Pollon è un’opera di Hideo Azuma, nato come manga intitolato Olympos no Pollon (in Italia intitolato solo Pollon) pubblicato nel 1977 ed è stato crato anche un anime che venno trasmesso per la prima volta in Italia nel 1984. La sigla dell’anime cantata da Cristina D’Avena e scritta da Piero Cassano dei Mattia Bazar è diventata una delle sigle più iconiche della cantante e anche una delle più conosciute.
Pollon Pollon combinaguai… Su nell’Olimpo felice tu stai… La beniamina di tutti gli dei sei tu… Oh oh oh Pollon Pollon combinaguai
Trama
L’opera racconta le divertenti avventure dell’omonima bambina Pollon, unica figlia del Dio apollo che vive sul Monte Olimpo in una città modernizzata con tutti i comfort dell’epoca moderna (degli anni 70-80): supermercati, televisione…
Seguiremo le avventure della bambina che nei primi episodi risulta essere impacciata e non riesce a spiccare nel Pantheon degli dei, infatti il suo più grande desiderio è diventare anche lei una dea alla pari di suo padre e suo nonno Zeus. Il nonno decide che tutte le sue buone azioni verranno ricompensate con una moneta d’oro che lei dovrà conservare dentro un salvadanaio per poter diventare una dea, così insieme al suo miglior amico Eros, il giovane Dio dell’amore, attraverseranno la Grecia aiutando le persone finché un giorno, Pollon riesce a salvare la terra dai mali del vaso di Pandora, rinchiudendoli tutti grazie anche all’aiuto dea della Speranza che per ringraziarla le dona il titolo.
Tutta l’opera è riempita di un sano umorismo ai limiti del demenziale, esilaranti sono le scene in cui Pollon che fa i capricci litigando con il padre o le dispute con il suo miglior amico Eros. Gli stessi dei subiscono una sorta di messa a “nudo” come personaggi viziati che si divertono senza limiti e durante le avventure della protagonista verranno mostrati tutti i personaggi del Pantheon Greco. Non si riesce a non amare e seguire le avventure della dolce bambina che da piccola viziatella diventerà una grande dea.