Questa settimana Otakult accoglie Occhi di Gatto fra i suoi eletti. Dopo l’uscita del manga di Tsukasa Hojo sulla rivista Shonen Jump dal 1981 al 1985, lo studio Tokyo Movie Shinsha ha realizzato una serie animata che ha raggiunto l’Italia nell’85. Due stagioni per un totale di 73 episodi, a cui ha fatto seguito anche un live-action omonimo nel 1997, distribuito dalla Toho Co.
A distanza di 25 anni dall’ultima pubblicazione del manga Shingo Asai ha realizzato un remake dal titolo “Cat’s Ai”, pubblicato in Italia da Planet Manga . Le tre ladre professioniste sono anche apparse a sorpresa nel film di City Hunter poco tempo fa.
Occhi di gatto: la trama
La sigla di Cristina d’Avena descrive in pochi versi le caratteristiche principali delle tre protagoniste: bellissime, furbissime, ladre abilissime e agilissime. Non è un uso sconsiderato dei superlativi, come si vedrà ben presto. Hitomi (Sheila), Rui(Kelly) e Ai(Tati) sono il trio di sorelle più potente che possiamo immaginare.
Figlie di Michael Heinz, un artista scomparso da tempo, hanno stretto fra loro un patto che le vincola: ricostruire la collezione di opere d’arte che era andata perduta a causa dei nazisti. Mantenendo la copertura del bar che gestiscono, di notte si travestono e formano la banda Occhi di Gatto (Cat’s eye, come il nome del locale).
Nonostante la loro abilità e la tenacia che hanno, anche questa banda ha un punto debole, e porta il nome di Matthew Hisman (Toshio Utsumi). Si tratta del fidanzato di Sheila…nonché del detective incaricato di catturare il trio di ladre professioniste. L’anime è carico di questa tensione dovuta alla doppia vita di Sheila, divisa tra l’amore per Matthew e il suo obiettivo comune con le sorelle.
Il finale del manga raggiunge una conclusione dando un lieto finale alla coppia clou della storia, l’anime invece lascia un finale aperto ed irrisolto. L’ultimo episodio vede le tre ragazze arrivare ad un passo dalla verità, incontrando un misterioso zio legato alla scomparsa delle opere. L’uomo tuttavia si lascia morire in un incendio senza rivelare cosa sia successo al fratello, lasciando con l’amaro in bocca l’ultima famiglia che gli rimaneva.
Il ladro gentiluomo veste attillato in Occhi di Gatto
La figura del ladro ha sempre emanato fascino a giudicare dalle figure iconiche della letteratura e non solo: da Robin Hood fino a svariate figure anche nel mondo nipponico. Per citarne solo alcuni, Kaito Kid di Detective Conan , L’incorreggibile Lupin e molti altri.
Tutte queste figure però hanno dei tratti comuni che esulano dalla professione: sono personaggi distinti o eccentrici, e sono interessati ad oggetti di valore non solo monetario ma anche artistico. Oltretutto dato che necessitano spesso di infiltrarsi nelle sfere dell’alta società sanno emulare l’aria del perfetto gentleman.
Quando si passa alla controparte femminile, il fascino può solo crescere: Tati, Sheila e Kelly sono tutte ragazze atletiche, attraenti e astute. Niente giacca e cravatta per le tre ladre, ma all’eleganza si sostituisce l’aspetto provocante, senza essere volgare. Quando un’icona cambia genere spesso richiede alcuni aggiustamenti.
Anche la vicenda di Sheila e Matthew è ben resa: non è raro che il ladro gentiluomo abbia rapporti stretti e di rispetto reciproco con i membri della polizia. Pensiamo banalmente a Zorro.
In Occhi di Gatto si aggiunge l’aspetto sentimentale. Matthew si troverà spesso a domandarsi come mai una delle ladre eserciti su di lui un fascino particolare. Il tutto senza capire che si è semplicemente infatuato due volte della stessa persona.
Una banda, tre sorelle
Occhi di Gatto è un nome unico che indentifica la squadra, ma le sorelle Tashikei non potrebbero essere più diverse.
Kelly, la maggiore, è l’indiscusso capo della banda e spesso si ritrova a dover letteralmente fare da madre a Tati, che va ancora a scuola. Molto bella e tenace, elabora i piani dei furti facendo attenzione ad ogni dettaglio. Ha 27 anni.
Sheila, la sorella di mezzo, ha 24 anni. Nonostante la determinazione per la missione della sua banda, non ha permesso che questo la facesse rinunciare all’amore. Fidanzata con Matthew, fa il possibile per non fargli scoprire la sua vera identità.
Tati, la più piccola delle tre, ha 16 anni e frequenta il liceo. Molto sveglia e portata per la meccanica, è spesso alle prese con le sue invenzioni. A volte sembra che prenda i furti come un gioco, ma in realtà sente molto la mancanza del padre che ha conosciuto solo attraverso i racconti delle sorelle.