Il Capitolo 1160 di One Piece ci riporta direttamente nell’evento più oscuro e misterioso della serie: l’Incidente di God Valley. Ma tra le rivelazioni scioccanti e la crudeltà senza filtri dei Draghi Celesti, c’è una sorpresa che farà discutere i fan più accaniti: Kaido era il più debole fra i grandi presenti sull’isola.

Kaido prima del Frutto del Diavolo: un semplice apprendista
Abbiamo conosciuto Kaido come il “Creatura più forte del mondo”, l’antagonista principale della saga di Wano, e una figura praticamente invincibile. Ma il flashback del Capitolo 1160 lo mostra sotto una luce completamente diversa: giovane, inesperto e privo del suo iconico Frutto del Diavolo, la Uo Uo no Mi, Modello Seiryuu.

Nella sequenza, Kaido si rivolge a Big Mom chiedendole se ha intenzione di rubargli quella Frutta — confermando che non l’aveva ancora consumata durante l’Incidente di God Valley. Questo spiega la sua posizione marginale durante lo scontro: non era nemmeno tra i dieci più forti presenti sull’isola.
Kaido, il ragazzo venduto alla Marina
La backstory di Kaido è da sempre intrisa di dolore. Venduto alla Marina all’età di 13 anni, fuggito più volte, con una taglia di 70 milioni di Berry prima ancora di entrare nei Pirati Rocks, Kaido ha vissuto una giovinezza da sopravvissuto. A 15 anni viene notato da Whitebeard e diventa apprendista tra le fila di Rocks D. Xebec, stringendo un legame fraterno con Charlotte Linlin, ovvero Big Mom.

Ma anche tra i Pirati Rocks, Kaido era considerato un semplice sottoposto. Lo stesso Rocks non perdeva occasione per metterlo al suo posto, e senza poteri demoniaci, Kaido era poco più di un soldato in mezzo a mostri.
God Valley: un massacro che segna la storia
Il nuovo capitolo non si limita a svelare il passato di Kaido: apre una finestra sul vero orrore di God Valley. I Draghi Celesti organizzano una caccia a premi contro schiavi innocenti — un evento crudele chiamato “Native Hunting Competition” — e tra le vittime ci sono donne e bambini, tra cui una giovane madre brutalmente uccisa da Garling Figarland, davanti agli occhi dei piccoli Shanks e Shamrock.

Vediamo anche un giovanissimo Blackbeard, terrorizzato e affamato, con occhi colmi di paura. Il manga suggerisce che la sua famiglia, i Davy, fossero Buccaneers, proprio come Kuma. Blackbeard viene etichettato come “Super Rare Rabbit”, una definizione che alimenta nuove teorie sul suo ruolo nella saga finale.
Dragon, Garp e l’inizio della rivoluzione
Un altro momento clou è l’apparizione di Monkey D. Dragon, allora giovane ufficiale della Marina, che fugge portando in braccio Shanks e Shamrock, dopo aver assistito al massacro. Il trauma e l’orrore lo portano a un gesto drastico: sparare a un Drago Celeste per salvare Kuma, Ginny e Ivankov.

Questa potrebbe essere la vera origine dell’Armata Rivoluzionaria.
Nel frattempo, arrivano i Pirati di Rocks, seguiti dai Pirati di Roger e infine da Garp, la cui presenza potrebbe incrinare l’immagine che molti fan avevano di lui. Se davvero ha aiutato i Draghi Celesti a mettersi in salvo, potrebbe diventare uno dei personaggi più controversi dell’intera saga.
One Piece, le considerazioni finali
Il Capitolo 1160 non solo conferma che Kaido era ancora lontano dall’essere il mostro che conosciamo oggi, ma ci regala una delle visioni più cupe dell’intero manga. Oda non edulcora nulla: mostra crudeltà, dolore, ingiustizia — e i semi di una rivoluzione che cambierà per sempre il destino del mondo.
Con sempre più elementi che collegano i grandi eventi del passato ai protagonisti del presente, One Piece si avvicina al suo culmine con una potenza narrativa che lascia senza fiato.