Iniziamo adesso la nostra recensione dell’episodio 1129 della serie di One Piece di Eiichiro Oda!
Il riassunto dell’episodio 1129 di One Piece

Si scopre che Saturn in realtà si è fatto colpire da Bonney e, dopo aver afferrato la ragazza ed estratto la spada dal suo petto, la sua ferita si richiude e sparisce il sangue che gli ha macchiato i vestiti. Luffy non sembra in grado di combattere e viene salvato da Franky quando Saturn lo sta per colpire.

Saturn è pronto a sterminare i presenti sull’isola e mentre stritola Bonney che lo accusa di aver ucciso suo padre, parte il flashback che si concentra sulla vita di Orso, rivelando una storia che è stata celata per oltre seicento episodi.

Orso nasce 47 anni prima nel regno di Sorbet, da madre umana e padre bucaniere. Nonostante il medico prometta di mantenere il segreto sulla razza del padre e del bambino, in pochi anni questi vengono scoperti e resi schiavi. La madre è la prima a morire in un momento non ben definito, mentre il padre di Orso, Klap, viene ucciso davanti al figlio mentre gli stava raccontando la storia del dio liberatore Nika.

Passano gli anni e quando Orso ne ha nove (38 anni prima del punto attuale della storia), avviene il festival della purificazione dei nativi a God Valley. Orso fugge e quando gli altri prigionieri lo catturano, appaiono due strane figure che promettono la libertà: un giovanissimo Ivankov e una bimba che non viene nominata, che hanno un piano per sfuggire allo sterminio.

Impressioni sull’episodio 1129
Quest’episodio è decisamente molto più interessante del precedente, non tanto per la prima parte (nella quale Luffy e i suoi sono praticamente incapaci di muoversi per via dell’eccezionale potere di Saturn), quanto per la seconda parte della storia, ovvero l’inizio della narrazione della storia di Orso, della quale non si sapeva praticamente nulla fino ad ora, nonostante la sua prima comparsa sia a Sabaodi.
Si comprende quindi che Orso, come altri personaggi apparsi nella serie, appartiene ad una razza diversa, e per questo è stato reso uno schiavo e condannato a un destino terribile nonostante fosse senza colpe.