In questa serie di articoli commenteremo settimanalmente gli episodi di Platinum End in corso di trasmissione in Giappone e in streaming su diverse piattaforme anche in Italia, come Crunchyroll.
Si parla della stagione in corso e degli episodi appena trasmessi, quindi tutto il contenuto è da considerarsi SPOILER per chi non fosse in pari con la serie e con gli ultimi episodi. Se ne sconsiglia quindi la lettura, a meno di essere particolarmente masochisti.
Dopo questo avviso, possiamo iniziare!
Abbiamo lasciato Mirai alle prese con le sue nuove abilità e la sua rinnovata voglia di vivere. Una situazione particolarmente problematica, considerando che i doni angelici sembrano perfetti per condurre una vita criminosa, ma il nostro protagonista cerca di mantenere quantomeno una condotta rispettabile.
Il paradiso, o almeno quella dimensione in cui si muovono gli angeli e Dio, è in una situazione simile. Il divino è stanco, dopo aver fatto tutto quello che era in suo potere per rendere il mondo un posto migliore in cui vivere, ma è ormai arrivato il momento di fermarsi e proclamare un successore. Da scegliere tra gli stessi esseri umani.
A quanto pare anche i tredici angeli prescelti hanno tutto da guadagnare. Colui che preparerà meglio il proprio umano terminerà il suo compito e avrà un posto d’onore a fianco al nuovo Dio.
Il tempo limite è 999 giorni, il numero più divino che si possa immaginare.
Una storia incredibile da mandar giù per un semplice umano, nonostante si trovi di fronte a fenomeni altrimenti inspiegabili.
L’obiettivo di Mirai non è così ambizioso, a lui interessa soltanto raggiungere la felicità, senza uccidere nessuno con la sua freccia bianca, o senza manipolare nessuno con la freccia rossa.
Gli altri candidati si stanno dando da fare. Abbiamo visto una scena di combattimento al termine dello scorso episodio, ora vediamo un attore che, forse inconsapevolmente, rende abbastanza evidenti i suoi poteri, conquistando diverse donne con la sua freccia rossa.
Talmente evidente da attirare su di sé diversi problemi.
Questa situazione ci rende consapevoli del fatto che i candidati possono interagire tra loro, arrivando anche alla lotta. Non è una buona notizia per Mirai, che però al momento non sembra rendersene conto. Il ragazzo, è ancora impegnato nel tentativo di condurre una vita normale, con un banale test di ammissione alle scuole superiori.
Altri candidati preferiscono godersi la vita in un altro modo. Ad esempio impersonando un supereroe.
Continuano gli ovvi paragoni con Death Note. In questo episodio ritroviamo nuove regole divine sul funzionamento dei poteri, che scopriremo andando avanti con la storia. Particolarmente divertenti sono le passeggiate all’aperto di Mirai e il suo angelo Nasse che, un po’ come Ryuk, non è visibile agli altri esseri umani e determina situazioni esilaranti.
Rispetto all’opera dei primi anni 2000, la differenza sostanziale è la possibilità di osservare come diverse persone reagiscono agli stessi poteri. Il carattere e il vissuto individuale cambiano la propria percezione e gli obiettivi da raggiungere.
L’elemento forse più importante, che ha caratterizzato Death Note, è stato mantenuto. Si preannuncia un duello di abilità tra il protagonista e i suoi avversari. Ogni scontro è più vicino di quanto si possa immaginare. Ogni confronto è mediato dagli angeli stessi, che possono decidere come intervenire.
Anche le motivazioni in apparenza più nobili possono rappresentare un grosso problema, se non sono accompagnate da una condotta guidata dal ragionamento.
Ha inizio così una vera e propria guerra. In palio c’è il ruolo di divinità del nuovo mondo ma, soprattutto la propria vita.