La paura fa novanta VI, trasmesso dalla Fox il 29 ottobre 1995 negli Stati Uniti come The Simpsons’ Halloween Special VI o Treehouse of Horror VI, è il sesto episodio della settima stagione ed è stato trasmesso per la prima volta in Italia nel 1996.
A partire dalla seconda, ogni stagione dei Simpsons ha avuto uno Speciale di Halloween, intitolato La paura fa novanta (in originale Treehouse of horror, dalle case sull’albero dove ad Halloween i ragazzini si raccontano le storie dell’orrore).
La struttura prevede, anziché il racconto di 21-24 minuti delle puntate ordinarie (normalmente diviso in tre “atti” per agevolare l’inserimento di interruzioni pubblicitarie), tre episodi brevi di genere horror/fantascientifico, slegati dalla continuity della serie.
I tre episodi della puntata 3F04 hanno diversi team artistici. Attack of the 50-Foot Eyesores, in cui cartelloni e mascotte pubblicitarie prendono vita, è diretto da Mark Kirkland e scritto da John Swartzwelder. Nightmare on Evergreen Terrace è firmato dal regista Bob Anderson e dallo sceneggiatore Steve Tompkins, infine Homer3 è diretto da Jim Reardon (David Mirkin nel segmento live action) e sceneggiato da David X. Cohen.
Nella gag del divano, i Simpson sono impiccati ai cappi.
In apertura Krusty, nei panni del cavaliere di Sleepy Hollow, tiene in mano la propria testa sorridente e la lancia contro la telecamera: sullo schermo compare il titolo The Simpsons Halloween Special VI insanguinato. Nella gag del divano, i membri della famiglia Simpson sono appesi a un cappio.
Trama di The Simpsons – Treehouse of horror IV
L’attacco degli scorfani alti 16 metri (Attack of the 50-Foot Eyesores)
Per vendicarsi del fatto che la catena di fast food Picciotto Cicciotto non ha servito una vera ciambella colossale (di cui parla l’insegna), Homer di notte ruba la ciambella della mascotte. In quel momento, un misterioso fenomeno atmosferico anima cartelloni e sagome pubblicitarie, compresa quella “derubata”, che danneggia la città insieme ai suoi simili e continua anche dopo la restituzione della ciambella, imposta a Homer da Marge.
L’unica creatura fermata dalla polizia si rivela essere il capitano della squadra di basket del liceo.
Lisa si rivolge al dirigente dell’agenzia che ha creato i personaggi: partendo dal presupposto che la pubblicità esiste solo per essere guardata, ipotizzano che se tutti la ignorano cessa il suo scopo. Per convincere la cittadinanza ad ignorare i mostri, viene realizzato un jingle musicale cantato da Paul Anka: le mascotte tornano inanimate e crollano a terra, ma Picciotto Cicciotto conserva l’attenzione di Homer mostrandogli la ciambella.
Homer e Lisa riescono a distrarre il padre e disattivare anche l’ultimo il pupazzo: la sua ciambella rotola via, superando gli alieni Kang e Kodos, intenti a fare l’autostop verso la “capitale della Terra”.
Nel finale, Kent Brockman sentenzia contro i pericoli della pubblicità.
Incubo a Evergreen Terrace (A Nightmare on Evergreen Terrace)
Bart sogna di giocare a frisbee con Piccolo Aiutante di Babbo Natale, quando il giardiniere Willy cerca di ucciderlo con il rastrello che ha al posto della mano destra. Al risveglio, scopre di avere davvero il petto graffiato. Altri studenti della scuola elementare hanno avuto incubi simili. Martin si addormenta dopo un test, sogna di essere strangolato da Willy e muore nel mondo reale.
Bart e Lisa raccontano l’accaduto a Marge, che racconta la tragica morte di Willy, avvenuta durante una riunione genitori-insegnanti, a causa del termostato troppo alto (alzato da Homer nonostante il divieto affisso), dell’omessa manutenzione e del mancato intervento degli altri adulti. Il giardiniere giurò di vendicarsi dei presenti uccidendo i loro figli nei sogni, dove non avrebbero potuto proteggerli.
I figli di Marge e Homer cercano di non addormentarsi per giorni, ma a un certo punto Bart decide di affrontare il giardiniere, lasciando a Lisa il compito di restare sveglia: il nuovo incubo di Bart è ambientato nel giardino della scuola, dove Willy si è trasformato in tagliaerbe.
Condotto con l’inganno nelle sabbie mobili, il mostro affonda, ma riemerge mutato in un enorme ragno cornamusa e attacca sia Bart sia Lisa, entrata da poco nel sogno. Appare anche Maggie che ostruisce lo sfiato della cornamusa con il ciuccio, facendo esplodere Willie.
Il giorno dopo, Bart e Lisa vanno a scuola, temendo altri attacchi di Willy, ma il giardiniere ha il suo solito aspetto, cerca di impaurirli ma dimentica il suo fucile sul sedile del pullman, inoltre inseguendolo perde una scarpa.
Homer3
Patty e Selma visitano i Simpson, spingendo Bart, Lisa e persino gli animali domestici a nascondersi. L’unico nascondiglio che trova Homer è la libreria, dietro la quale c’è un varco per un mondo in tre dimensioni. Mentre lo esplora, Homer sente la voce della sua famiglia. In casa sua intervengono Ned Flanders, il reverendo Lovejoy, il commissario Winchester, nonno Abe e il professor Frink, ma nessuno riesce a liberarlo.
Bart decide di salvare il padre ma quando si lancia nel portale, legato a una corda, Homer danneggia il continuum spazio-temporale lanciando un cono che lo ha appena colpito: si crea crea un buco nero che fa collassare il mondo in 3D.
Bart viene riportato a casa, Marge è triste per Homer, ma Lovejoy prova a consolarla dicendo che “è andato in un posto migliore”: in quel momento il protagonista arriva nel mondo reale, dove è spaventato e la gente lo osserva stupita. L’uomo ritrova il buon umore quando arriva davanti a una pasticceria erotica.
Sviluppo e riferimenti culturali
I tre episodi sono più lunghi del solito, a causa della loro complessità: per questo l’introduzione è più breve e mancano alcuni elementi tipici degli Speciali di Halloween come le avvertenze di Marge. Mancano i collegamenti tra i racconti, già abbandonati l’anno precedente e non più ripresi.
Nell’introduzione viene omaggiato il racconto La leggenda di Sleepy Hollow (il cui adattamento più famoso è il film Il mistero di Sleepy Hollow di Tim Burton del 1999). Krusty cita Boris Karloff nell’episodio I Wurdalak del film I tre volti della paura di Mario Bava.
Il titolo Attack of the 50-Foot Eyesores cita il film di fantascienza Attack of the 50 ft. Woman. Il misterioso fenomeno atmosferico che anima le mascotte viene descritto alla radio come una “perturbazione ionica nell’anello di Van Allen”: le fasce di Van Allen sono costituite da elettroni ad alta energia, prodotte dal campo magnetico, che proteggono la Terra dalle radiazioni e vengono anche descritte come… ciambelle.
Il primo ad animarsi è Picciotto Cicciotto: colpito da un fulmine, emette il verso tipico di Godzilla. Molte delle mascotte pubblicitarie sono parodie di quelle reali.
A Nightmare on Evergreen Terrace cita naturalmente la serie cinematografica Nightmare, il cui titolo originale è A Nightmare on Elm Street. La cornamusa di Willy è un riferimento alle sue origini scozzesi (anche se nell’adattamento italiano parla sardo). Il sogno di Bart ricorda le caratteristiche dei cartoni di Tex Avery, tra cui i Looney Tunes, come Bugs Bunny e Daffy Duck.
Quando Willy affonda nelle sabbie mobili e si trasforma più volte, cita probabilmente Terminator 2 – Il giorno del giudizio, quando il T-1000 si sta sciogliendo e ripete le trasformazioni eseguite in precedenza.
Homer3 è una parodia dell’episodio Little Girl Lost della serie Ai confini della realtà (The Twilight Zone) – ispirato a un racconto di Richard Matheson – dove una ragazza attraversa un portale e si ritrova nella quarta dimensione.
Trovato il varco, Homer lo paragona a “quello show crepuscolare (twilight: crepuscolo) su quella zona” (ma nell’adattamento italiano si fa riferimento a X-Files, anche perché la serie antologica in italiano è chiamata Ai confini della realtà).
Nell’episodio compare la cifra 734, che sulle tastiere telefoniche corrisponde alle lettere PDI (sigla di Pacific Data Images, la società che ha sviluppato la sequenza in 3D). Compaiono inoltre diverse equazioni matematiche, che fanno riferimento all’ultimo teorema di Fermat – appena dimostrato quando è uscito l’episodio – all’identità di Eulero e al problema delle classi di identità P vs NP.
Appare la stringa 46 72 69 6E 6B 20 72 75 6C 65 73 21: se interpretata come codice ASCI codes, diventa Frink rules! Si intravede inoltre l’equazione cosmologica ρm0 > 3H02 /8πG che identifica il superamento della densità critica, oltre la quale l’universo collassa su se stesso, proprio ciò che accade al termine del racconto.
Lo stesso Homer parla del film Tron per descrivere l’ambiente in cui si trova (e viene sottolineato come nessuno l’abbia visto, riferendosi allo scarso successo commerciale della pellicola. Frink spiega la terza dimensione in modo analogo a come si potrebbe spiegare la quarta, utilizzando la proiezione di un quadrato per ottenere un cubo, anziché di un cubo per ottenere un ipercubo.
Homer afferma “C’è così tanto che non so sull’astrofisica. Vorrei aver letto quel libro di quel ragazzo sulla sedia a rotelle”, un riferimento a Stephen Hawking e, probabilmente, al testo Breve storia del tempo.
Il vortice che porta Homer nel mondo reale richiama quello visto nell’apertura del film The Black Hole. I fulmini che appaiono quando il protagonista si materializza nel nostro mondo sono uguali a quelli di Terminator quando il T-800 viaggia nel tempo. La scena finale della puntata è la prima della serie ad essere stata girata con telecamera anziché disegnata.
Le riprese dal vivo sono avvenute in Ventura Boulevard, Studio City, Los Angeles, con scarsa collaborazione da parte della Fox, per esempio per limitare il traffico