Gli appassionati di Rick e Morty hanno in più riprese criticato la serie di Adult Swim per la sua narrativa disordinata e non sempre sequenziale, con nuove linee narrative che si aprono e si chiudono continuamente.
Il riferimento più importante è sicuramente quello al personaggio di Evil Morty, che nelle sue poche apparizioni ha portato una grande quantità di problemi ed è rimasto nel cuore dei fan anche dopo la sua fuga. In linea di principio abbiamo visto una trama di fondo soltanto in un paio di episodi per ogni stagione, che si sono concentrati in particolare sulla genesi del personaggio di Rick.
In questo periodi di rinnovato interesse sulla serie, i produttori si sono esposti più del solito. Steve Levy ha dichiarato che queste linee narrative sono molto impegnative per lo sviluppo dei personaggi e della serie stessa, che ottiene risultati più soddisfacenti aprendo nuove parentesi di volta in volta. Rick e Morty è nata così, sull’onda delle serie televisive degli anni Ottanta, in cui ogni episodio doveva aprire e chiudere un’unità narrativa, per poter essere fruito in modo indipendente.
Il concetto di partenza è sempre stata l’esplorazione di nuovi mondi, quindi eventuali elementi di trama verticale possono essere sparsi qua e là per dare una spinta alla caratterizzazione di uno o più personaggi, ma questa tecnica perderebbe in efficacia se dovessimo assistere di continuo a una serializzazione improntata su una minaccia ricorrente, che costringerebbe i protagonisti all’immobilismo.
Non siamo quindi di fronte a un addio ad alcuni dei personaggi preferiti dai fan, ma per rivederli ci sarà probabilmente molto da attendere, soprattutto dopo gli ultimi scossoni che hanno portato grandi terremoti nell’impianto creativo della serie.