Un paio di giorni fa ti stavo raccontando della nostra partecipazione al Palermo Comicon, tenutosi la settimana scorsa nel capoluogo della regione siciliana.
Eravamo rimasti, dopo la panoramica generale, alla parte più interessante: quella dedicata al fumetto e principalmente ospitata nella sala denominata Tre Navate.
In questo salone, uno dei più ampi a disposizione nonchè uno dei più caldi in assoluto, hanno trovato spazio sia i (pochi) editori presenti in fiera, sia una nutrita artist alley.
Per la scelta degli ospiti ritengo sia stata fatta una selezione interessante: in una sorta di panoramica su quella che potrebbe essere la carriera di un professionista del fumetto.
Gli ospiti a fumetti
Gli ospiti più in vista erano sicuramente Bob McLeod che, introverso e schivo, sedeva orgoglioso tra sketch e tavole (anche di un certo livello) con indosso una t-shirt atta a ricordarci come insieme a Claermont sia stato il creatore dei Nuovi mutanti e accanto a lui il simpatico e loquace Will Simpson che, pur essendo magari meno conosciuto al grande pubblico, ha lavorato a veri e propri classici del fumetto angloamericano come Judge Dredd, Rogue Trooper ed Hellblazer e negli ultimi anni è stato impegnato come visual artist per Game of Thrones.
Con i due ospiti stranieri a fungere da centro ideale dell’artist alley, l’appassionato poteva trovare altri elementi di interesse come Rob di Salvo che, palermitano di nascita, ha avviato una proficua collaborazione con Marvel(Zootropolis, Guardians of the Galaxy e Spiderman) insieme a Simone Buonfantino (Thor vs Hulk) e Aurelio Mazzara a comporre la pattuglia palermitana della Marvel.
Tra gli altri artisti ospiti, anche veri e propri talenti emergenti come Ester Cardella che si sta specializzando nel genere erotico, meglio ancora se a tinte horror, mostrando un tratto già molto maturo nonostante la giovane età e che potrebbe competere con quello dei grandi maestri del genere.
Presenza consueta ormai al Palermo Comicon dove è di casa (in tutti i sensi), Giulio Rincione a cui quest’anno era stata dedicata anche una piccola retrospettiva all’interno del già citato spazio Letizia Battaglia.
Vere e proprie fuoriquota invece sono state Paola Barbato e Barbara Canepa, magari un po’ meno presenti nei rispettivi spazi assegnati, ma gentilissime e impegnate in conferenze, panel e workshop importantissimi specialmente per chi vuole lavorare in questo settore.
Un po’ più ignorati dal pubblico, forse anche a ragione, altri ospiti presenti e legati a Shockdom e all’area indipendenti.
C’è da dire che probabilmente alcuni, come Giulio Mosca alias Il Baffo (che per inciso non ho nemmeno visto nonostante fosse tra gli ospiti annunciati) stanno riscontrando un calo di popolarità che li limita a qualche vignetta da condividere sui social ad opera di teenager malinconici; altri come Don Alemanno e il suo cartello disegno bestemmie apparivano così dimessi, senza più nessuno in fila da allontanarsi nel giro di poco dallo stand.
Ma è il bello, e il brutto, delle fiere.
Sicuramente da appassionato posso dichiararmi soddisfatto a metà, ma è anche normale che sia così trattandosi di un evento relativamente giovane, specie se paragonato a mostri sacri come Lucca Comics o Arf o ancora altri Comicon sparsi per il bel paese.
In effetti ormai queste fiere sono più rivolte all’onnipresente mania cosplay, che la fa da padrone, e all’aspetto videoludico che non ai fumetti e chiaramente neppure Palermo Comicon si sottrae a questa logica.
Rimane comunque interessante accogliere anno dopo anno grandi nomi che hanno fatto la storia del medium e hanno lavorato a serie diventate poi fenomeno di culto, così come lo è vedere all’opera tanti artisti, anche meno quotati, sia nello spazio a loro destinato che sui tavoli dell’area live, in cui i partecipanti hanno potuto assistere alla creazione di uno sketch o di una tavola.
Gli altri stand
Per i collezionisti, o i semplici amanti del fumetto cartaceo, erano presenti 001 Edizioni/Hikari con uno stand dedicato e Alastor e Games Academy con i loro spazi in cui recuperare le ultime novità a fumetti o i gadget dedicati ai fenomeni pop del momento.
Non tralasciando neppure la letteratura, tra gli store presenti si è ritagliato uno spazio anche Mondadori che, dopo avere chiuso il Multicenter in centro città (scelta che ancora oggi desta rimpianti e polemiche) grazie al punto vendita di via Mariano Stabile, che vi consiglio di visitare vivamente per la competenza e gentilezza del personale, ha organizzato vari firmacopie scanditi lungo il weekend tra cui quello con la già citata Paola Barbato e quello, più pubblicizzato ma culturalmente meno rilevante con la pornostar Malena il cui panel è stato molto seguito.
Per il collezionista più esigente e alla ricerca di chicche, pezzi rari e quant’altro infine la presenza da non mancare è stata la postazione di Comix Green, una delle fumetterie storiche della città.
Anche io come tanti altri appassionati siamo cresciuti tra gli scaffali del negozio di Salvo Fornaia che, con la sua esperienza ormai pluridecennale, riesce ancora oggi a stuprimi tirando fuori dal cilindro conigli appetibili ad un collezionista come me (e non solo).
Considerazioni finali
La nostra esperienza al Palermo Comicon è stata positiva, senza alcun dubbio.
La fiera offre degli spazi sufficienti ad uno svolgimento ordinato, con aree ben delimitate e identificabili; anche se alcune zone come il centro fotografico o la sala Perriera risultano difficili da trovare anche con la mappa davanti.
Complessivamente il programma è stato studiato bene, considerando che la fiera è piccola e in poco più di mezz’ora è possibile girarla in maniera approfondita, gli organizzatori si sono ingegnati per offrire sempre qualcosa ai partecipanti, che fosse un panel, un meet & greet o uno showcase.
Tra l’altro alcuni panel sono risultati davvero interessanti, come quello con Mario De La Rosa che ci ha portato dietro le quinte de La Casa di Carta o quello con Pietro Ubaldi, Leonardo Graziano e Patrizio Prata che hanno anche dato vita ad una divertente sessione di doppiaggio live.
Mi ha lasciato perplesso, e non solo a me ad esser sinceri, la presenza di ospiti come Gualtiero Cannarsi sia perchè è un personaggio professionalmente controverso sia perchè in effetti, voglio essere cattivo, non capisco come faccia ad andare ancora in giro o a dare lezioni “dall’alto” del pessimo lavoro che contraddistingue i suoi adattamenti.
Una piccola critica va fatta, perchè il palinsesto era talmente pieno da obbligare a rinunciare a qualcosa e soprattutto in alcune parti della giornata era un po’ confusionario; ma è anche vero che alla maggior parte degli ospiti sono cose che interessano in maniera relativa, visto che quasi tutti preferiscono sfilare e fare shopping a volontà.
Un altro piccolissimo neo organizzativo è stata la dimensione ridotta dello staff, per cui anche io avendo il pass stampa sono stato spesso fermato alla ricerca di informazioni (e qui Francesco è stato fondamentale per dare risposta a domande a cui non avrei potuto) e la difficoltà nell’individuare aree come i bagni, unitamente ai pochi posti a sedere nelle aree food.
Complessivamente Palermo Comicon è una fiera che deve ancora crescere e migliorare, se aspira a rivaleggiare quantomeno con Etna Comics, ma sono sicuro che gli organizzatori riusciranno a rendere il festival palermitano di primo livello, con il passare del tempo.