Dopo la recensione di Meiji Tokyo Renka, ecco quella dell’anime ecchi Peter Grill no Kenja to Jikan.
Introduzione
L’ anime è stato annunciato ufficialmente nel numero di novembre di Monthly Action. La serie è diretta da Tatsumi, con Nora Mōri che scrive le sceneggiature e Rui Ishige che si è occupato del character design. L’ opening, “Tsurenaite Yūtsu” (“Piercing Melancholy“), è eseguita da Yui Ninomiya che è anche la voice actor di Luvelia Sanctos mentre l’ ending, “Yoridokoro” (“A Shoulder to Lean On“), è eseguita da Hilcrhyme. In Italia l’ anime è distribuito gratuitamente sulla piattaforma VVVVID in simulcast con sottotitoli in italiano.
Trama
Come se non bastasse, il padre di Luvelia tiene spesso d’occhio il ragazzo, cercando tutti i modi per dimostrare alla figlia il fatto che Peter non sia poi quel gran bravo ragazzo che da a vedere. I suoi dubbi non sono del tutto infondati in quanto il ragazzo, nel corso delle puntate, non riuscirà, per un motivo o per un altro, a controllare i propri desideri, finendo puntualmente per finire a letto con orchesse, elfi o qualunque altra donna che lo reclami per il suo seme.
Struttura dell’opera
Le puntate, di durata inferiore alla media (circa 12-13 minuti), mantengono la stessa struttura ovvero i tentativi di Peter di resistere alle proprie urgenze di fronte alle spinte advance di donne di ogni genere. La serie è disponibile in due formati, censurata o priva di censure, che escono in due giorni della settimana diversi.
Impressioni personali
L’anime si presenta come una di quelle numerose serie che girano ormai negli ultimi anni ovvero serie estremamente ecchi ma non hentai (non vengono mai mostrate esplicitamente le scene in cui Peter e le ragazze “consumano” il rapporto ma si mostrano i personaggi il mattino dopo l’accaduto). La serie è stata volutamente costruita per accontentare il pubblico maschile e non si ha nulla di pregevole da un punto di vista narrativo in quanto i personaggi non hanno alcun tipo di evoluzione nel corso degli episodi.
Ciò nonostante l’animazione è di un buon livello e non vi sono scene in cui siano presenti frames dalla qualità eccessivamente bassa o comunque brutta a vedersi. Il design adottato nella serie è molto simile a quello presente nel manga. Tra i miei preferiti vi è quello delle sorelle Oni, accattivanti e provocatorie tanto nell’aspetto quanto nel carattere.
La serie purtroppo, di fronte a diversi prodotti del medesimo genere o comunque simili a livello di trama e stile, non riesce a spiccare rispetto alle altre.