonimo videogioco.
Il videogioco
2064: Read Only Memories è un gioco d’avventura realizzato dalla MidBoss, disponibile per Windows, macOS e Linux. La sua serializzazione è iniziata nel 2013, mentre nel 2017 è stato reso disponibile anche per PlayStation 4. La grafica del gioco assomiglia molto a quella dei videogiochi degli anni Ottanta, dai contorni pixellati e non ben definiti. Altra caratteristica notevole del gioco è quella della rappresentazione delle realtà LGBT.
Il fumetto
Anno 2064: la futura San Francisco è divisa principalmente in due aree: la prima, la hill, è quella più chic, dove vivono le persone benestanti; la seconda area è invece costituita dalle persone che guadagnano di meno ed è quella più bassa.
Il fumetto inizia con un’intervista tra due personaggi: una giornalista e una donna dal cognome giapponese (Okimura) ma dalle sembianze afroamericane. Si scopre in seguito che l’intervista non è altro che un’investigazione sotto copertura da parte della protagonista, Lexi (anche se all’inizio il suo falso nome sarà Maya), che, su commissione della compagna della signora Okimura ha intrapreso un’investigazione per scoprire se la donna avesse delle relazioni extra coniugali. Proprio durante l’intervista viene quasi smascherata da un robot, ma riesce a trovare un qualche diversivo e a terminare con successo la sua investigazione, per poi tornare a casa.
Una volta rientrata a casa, il robot che l’aveva quasi smascherata la raggiunge e le chiede di investigare sulla scomparsa del suo amato, un altro robot con il quale aveva intrapreso una relazione da pochi mesi. Lexi è inizialmente titubante, non credendo che degli esseri composti di metallo, per quanto aggiornati e intelligenti, potessero provare dei sentimenti. Alla fine, però, accetta di investigare sul caso e si reca a casa del robot scomparso, non notando nulla di particolare se non il fatto che i suoi risparmi fossero spariti. Tuttavia, collega questo episodio all’averli presi per poter acquistare un regalo per la sua amata, quindi non vi presta peso in maniera particolare.
Dopo la sua investigazione, decide di schiarirsi le idee in un locale dei bassifondi, dove si scopre che si recano persone appartenenti anche alla parte alta della città per provare il brivido di fare qualcosa di proibito (un po’ come i giovani che decidono di provare sostanze proibite per la pura ebrezza di provare a fare qualcosa di nuovo). Nel locale si scopre che lei ha una ragazza, anche lei un robot, e Lexi spiega che non è che si voglia impegnare in una relazione seria, ma preferisce qualcosa di passeggero. Mentre aspetta la sua ragazza fuori dal locale, alcuni robot la intercettano e le tirano un pugno. Quell’evento è considerato dalla giovane investigatrice il primo passo per scoprire che cosa sia accaduto al robot scomparso.
Parere personale
Iniziamo dai disegni: com’è possibile notare sia nella precedente immagine che in questa qui sopra, i disegni risultano essere puliti, perdendo quindi l’effetto pixel che potrebbe essere fastidioso per gli occhi. I colori sono ben distribuiti, anche se c’è da dire che in questo primo capitolo sia sia svolto interamente di notte, quindi i colori risultavano essere più scuri e, a volte, facevano sembrare la vignetta un po’ confusa.
Per quanto riguarda la trama, effettivamente non conoscendo il gioco posso giudicare semplicemente dal primo capitolo. Diciamo che un futuro che sia cosparso di robot è un’idea alquanto comune, così come lo sono gli zombie nei film horror. Però, ciò che effettivamente rende quest’opera interessante è la prospettiva diversa, un futuro dove non c’è la predominanza di una razza rispetto all’altra, ma dove c’è una certa parità (che sembra essere recentemente stata guadagnata dai robot, in base a quanto detto nel primo capitolo).
La tecnologia non è solo vista come un mezzo per migliorare o semplificare la vita (viene ad esempio menzionato il fatto che gli occhiali non si usino più, ma che al loro posto si preferisce impiantare dei chip nel cervello delle persone), ma come dimostrato da uno dei robot che si incontrano subito, è possibile creare delle macchine in grado di provare dei sentimenti, qualcosa che è tipicamente definito come una caratteristica appartenente alla razza umana.
Un’intelligenza, quindi, che va ben oltre quella che è stata convenzionalmente pensata fino ad ora per le opere appartenenti a questo genere. Altro elemento interessante è il mix tra quotidiano e LGBT, una realtà che effettivamente è ancora sottovalutata e sono poche le opere che non trattano solo una tipologia, ma in grado di unirle nello stesso scenario. A questi si aggiungono aspetti della realtà, come le differenze sociali presenti nella stessa città.
Giudizio finale
Nonostante io non sia una grande amante di questo genere di disegni, le tematiche trattate mi hanno coinvolta parecchio. Mi ha fatto piacere vedere un fumetto “pulito” almeno in questo primo capitolo, che si avvale di un linguaggio semplice e intuitivo e non inserisce parolacce a caso giusto per sembrare più realistico. Inoltre mi è piaciuta la vena di mistero che ha dato avvio alle vicende, e che sono sicura porterà a delle scoperte molto più profonde di quelle che si vogliono mostrare.