7 gennaio, il Jinjitsu (人日) è la prima delle cinque ricorrenze sacre comprese nel Gosekku (tra cui Tanabata e la Kodomo no Hi).
Conosciuta come Nanakusa no sekku (七草の節句, letteralmente “il Festival delle sette erbe”), si diffuse nel periodo Heian: secondo alcune fonti storiche il settimo giorno era dedicato al riposo e al recupero di energie per affrontare una nuova settimana lavorativa. Il pasto “della domenica” era composto da una zuppa di sette erbe ritenute energizzanti e purificative. Altre note parlano di un’antica usanza diffusa tra i soldati appartenenti al periodo Heian: prima di incontrare il proprio Shogun, i militari consumavano la zuppa per recuperare le dovute energie.
Le origini religiose del Nanakusa no sekku
Secondo un’antica leggenda cinese, si narra che durante i primi sette giorni di vita del nostro mondo furono creati i seguenti animali: la gallina, il cane, l’orso, la pecora, la mucca, il cavallo e per ultimo l’uomo. In base al calendario lunare, ormai sostituito con quello gregoriano, i primi giorni dei mesi non si possono né uccidere né mangiare esseri viventi, motivo per il quale la zuppa è vegetariana e priva di derivati animali.
Oggi questa festività viene celebrata per augurare un inizio d’anno fortunato, pieno di salute ed epurato dagli spiriti maligni. Le sette verdure che compongono il piatto non sono state scelte a caso, ma sono le primizie, ovvero i primi vegetali che germogliano in inverno e quindi una sorta di anteprima della primavera. La pietanza è considerata purificante e salutare perché oltre ad aiutare lo stomaco a liberarsi dei pesanti cibi invernali.
Conosciamo le Sette Erbe
- Il Nanakusa gayu, nome della zuppa, è un piatto di riso condito da ben sette erbe differenti molto salutari e nutrienti.
- Enante (seri, せり) simile al nostro prezzemolo, è una pianta selvatica molto ricca di ferro molto tossica per l’uomo tranne per la variante nipponica Javanica, l’unica commestibile.
- Borsapastore comune (nazuna, なずな) appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, è una pianta medica molto diuretica ottima per la curare la febbre, i reni e il fegato.
- Lapsana (hotokenoza, ほとけのざ) nota in Italia come cavoletto selvatico, è un’erba medica ottima per la cura dei denti e per i malesseri generali, una sorta di panacea.
- Elicriso (gogyō, ごぎょう) ottima pianta per la cura dell’influenza e malessere come tosse e mal di gola, ha un potente effetto diuretico. Vengono utilizzate solo le foglie dato che l’elicriso fiorisce in estate.
- Stellaria media (hakobera, はこべら) nota in Italia come centocchio, fiorellino tipico dei comuni prati, è un’erba dalle alte proprietà digestive e ricca di sali minerali e proteine.
- Daikon (suzushiro, すずしろ) la classica rapa bianca giapponese presente in ogni manga, anime o drama, il Daikon è arrivato nei nostri supermercati. Dotata di ottime proprietà digestive e calmanti, è un rimedio naturale per la cura della tosse e dell’influenza.
- Rapa (suzuna, すずな) la rapa bianca, disponibile anche nei nostri supermercati, ha le stesse proprietà benefiche del Daikon. Oltre al tubero, anche le foglie sono commestibile e ricche di sali minerali.
Conclusioni
Come anticipato prima, queste verdure sono i primi ortaggi che germogliano in inverno regalando appunto ai giapponesi un assaggio di primavera, oltre a un piatto leggero e nutriente.
Molte persone girano i vari mercati e ortofrutticoli per cercare gli ingredienti del Nanakusa no sekku, ma la vita moderna frenetica rende difficoltosa l’impresa.
Immaginate di dover girare diverse aziende a KM0 o mercati ortofrutticoli per scegliere e acquistare le sette erbe per la preparazione di una minestra da consumare il 7 gennaio: una missione impossibile.
Durante i primi giorni dell’anno, i supermercati giapponesi vendono delle vaschette con pronte le famose sette erbe per la preparazione della zuppa direttamente dai fornelli della propria cucina.
Al prossimo appuntamento con la ricetta del Nanakusa no sekku