In questa serie di articoli commenteremo settimanalmente gli episodi di Platinum End in corso di trasmissione in Giappone e in streaming su diverse piattaforme anche in Italia, come Crunchyroll.
Si parla della stagione in corso e degli episodi appena trasmessi, quindi tutto il contenuto è da considerarsi SPOILER per chi non fosse in pari con la serie e con gli ultimi episodi. Se ne sconsiglia quindi la lettura, a meno di essere particolarmente masochisti.
Dopo questo avviso, possiamo iniziare!
L’episodio riprende esattamente da dove lo avevamo lasciato. Una situazione di stallo, di quelle tanto care a Tsugumi Ōba e Takeshi Obata. Ancora una volta i nostri eroi sono costretti a scegliere tra la propria vita e quella di altri innocenti. Il pericolo ora è però molto più grande. Una delle persone controllate da Kanade attraverso una freccia rossa è infatti una pericolosa scienziata, capace di realizzare una vera e propria bomba biologica. Per evitare di coinvolgere milioni di persone, Mukaido e Mirai dovranno arrendersi e rinunciare alla propria vita.
Una situazione apparentemente senza uscita, soprattutto per il ragazzo, che viene individuato come il primo sacrificio necessario, in modo che Metropoliman possa impadronirsi di un’altra freccia bianca. Anche Hajime viene neutralizzato e impossibilitato ad agire, grazie alla minaccia che incombe sulla città intera.
Come sempre in questi casi, la salvezza risiede nel mantenere la lucidità anche sotto pressione, per poter valutare al meglio tutte le opportunità che ci si trova di fronte. La determinazione di Mirai gli permette di trovare una soluzione sicuramente non convenzionale, a cui pochi avrebbero pensato. La sua volontà di evitare qualunque spargimento di sangue è risultata più utile della sete di violenza dei suoi avversari.
Il nemico però ha molte frecce al proprio arco, letteralmente e metaforicamente. Soltanto il sacrificio di Hajime permetterà di superare definitivamente la situazione di rischio.
Ancora una volta Mirai e Saki non sono stati capaci di una qualunque decisione e si sono affidati a un intervento esterno, che anche in questa occasione è risultato risolutivo. Ma la fortuna non basta più, oltre a rappresentare un espediente narrativo che comincia a stancare. Questa presunzione di innocenza, probabilmente necessaria per acquisire le giuste capacità per occupare la posizione di dio del nuovo mondo, è messa continuamente alla prova, ma i nostri protagonisti continuano a bloccarsi quando si palesa la necessità di esercitare violenza. E’ pur vero che questo è l’aspetto fondamentale che differenzia Mirai, Saki e Kanade, ma è altrettanto vero che tra gli altri candidati ormai deceduti, ci sono sia persone dall’animo oscuro, che si sono distinti per le loro malefatte, ma anche alcuni esseri umani ingenui, gentili, rispettosi del buon senso e degli altri.
Dopo tanta attesa, lo scontro risolutivo avrà inizio. Mirai si è posizionato più in alto dal punto di vista morale, sarà abbastanza per vincere anche il duello fisico?