Per la rubrica Otakult oggi parleremo di Lamu’, la dolce extraterrestre che ha fatto innamorare tutti i ragazzi anni 70/80. Partiamo subito!
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Lamù (うる星やつら Urusei Yatsura, lett. “Quelli del pianeta Uru”, “I tizi della stella Uru”) è un manga shōnen, creato da Rumiko Takahashi e pubblicato in Giappone sul settimanale Weekly Shōnen Sunday, edito dalla Shogakukan, dal 1978 al 1987. Nel 1981 l’opera ha vinto il Premio Shogakukan per i manga in entrambe le categorie shōnen e shōjo, e nel 1987 il Premio Seiun come miglior fumetto SF/fantasy. Dal manga sono stati tratti nel tempo una serie anime televisiva, sei film e dodici OAV.
Il manga è stato pubblicato in italiano prima da Granata Press dall’aprile 1991 al marzo 1995, poi da Star Comics dal marzo 1997 fino al febbraio 2001. L’anime, invece, è stato trasmesso solo da TV private e da circuiti televisivi a partire dal 1983.
– Wikipedia –
Trama
Giappone, fine anni ’70. La terra è minacciata da una razza aliena improvvisamente apparsa dal nulla, gli Oni. L’unica speranza per la sopravvivenza del pianeta blu è quella di riuscire a sconfiggere il rappresentante del popolo invasore e per questo i due migliori guerrieri dei due popoli si sfideranno in un duello senza regole. Tuttavia offrono ai terrestri una possibilità di salvezza: se un essere umano, scelto a caso da un computer, riuscirà a toccare le corna di Lamù (la figlia del capo degli Oni, una bellissima ragazza che indossa soltanto un bikini tigrato) entro dieci giorni la Terra sarà libera. La scelta cade su Ataru Moroboshi, un liceale estremamente sfortunato, ingenuo e donnaiolo. Molto interessato all’offerta di dover “afferrare” Lamù, Ataru accetta. Durante la gara però Lamù sorprende tutti con la sua capacità di volare, che manda a monte qualsiasi tentativo di Ataru di toccarle le corna. L’ottavo giorno, incredibilmente, Ataru riesce a strapparle il reggiseno del bikini ma non ha la possibilità di raggiungere le corna…
Riuscirà Ataru a salvare il suo popolo? Lamu’ è una delle serie animate più famose e amate di sempre, quasi duecento episodi e sei film, dal 1981 all’86, ne hanno fatto un culto che ancora oggi può vantare sempre nuovi appassionati.
I motivi del successo
La serie animata è destinata al mondo giovanile nipponico di fine anni ’70 catturandone il lato più estroverso e aperto alla vita. Le avventure di Lamù, Ataru e di tutta la loro compagnia, rispecchiano quelle di qualsiasi gruppo di giovani di qualunque cultura e toccano temi universali come : l’amore, la sessualità, lo scontro generazionale durante l’adolescenza, affrontati però con una certa dose di originalità e spensieratezza. Perchè quello che deve fare Lamu’ è far ridere e lo fa molto bene, lasciando divertito lo spettatore e talvolta stupendolo con riflessioni ed episodi commoventi e che fanno notare la “crescita” di Ataru.
Il personaggio di Lamù è sensuale e al tempo stesso di una freschezza ancora “ingenua”, anche se per gran parte della serie sfoggia un bikini tigrato e talvolta la vediamo anche in altri abiti. Tra i suoi “poteri” la capacità di volare e di dare potentissime scariche elettriche, ma soprattutto è gelosissima!!
Curiosita’
Rumiko Takahashi le aveva riservato un ruolo marginale. Il vero protagonista della serie, infatti, era Ataru Moroboshi e Lamù doveva essere solo un comprimario. Nel primo capitolo del manga Una buona preda, Lamù riscosse un enorme successo tra i fan e quando gli stessi videro che nel secondo capitolo non era presente ne chiesero a gran voce il ritorno. Lamu’ “torno'” quindi dal terzo albo in poi per diventare la star del manga e dell’anime poi.