Oke no Mosho abbandonerà per qualche uscita le pagine della rivista mensile Princess, dedicata ai manga shojo. Delle circostanze non specificate faranno slittare il prossimo capitolo al numero del mese di dicembre.
Una notizia che nel clima di ritardi e cancellazioni provocate dal COVID-19 non dovrebbe sorprendere, ma se pensiamo alla storia di quest’opera fa impressione. Il manga esce regolarmente dal 1976, sempre sulla stessa rivista. Chieko Hosokawa , l’autrice, esordì ancora nel 1958 con Crimson Rose (Kurenai no Bara) e non ha certo intenzione di fermarsi.
Oke no Mosho, conosciuto anche come Crest of the Royal Family, vinse il Shogakukan Anime Award nel 1991, e attualmente è il terzo manga shojo più venduto al mondo.
Oke no Mosho, viaggio in Egitto
Al centro della vicenda c’è la giovane Carol, studentessa di archeologia e appassionata di storia e cultura egizia. Durante un viaggio di istruzione al Cairo, il gruppo a cui si è unita si imbatte nella tomba di un antico faraone.
Come da tradizione, la sepoltura scaglia contro chi viola il riposo del sovrano una maledizione: Carol viene catapultata all’indietro di 3000 anni, ritrovandosi in mezzo all’antica civiltà che tanto la appassionava. Ironia della sorte, incontra il giovane faraone Memphis, l’uomo di cui ha scoperto la tomba, e se ne innamora dopo alcuni attriti iniziali.
La fortuna di Carol in una situazione così difficile saranno le sue conoscenze storiche: riesce ad adattarsi alle abitudini dell’epoca e anche ad aiutare Memphis nel guidare l’Egitto, diventando presto una figura di riferimento.
Non mancano ovviamente alcune difficoltà: da un lato viene guardata con sospetto per i suoi tratti europei, dato che ha capelli biondi e occhi azzurri. Dall’altro molti invidiano la sua posizione, prima di tutti la sorellastra di Memphis, che avrebbe dovuto sposare il fratello prima che lui si innamorasse della ragazza misteriosa. E all’epoca di Oke no Mosho era normale farsi giustizia da soli…