Non è la prima volta che One Piece esce dai confini del mondo immaginario creato da Eiichiro Oda per toccare tematiche della nostra realtà. Ma questa volta, il manga più famoso del mondo è finito letteralmente… in politica. In Indonesia, a poche settimane dalla celebrazione dell’Indipendenza nazionale (17 agosto), la celebre bandiera dei Pirati di Cappello di Paglia — il Jolly Roger con il cappello di Luffy — è diventata oggetto di polemiche infuocate tra rappresentanti del governo e cittadini.

La bandiera di Luffy: simbolo di libertà o minaccia all’unità nazionale?
Negli ultimi giorni, diverse segnalazioni hanno riportato che numerosi cittadini indonesiani hanno issato la bandiera dei Mugiwara accanto a quella nazionale. Un gesto apparentemente innocente, magari frutto di passione o ironia, ma che ha scatenato la dura reazione di Sufmi Dasco Ahmad, vicepresidente della Camera e membro del Partito Gerindra.

In un comunicato ufficiale, Ahmad ha dichiarato:
“Non è una coincidenza. C’è un tentativo coordinato di dividere la nazione. Dobbiamo resistere collettivamente a simili azioni. Non tutti vogliono che l’Indonesia avanzi. Uniamoci e reagiamo.”
Una posizione che lascia poco spazio all’interpretazione: secondo il politico, l’uso del simbolo piratesco sarebbe un attacco all’identità nazionale. Ma non tutti sono d’accordo.
“È una forma di espressione”: la voce dell’opposizione
A difendere l’iniziativa dei fan è Deddy Yveri Sitorus, membro del Partito Democratico Indonesiano di Lotta (PDIP), che invita a leggere il gesto in modo meno allarmistico:
“Va visto come una forma di critica pubblica, parte di una società democratica. Questo tipo di azione simbolica è preferibile rispetto a proteste violente nelle strade.”
Il dibattito ha subito fatto il giro del web, accendendo le discussioni non solo tra fan di One Piece, ma anche tra sostenitori della libertà d’espressione e difensori della simbologia patriottica.
One Piece e le sue sfumature politiche: fantasia o satira sociale?
Chi conosce bene One Piece sa che le tematiche politiche e sociali sono sempre state parte integrante del racconto. Dalla lotta contro il Governo Mondiale, passando per la denuncia della schiavitù e delle disuguaglianze sociali, fino ai recenti eventi che coinvolgono Kuma, ex re caduto vittima dell’arroganza dei Draghi Celesti — tutto nell’opera di Oda riflette, anche se in chiave avventurosa, critiche profonde alla nostra realtà.

Non sorprende, quindi, che i simboli della serie possano essere letti in modo controverso nel mondo reale. Luffy e i suoi compagni non sono solo pirati, ma ribelli, liberatori, outsider che sfidano l’autorità costituita. E in un contesto politico particolarmente sensibile, una bandiera può diventare molto più che un semplice pezzo di stoffa.
E ora? La legacy di One Piece continua
Con il live action Netflix che si prepara alla seconda stagione e il manga che si avvicina all’attesissimo finale, One Piece continua a far parlare di sé dentro e fuori dalla fiction. In Indonesia o altrove, la passione dei fan è impossibile da contenere — e a volte, prende forme inaspettate.

Il messaggio di Oda è chiaro da sempre: la libertà non ha prezzo, e chi la insegue è disposto a sfidare anche il mondo intero. Che piaccia o no, la bandiera di Luffy è diventata un simbolo globale.