Nana, il celebre manga di Ai Yazawa, è un’opera che ha segnato il genere shōjo fin dal suo esordio nel 2000. La storia è rimasta sospesa nel 2009, quando Yazawa ha dovuto fermarsi per gravi problemi di salute che hanno portato la serie in un lungo stato di hiatus.
Da allora, i fan attendono con ansia un suo ritorno, ma le certezze non mancano: l’autrice ha dichiarato chiaramente che intende portare a termine Nana, “qualunque cosa accada e non importa quanto tempo ci vorrà”. Inoltre, ha affermato che la storia era già quasi al termine prima dello stop, e che rimarrà determinata a restituire ai lettori la conclusione che meritano.

Questa speranza non nasce dal nulla: nel 2025 è stato pubblicato un fanbook celebrativo per il 25° anniversario di Nana, contenente interviste a Yazawa, schizzi inediti e dettagli sul suo stato creativo.
Molti fan l’hanno interpretato come un segnale positivo: la salute dell’autrice sembra in miglioramento, il suo coinvolgimento creativo dà nuova linfa alla speranza di una ripresa della serializzazione.
La trama di Nana
Nana racconta la vita di due giovani donne omonime, Nana Osaki e Nana Komatsu, che s’incontrano per caso su un treno diretto a Tokyo e decidono di convivere. La prima sogna di diventare una rockstar, cantando in una punk band chiamata Blast, mentre la seconda, soprannominata “Hachi”, si trasferisce in città per amore, solo per scoprire il tradimento del fidanzato.
Nonostante le enormi differenze caratteriali, le due instaurano un’amicizia profonda, fatta di conflitti, supporto e riflessione sulle proprie aspirazioni e fragilità.
Perché Nana è così famoso?
La storia presenta un disegno raffinato, con una grande cura nei dettagli e ambientazioni. Inoltre, a differenza di molte opere shojo, parla di tematiche adulte. La serie ha vinto il prestigioso Premio Shogakukan nel 2003 nella categoria shōjo e fino al 2019, ha venduto oltre 50 milioni di copie, diventando uno dei manga shōjo più venduti di sempre.
La grande abilità rappresentativa dell’autrice ha consentito ai lettori, specialmente donne giovani ma anche membri della comunità LGBTQ+, di identificarsi con i personaggi.
Il lungo hiatus ha generato una suggestione particolare: c’è chi pensa che l’assenza stessa, nonostante dolorosa, conferisca a Nana un finale “aperto” o ambiguo, perfettamente in linea con la realtà della vita. Allo stesso tempo, il desiderio di una vera conclusione non si è mai sopito, alimentato dalle parole della mangaka e dalla sua volontà di tornare.
Conclusione
Nana è molto più di un manga di successo: è un’esperienza emotiva, una riflessione sull’amicizia, la crescita e le scelte di vita. La sua sospensione ha lasciato un vuoto profondo, ma le recenti dichiarazioni di Ai Yazawa riaccendono la speranza: lo sguardo dell’autrice sul finale c’è ancora e lei stessa ha affermato di volerlo disegnare, nonostante tutto.
Che il manga torni o meno, il cammino di Nana e Hachi resta una pietra miliare del manga moderno, destinata a parlare anche alle generazioni future.