In questa serie di articoli commenteremo settimanalmente gli episodi di Platinum End in corso di trasmissione in Giappone e in streaming su diverse piattaforme anche in Italia, come Crunchyroll.
Si parla della stagione in corso e degli episodi appena trasmessi, quindi tutto il contenuto è da considerarsi SPOILER per chi non fosse in pari con la serie e con gli ultimi episodi. Se ne sconsiglia quindi la lettura, a meno di essere particolarmente masochisti.
Dopo questo avviso, possiamo iniziare!
Il processo di selezione è stato portato a termine, quindi tutto quello che poteva essere fatto nel nostro mondo è stato realizzato.
Cominciamo proprio al fianco del dio del nuovo mondo, con gli angeli che spiegano nel dettaglio cosa sia il paradiso, o comunque lo si voglia chiamare. Un piano di esistenza parallelo, in cui le regole sono un po’ differenti.
Dando un po’ di cose per scontate, ma soprattutto dando ragione a Yoneda, Shuji si fonde con un’altra entità, che chiama subito “la creatura”, come nelle idee del professore.
Le due esistenze al momento coesistono, ma presto si fonderanno, con Shuji che prenderà il controllo della situazione.
Il concetto orientale del divino è molto diverso dalla nostra concezione monoteistica e questo traspare dai ragionamenti degli scorsi episodi, ma soprattutto dalle premesse per questo episodio, che chiude la serie.
A quanto pare anche l’esistenza che ha svolto le funzioni di divinità è stata creata a sua volta e, tra le altre cose, cerca di preservare gli esseri umani dopo la loro morte.
Il perché non è noto a nessuno, come se fosse un sistema orchestrato da qualcuno più in alto.
Sul nostro pianeta intanto la tensione è calata. Yoneda ha preso in carico Yuri e continua la sua ricerca sui poteri divini, anche se questa volta con un piglio decisamente più spensierato. Saki e Mirai hanno reso pubblica la loro relazione e progettano un matrimonio.
La loro situazione ci permette di aprire una riflessione sulla ricerca della felicità, una condizione molto individuale, diversa da persona a persona.
In Paradiso intanto, proseguono i colloqui tra Shuji e gli angeli. Tutti puntano il loro sguardo verso il mondo degli umani, bisognoso di guida. Perfino Nasse, da sempre leggermente diverso dagli altri, a causa di un incontro con la divinità ormai perso nella notte dei tempi.
Uno sguardo al mondo rende evidenti nella testa di… Shuji, se ancora si può chiamare così, tutte le sue contraddizioni. Disuguaglianze sociali, carestie e tutta una serie di eventi negativi infestano il pianeta. Eppure ci sono milioni di persone che pregano perché tutto questo finisca.
E l’attuale divinità in carica potrebbe accontentarli.
Il bilancio di Platinum End non può che essere complessivamente positivo, per quanto si raggiungano punte di narrazione molto basse nella seconda metà della serie. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, per quanto il punto di vista principale, quello di Mirai, sia eccessivamente in balia degli eventi, nel classico espediente narrativo giapponese di dare poca personalità ai protagonisti per permettere una maggiore immedesimazione.
Il finale tira le fila del discorso e conclude da dove aveva iniziato, con un riferimento intelligente al titolo. Una riflessione decisamente cruda e spoglia di emozioni sullo scopo della nostra esistenza. Forse un po’ difficile da digerire, ma abbastanza ragionato da salvare tutto l’ultimo e un po’ deludente arco narrativo.
Come è successo per tutta la durata della serie, non è possibile girare la testa dall’altra parte e non pensare che gli autori siano gli stessi di Death Note. La struttura del racconto, i duelli di intelletto, la ripetizione degli schemi e certi punti bassi sono realizzati quasi allo stesso modo, una formula forse vincente, ma a volte un po’ pigra.
Di sicuro Platinum End non è stata la serie di punta di questa stagione, costellata di grandi successi come l’Attacco dei Giganti, ma è di sicuro un’opera originale, lontana dai soliti canoni con i quali si ricerca il successo negli ultimi anni. Proprio le somiglianze con la serie dei primi anni 2000 fa capire che, per quanto ci siano elementi non all’altezza, il giudizio rimane positivo ed è possibile trovare elementi molto originali. Nel caso abbiate amici indecisi, provate a consigliarla. Di sicuro rimarranno incollati allo schermo abbastanza da valutare la validità del prodotto.