One Piece è IL fenomeno globale per quanto riguarda il mondo di anime e manga. Eiichiro Oda approda su Shonen Jump nel 1997 e da quel momento la percezione dell’intrattenimento proveniente dal Giappone non sarà più la stessa. Sia il fumetto che l’anime, iniziato nel 1999, sono tutt’ora in corso, elemento cruciale per il mantenimento della fama del franchise, e detengono diversi record di vendita. In Italia One Piece arriva nel 2001, col fumetto edito da Star Comics e l’anime trasmesso sulle reti Mediaset. In particolare, l’adattamento animato ha iniziato la sua diffusione col titolo “All’Arrembaggio”, per poi ritornare per fasi successive al titolo originale, ormai riconosciuto dai più.
Se il manga conta più di 100 volumi, anche l’anime non scherza, con oltre 1100 episodi, quindici film, tredicis special, quattro cortometraggi e una serie live action, arrivata nel 2023 su Netflix.
L’ambientazione di One Piece
Il mondo di One Piece è molto diverso dal nostro. Siamo su un pianeta coperto quasi totalmente dagli oceani, in cui la maggior parte dei terreni emersi è costituito da isole. L’unico continente è la Linea Rossa, una specie di anello che taglia il pianeta verticalmente e divide il mondo in due metà. Purtroppo la Linea Rossa non è abitabile a causa delle avverse condizioni climatiche.
In posizione orizzontale, intorno all’equatore, si trova invece la Rotta Maggiore, una striscia di mare altrettanto inospitale, in cui le leggi della fisica sembrano non funzionare come nel resto del pianeta. Magnetismo instabile, clima ballerino e correnti fortissime non la rendono una meta desiderabile. a delimitare questa rotta, ci sono fasce di bonaccia, dove ogni vento si annulla e sono presenti giganteschi mostri marini.
La croce definita da Linea Rossa e Rotta Maggiore divide quindi il globo in quattro spicchi, il Mare Settentrionale, il Mare Meridionale, il Mar Occidentale e il Mar Orientale. Da ognuno di questi quattro mari è possibile accedere alla Reverse Mountain, unico luogo con uno sbocco all’interno della Rotta Maggiore.
Il potere in questo mondo è nelle mani del Governo Mondiale, che lo esercita attraverso la Marina, in continua opposizione agli innumerevoli pirati e all’armata rivoluzionaria. In qualche modo il Governo Mondiale è stato in grado di ottenere un accordo di collaborazione con i sette pirati più potenti, a capo della Flotta dei Sette. Sono invece indipendenti i Quattro Imperatori, altri pirati potentissimi che dominano la parte più lontana della Rotta Maggiore, definita Nuovo Mondo in quanto pochissime persone sono state in grado di raggiungerla.
Molti di questi sono possessori di un Frutto del Diavolo, misteriosi frutti che permettono a chi li consuma di barattare il proprio legame con il mare con poteri soprannaturali. Chi ha mangiato un frutto del diavolo acquisisce quindi grandi capacità, ma rischia continuamente la vita, non essendo più in grado di nuotare.
La saga East Blue
L’inizio della storia di One Piece si colloca nel Mare Orientale, per i primi 100 capitoli del manga e i primi 61 episodi dell’anime.
Conosciamo subito Monkey D. Rufy, giovanissimo e spensierato ragazzo che ha come obiettivo diventare il Re dei Pirati, dopo aver scoperto dove si trova il One Piece, il tesoro di Gol D. Roger alla fine della Rotta Maggiore. Attraverso gli otto archi narrativi in cui è suddivisa la serie impareremo a conoscere il cuore della ciurma di Cappello di Paglia, così chiamata in riferimento al copricapo di Rufy.
Si parte con Nami, abile navigatrice e truffatrice per necessità, della quale scopriamo la tragica storia che la collega al feroce Arlong. Roronoa Zoro è invece un fortissimo spadaccino, con un conto in sospeso verso i poteri forti. La sua particolarità è l’uso di tre spade in contemporanea. al villaggio di Syrup facciamo conoscenza con Usopp, attraverso il quale la ciurma diventerà finalmente tale, con l’arrivo di una vera nave da governare. Il cuoco Sanji si unisce poco dopo, in seguito a un drammatico confronto col suo mentore, che cerca di spingerlo a desiderare qualcosa di più per la sua vita.
I nostri eroi sono in perenne fuga dalla Marina, con Smoker e Koby alle loro calcagna. Il vero viaggio inizia qui!
Analisi di un cult
Non ci sono limiti al successo di One Piece in ogni settore. Centinaia di capitoli, milioni di volumi venduti, vendite stellari in Giappone e nel mondo. Lo stesso vale per qualunque altro prodotto originato da quest’opera, a cominciare dall’anime, esportato ovunque. L’interesse per la saga di Cappello di Paglia non accenna a diminuire, con un recente live action e il progetto di un nuovo anime, che possa avvicinare nuovo pubblico comprimendo un po’ la trama di un mostro altrimenti inaffrontabile, dati i suoi oltre 1000 episodi.
Giocattoli, linee di abbigliamento, videogiochi, oggetti di uso comune: qualunque cosa nel corso degli anni ha subito l’invasione di One Piece. Un fenomeno ormai onnipresente nella vita di qualunque appassionato, su qualunque piattaforma.
Parte dello stratosferico successo è dovuto sicuramente alla relativamente giovane età di Oda, che ha appena compiuto cinquant’anni. Salire agli onori della ribalta a 22 anni ha permesso di essere abbastanza in forma da proseguire a tempo pieno la serializzazione, con abbastanza fantasia per far procedere una trama ormai arrivata nelle sue fasi finali.
Il resto è costituito da fattori comuni a tutti i fenomeni generazionali. Il genere shonen è infatti uno di quelli più diffusi e apprezzati. La fetta più grande di pubblico è costituito da giovani ragazzi, che sono cresciuti insieme alla storia e hanno iniziato una collezione infinita.
Proprio la lunghezza potrebbe essere un elemento di distacco dal franchise. Sappiamo bene che dopo anni e anni di passione, il grande pubblico potrebbe arrivare fino alla fine anche soltanto per vedere cosa succederà, ma qualcuno potrebbe decidere di mettere temporaneamente da parte questa storia per dedicarsi ad altro, o anche di interrompere proprio la lettura o la visione, non trovando un senso a una storia che non accenna a concludersi.
Allo stesso modo, la presenza di molti episodi, o addirittura archi narrativi filler non aiuta ad affezionarsi a un prodotto che è già lento e dispersivo in partenza. Chi è riuscito a resistere ha però potuto godere del punto di forza della serie, l’approfondimento dei personaggi e la loro crescita, attraverso gli sviluppi della narrazione. La vera ricompensa si trova infatti nella lettura di lungo corso, con richiami a decine di episodi precedenti, archi che si chiudono dopo anni, aspettative sempre nuove e ambientazioni complesse e inaspettate.
Questo tipo di opera o si ama o si odia, per tutti i motivi già citati. La realizzazione tecnica incide relativamente nella scelta, il design dei personaggi è nella media e le animazioni non sono niente di eccezionale, per quanto la musica inizi ad avere sempre maggior significato col procedere delle avventure di Rufy. Chi sceglie di intraprendere questo viaggio con la ciurma dei protagonisti non rimarrà deluso, in attesa di scoprire il finale con le aspettative più alte della storia.