Il noto scrittore e fumettista di American Gods e Sandman, Neil Gaiman, è nei crediti per l’adattamento di Princess Mononoke dello Studio Ghibli, ma il suo nome non è mai comparso nel materiale pubblicitario dell’epoca. Gaiman ha commentato a sorpresa questo fatto su Twitter raccontando il suo coinvolgimento nel film definendolo come il suo piu’ grande segreto.
My biggest secret. (Studio Ghibli asked for some of the Miramax execs to be removed from the poster and credits. The execs looked at all the names, determined that theirs would remain, and realised that mine was contractually expendable.) https://t.co/fm7BRFpp1W
— Neil Gaiman (@neilhimself) August 12, 2019
Princess Mononoke è stato distribuito in Nord America dalla Miramax. Nel tweet, Gaiman ha spiegato che lo Studio Ghibli ha chiesto che i nomi di alcuni membri della Miramax fossero rimossi dai poster in favore dei nomi appartenenti allo studio. Neil è stato uno di coloro il cui nome è stato rimosso (ma non dai crediti del film).
(Poster originale usato per le uscite nelle sale)
Gaiman ha anche confermato di aver avuto la possibilità grazie alla segnalazione del famoso regista Quentin Tarantino, che ha proposto lui al posto di se stesso.
Principessa Mononoke Il più avventuroso e apparentemente il più canonico film di Hayao Miyazaki è stato quello che l’ha reso definitivamente famoso in Occidente anche presso il grande pubblico, il primo distribuito in America da una grande major. In seguito allo scontro con un animale posseduto da un demone il principe Ashitaka viene contaminato da una maledizione mortale. Si mette dunque in viaggio per scoprirne l’origine e chiedere una cura al grande Dio Bestia, l’unico in grado di guarirlo. Arrivato nelle regioni da cui proveniva la bestia scopre una guerra tra uomini e una forma primitiva di animali della foresta, giganti, senzienti e aiutati da quella che chiamano la Principessa Spettro, una ragazza cresciuta dai lupi che ha rinnegato gli uomini….
Film anche di grande qualità dal punto di vista tecnico: Miyazaki ha approvato di persona ognuno dei 144.000 fotogrammi del film, per assicurarsi che la qualità fosse uniforme e adeguata allo standard da lui imposto.