Nella speranza di regalarti un attimo di serenità e contemplazione in mezzo a così tanti anime frenetici, esuberanti e pieni di colpi di scena, l’Otakult di questa settimana propone Mushishi, un manga e soprattutto un anime in cui potrai dialogare senza filtri con la tua parte più spirituale.
Nato come manga di 10 volumi dalla penna di Yuki Urushibara e serializzato dal 1999 al 2008 sulla rivista seinen Afternoon di Koudansha, Mushishi ha vinto negli anni numerosi premi, tra cui il premio all’eccellenza al Japan Media Arts Festival nel 2003 e il premio per il miglior manga al Premio Kodansha per i manga nel 2006.
I numerosi adattamenti anime, che hanno reso Mushishi famoso e apprezzato dagli spettatori di tutto il mondo, sono stati realizzato da Artland, a partire dalla prima storica stagione di 26 episodi prodotta nel 2005. A questa sono poi seguite lo speciale televisivo Mushishi tokubetsu-hen ‘Hihamukage’ e il sequel Mushishi zoku-shou nel 2014, e il film conclusivo Mushishi zoku-shō: Suzu no shizuku nel 2015. Nel 2006 è stato prodotto anche un adattamento live action del manga diretto da Katsuhiro Ōtomo e presentato al Festival del cinema di Venezia.
Il manga è edito in Italia da Star Comics e i suoi volumi sono stati serializzati tra il 2009 e il 2010. La prima serie anime è disponibile in streaming con sottotitoli in italiano su VVVVID, mentre tutte le altre sono appannaggio della piattaforma di Crunchyroll.
Un’esperienza episodica
Nonostante il suo minimalismo e la semplicità dello schema narrativo, Mushishi è una serie complessa da descrivere e che non può essere compresa a fondo senza essere guardata.
Innanzitutto, non si tratta di un anime che è possibile guardare tutto d’un fiato o di cui si può fare una maratona. Questo per la sua struttura placida e ripetitiva, che pone l’attenzione e il significato non sull’opera nel suo insieme, ma sulle piccole storie autosufficienti che la compongono. In Mushishi non c’è alcuna trama centrale da seguire, alcun personaggio di cui conosciamo il passato, nessun grande evento o conflitto che necessita di una risoluzione, solo un infinito e indefinito presente che scorre lento attimo dopo attimo.
L’importanza di capire e di contemplare
Mushishi è fondamentalmente un’esperienza Zen.
L’opera stimola ed educa lo spettatore all’introspezione e ad abbandonare qualsiasi giudizio affrettato e superficiale. Riflettere sul vero significato e le vere motivazioni di ciò che accade è l’unico modo per poter comprendere le altre persone e il delicato equilibrio della natura, che altrimenti rischieremmo di ferire irreparabilmente pensando di agire per il meglio.
La serie, con i suoi ritmi lenti e lo sviluppo graduale delle storie, fa immergere nel mondo narrativo ed empatizzare piano piano con i personaggi, mentre i lunghi silenzi che seguono ogni avvenimento o dialogo importante invitano, anche grazie alle musiche meditative e ai colori tenui delle ambientazioni, lo spettatore a metabolizzare ogni dettaglio di quanto accaduto, senza essere sopraffatto, prima di passare all’evento successivo.
Ginko è un ottimo personaggio surrogato dello spettatore, dato che, anzichè privarlo di una caratterizzazione, come troppo spesso si fa negli anime in cui figura questo tipo di personaggio, si preferisce lasciare il suo passato quasi del tutto avvolto nel mistero e costruire su di lui la struttura narrativa: la storia è episodica e nessun personaggio è ricorrente perchè Ginko viaggia continuamente ed evita di instaurare rapporti duraturi con le altre persone per paura di attirare i Mushi, lo spettatore è incentivato a riflettere perchè Ginko stesso osserva sempre prima di agire.
In un mondo in cui i suoi colleghi Mushishi mirano a sterminare i Mushi nocivi e le comunità di uomini stigmatizzano ed evitano i Mushi e chiunque li attiri, causando, spesso involontariamente, qualche tipo di disgrazia, Ginko si prende il suo tempo per empatizzare, per comprendere i motivi dietro il comportamento delle persone e dei Mushi, e cerca sempre di trovare un modo di riportare la pace facendo soffrire entrambi il meno possibile. Anche noi, seguendolo, acquisiremo piano piano la sua mentalità.
Lo stile grafico e narrativo di Mushishi
Purtroppo le cose non sempre vanno per il verso giusto e a volte, per quanto ci si provi, un lieto fine è impossibile. Raramente gli episodi di Mushishi finiscono in maniera perfetta e soddisfacente, e più spesso veniamo lasciati con un senso di malinconia, rimaniamo da soli con noi stessi a cercare di colmare un vuoto, meditando su quanto appena visto, invece di passare con impazienza all’episodio seguente.
Quest’approccio sinceramente realistico alla narrazione si riflette inevitabilmente nel minimalismo delle ambientazioni, naturali e nostalgiche, e nei design dei personaggi scarni e monotoni, privi di qualunque eccesso o stravaganza. Nonostante i personaggi risultino in tal modo poco memorabili e riconoscibili, in realtà si tratta di una scelta che ben rappresenta delle persone comuni alla mercè di una natura indifferente.
Anche i toni della serie, che inizialmente potrebbero sembrare nichilistici, si caricano di significato ogni volta che lo spettatore si ferma a riflettere.
Ogni scena che coinvolge i Mushi, poi, è immersiva ed evocativa, grazie alla fusione di elementi della cultura e della tradizione agricola giapponese ad un’ambientazione lussureggiante e all’aspetto surreale dei Mushi stessi, spesso raffigurati come primitivi organismi paleozoici, filamenti di DNA, forme geometriche, fuochi fatui, fantasmi e molto altro ancora.
Consigli per la visione
Mushishi, come ormai avrai capito, non è una serie che ti lascia col fiato sospeso per il prossimo episodio o che si presta ad essere vista tutta in una volta, non ce ne sarebbe motivo. Rilassati, prenditi il tuo tempo per assaporare le storie una alla volta. Si tratta della tua esperienza personale.
Uno o due episodi alla fine della giornata, o la sera prima di andare a letto sono l’ideale e sarai soddisfatto senza aver bisogno di proseguire oltre. Ci metterai molto a finire l’intero anime, certo, ma perché avere fretta, non c’è nessuna trama che ti costringe a seguire per sapere come va a finire.
Se sai prenderti il tempo necessario a creare la giusta atmosfera, Mushishi saprà alleviare tutto lo stress della tua giornata e trasportarti in un fiabesco Giappone preistorico sospeso nel tempo, lasciandoti alla fine il tempo per staccare dagli impegni, riconnetterti con te stesso e riflettere su cosa è davvero importante nella vita.