La seconda puntata della serie Ms. Marvel è intitolata Crushed. Per la trama e gli aspetti più televisivi delle prime due puntate, rimandiamo alla recensione in anteprima della redazione cinema. Il secondo episodio è scritto da Kate Gritmon (parte dello staff di Game of Thrones) ed è diretto da Meera Menon (Titans, GLOW, The Man in the High Castle, The Punisher, The Walking Dead).
Agli avversari del personaggio creato nel 2015 da Sana Amanat, G. Willow Wilson e Adrian Alphona abbiamo dedicato una top: vedremo che probabilmente ne compare uno messo molto in alto in classifica.
Ms. Marvel, trama del secondo episodio
I poteri da supereroe danno a Kamala maggiore sicurezza. A scuola la sua compagna Zoe guadagna ulteriore popolarità raccontando come è stata salvata: nomina l’eroina Night Light e decide di celebrare il tutto con una festa. Kamala conosce Kamran, affascinante studente suo connazionale, e se ne invaghisce, scatenando la gelosia di Bruno: la festa di Zoe diventa una buona opportunità per la protagonista.
Attraverso il bracciale, la ragazza ha visioni di una donna misteriosa: vorrebbe chiede informazioni alla bisnonna Aisha, prima proprietaria del bracciale, ma la madre Muneeba prova a dissuaderla spiegando che la donna ha disonorato la famiglia.
Kamala si esercita con i nuovi poteri, cercando di scoprire come funzionano: la aiuta Bruno, il quale scopre che sono stati sbloccati dal bracciale, ma provengono direttamente dall’amica. La ragazza scopre inoltre di non aver acquisito maggior forza, ma un po’ alla volta fa pratica con la creazione della “luce dura”.
Kamala convince Nakia, sua cugina e migliore amica, a candidarsi alle elezioni per il consiglio della moschea, per poter migliorare la condizione delle donne (relegate nelle posizioni peggiori dell’edificio e sostanzialmente tenute in silenzio).
Durante la festa di Zoe arriva la polizia: Kamran porta in salvo Kamala e i suoi amici facendoli salire in auto. Bruno vorrebbe dire a Kamala di essere stato ammesso alla prestigiosa CalTech (California Institute of Technology), ma non trova il momento: l’amica è troppo presa da Kamran, che si offre di darle lezioni di guida.
Incrociando il fratello Aamir e la fidanzata Tyesha, Kamala presenta Kamran come un cugino. A casa, il padre Yusuf racconta di come la nonna materna di Kamala sia stata allontanata dai genitori durante la Partizione (quando il Pakistan si separò dall’India), per poi ritrovare presto la madre (“seguendo le stelle”).
Gli agenti Cleary e Deever interrogano Zoe, la compagna salvata da Kamala all’AvengersCon, per cercare di scoprire l’identità della ragazza potenziata, ricavandone qualche indicazione di tipo etnico.
Durante la celebrazione di Eid Mubarak della comunità islamica, Nakia porta avanti la sua campagna elettorale mentre Kamala cerca informazioni sulla bisnonna. Un ragazzo si mette in pericolo e rischia di cadere dal minareto: Kamala, mascherata, interviene per aiutarlo, ma una nuova visione la mette in difficoltà e il giovane fa un atterraggio non proprio morbido. Arrivano gli agenti della Damage Control ma Kamala viene salvata da Kamran, che le presenta la madre: si tratta della donna delle visioni.
Sviluppo
Abbiamo la conferma che il braccialetto attiva poteri che Kamala ha già in sé (così come in Wandavision avevamo scoperto che il personaggio di Elizabeth Olsen aveva i poteri da piccola e la Pietra della Mente li ha fatti emergere).
Rispetto al fumetto, la ragazza è priva di superforza e dell’allungamento delle parti del corpo (che ha consolidato il neologismo “enbiggen”, usato per la prima volta ne I Simpson ma portato alla fama dal “comando” usato dalla supereroina). Resta comunque il parallelo con i poteri “dormienti” che vengono attivati: nei fumetti Kamala è un’inumana – più precisamente NuHuman, un’umana con parte di DNA inumano – e come i suoi simili vede manifestarsi per la prima volta i poteri solo quando viene esposta alle nebbie terrigene.
Abbandonato il legame con gli inumani, il personaggio televisivo abbraccia quello con le sue origini: il braccialetto che usa per dare un tocco personale al costume da Capitan Marvel è di sua bisnonna (di cui i suoi familiari parlano molto male).
Il mondo di Kamala si allarga: conosciamo meglio la sua famiglia, la cugina Nakia, i desideri di Bruno (che forse sogna un ruolo diverso da “migliore amico”), l’affascinante “cugino” Kamran. Il legame la sua terra di origine viene mostrato, oltre che nei rapporti con la famiglia e la comunità, proprio grazie a Kamran, con cui condivide la passione per la cultura pop indopakistana: gli Swet Shop Boys, i film Baazigar e DDJL (Dilwale Dulhania Le Jayenge), l’attore SRK (Shah Rukh Khan), nonchè Kingo, il personaggio degli Eternals con esperienza da star di Bollywoood.
La serie non trascura i temi politici. In particolare vediamo la ricerca di emancipazione femminile nelle comunità islamiche: il tentativo di Kamala di seguire le proprie aspirazioni anche se distanti da quelle della famiglia, il desiderio di Nakia di essere eletta nel consiglio della moschea per promuovere il ruolo delle donne.
Vengono mostrate anche le difficoltà che incontrano negli Stati Uniti i cittadini musulmani, originari del nord Africa e del sudest asiatico: sono visti con sospetto, primi ad essere controllati, indiziati in caso di attentati, soprattutto dopo l’11 settembre. Nella serie, la Damage Control dichiara di sorvegliare le moschee e orienta le ricerche su base etnica.
Riferimenti cartacei
Budget Ms. Marvel (versione economica di Ms Marvel) è il nome con cui alcuni lettori chiamavano il personaggio di Kamala Khan all’inizio.
Riferimento più diretto ai fumetti è la scena della scena della festa, dove un ragazzo offre da bere alla protagonista facendole credere che il bicchiere non contenga alcool: accade nel primo numero di Ms. Marvel, poco prima della prima manifestazione dei poteri di Kamala. Dal secondo numero del fumetto viene invece ripresa la scena in moschea dove Kamala si lamenta di riuscire a concentrarsi se non può vedere il predicatore.
Il nome della nonna Sana è probabilmente un omaggio a Sana Amanat, americana di origine pakistana e, come abbiamo detto, co-ideatrice di Ms. Marvel.
Luce dura (hard light), il termine usato per descrivere quello che emette Kamala, compare nei fumetti Marvel per indicare le proiezioni olografiche che assumono forma fisica nella Danger Room, la stanza del pericolo dove si addestrano gli X-Men. Una di loro, Dazzler, è in grado di manipolare la luce dura, trasformando l’energia delle onde sonore in forme di luce.
Benché usati dalla Damage Control, i droni con cui viene cercata Kamala potrebbero essere un indizio della presenza de l’Inventore, uno dei nemici di Ms. Marvel.
Quando Kamala si chiude in bagno per nascondere i propri poteri, indossa una maglietta c’è la Vedova Nera dei fumetti.
Nella serie TV Kamran ha un ruolo simile, benché per il momento molto meno negativo, a quello visto nei fumetti (l’abbiamo individuato come villain principale). Kamala si fa incantare dall’affascinante Kamran, un giovane che rivela ben presto i suoi piani: usa i suoi poteri – che comprendono bioluminescenza e cariche biocinetiche - per rapirla e convincerla a unirsi all’esercito di insurrezione degli Inumani guidata da Lineage.
Ms Marvel riesce a sopraffare i rapitori e prima di fuggire trova la forza per colpire Kamran con i propri pugni “ingranditi”. Creato da G. Willow Wilson e Takeshi Miyazawa, Kamran fa il suo esordio nel 2015 in Ms. Marvel (Vol. 3) n. 13.
Ms. Marvel, il fumetto
Inizialmente dietro la maschera di Ms Marvel, ideata nel 1977 da Gerry Conway e John Buscema, si cela Carol Danvers, ufficiale dell’aeronautica statunitense, personaggio creato 9 anni prima di Roy Thomas e Gene Colan, al suo esordio in Marvel Super-Heroes n. 13.
L’identità di Ms. Marvel negli anni successivi è stata utilizzata anche da Sharon Ventura, Karla Sofen e soprattutto Kamala Khan, che ha avuto un impatto significativo sui fumetti Marvel: prima supereroina musulmana dell’editore, è una adolescente inumana con la capacità di allungarsi, nel giro di poco tempo entra negli Avengers.
A Ms Marvel sono state dedicate quattro serie a fumetti omonime, due con Carol Danvers e due con Kamala Khan: una pubblicata tra il 1977 e il 1979, di Gerry Conway, Chris Claremont e John Buscema, una tra il 2006 e il 2010, di Brian Reed, quindi la prima dedicata alla più recente versione del personaggio, tra il 2014 e il 2015 (nell’ambito di All New All Different Marvel), infine la serie del 2016. A Kamala Khan sono state infine dedicate la serie di 18 numeri The Magnificent Ms. Marvel e la miniserie di quest’anno Ms. Marvel: Beyond the Limit.
Negli ultimi anni Kamala ha militato negli Avengers e combattuto contro nemici storici dei suoi compagni, come Kang e il dottor Faustus, soggetti collettivi come il governo americano, la multinazionale Roxxon e la sua forza di sicurezza C.R.A.D.L.E. specializzata nella repressione dei supereroi adolescenti.
Tra i suoi nemici “personali”: il manager Monopoly, l’Inventore (clone di Thomas Edison), i “giustizieri” Lockdown e Discord, il virus Doc. X, l’inumano Kamran, infine un suo doppelganger proveniente da una realtà alternativa (Stormranger, un’armatura di nanotecnologia Kree che potenzia le abilità dell’eroina ma se ne separa per eliminare i suoi nemici facendosi passare per lei).