Il 20 novembre il mangaka giapponese Takao Yaguchi è morto a 81 anni, a causa di un tumore al pancreas. Era noto in particolare per aver creato nel 1973 la serie Sampei (Tsurikichi Sanpei). I funerali si sono svolti in forma privata.
Takao Yaguchi iniziò a realizzare manga cinquant’anni fa. Nel 1989, qualche anno dopo la conclusione della prima serie di Sampei, Yaguchi realizzò Tezuka secondo me, biografia a fumetti del “padre dei manga”, Osamu Tezuka, autore di Astro Boy, La principessa Zaffiro e Kimba il leone bianco.
Sanpei di Takao Yaguchi
Il manga Tsurikichi Sanpei (Sanpei, il patito della pesca) fu pubblicato dalla rivista Weekly Shōnen Magazine di Kodansha dal 1973 al 1983, per un totale di 62 volumi, tuttora inediti in Italia. Per il protagonista, Takao Yaguchi si era ispirato a se stesso e ai suoi cari.
L’adolescente Sanpei Mihira cerca di imparare tecniche e segreti per diventare un pescatore perfetto. Ansioso di migliorare continuamente, Sanpei gira per il Giappone alla ricerca di nuove sfide, lavorando anche sulla disciplina e l’accettazione della superiorità degli avversari. Tra i temi del manga, il rispetto della natura, la seconda opportunità concessa a chi sbaglia, le possibili cause della malvagità delle persone.
Tra il 1980 e il 1982 la Nippon Animation realizzò e distribuì i 109 episodi del cartone con cui il personaggio divenne famoso nel nostro Paese, dove venne adottato il nome Sampei e la serie venne trasmessa molte volte fino al 2005.
Tra il 2002 e il 2010 Takao Yaguchi ha disegnato altri nove volumi del manga, pubblicati sulla rivista June. Di questa serie, Star Comics ha portato in Italia i primi quattro capitoli con il titolo Sanpei – Ragazzo pescatore.
Più recentemente, basandosi sul soggetto di Takao Yaguchi, Ryota Kosawa aveva scritto un film live-action, diretto da Yojiro Takita nel 2009: si tratta di una sorta di sequel dell’anime, con Sanpei alla ricerca del pesce leggendario di cui gli parlava il padre scomparso.