E’ un periodo particolarmente infausto per il mondo dei manga. Dopo la dipartita di Kentarō Miura, ci lascia un’altra leggenda del fumetto: Takao Saitō, celebre soprattutto per Golgo 13.
L’annuncio è stato dato dalla casa editrice Shōgakukan. Saitō si è spento il 24 settembre per un cancro al pancres all’età di 84 anni.
Qualche mese fa l’autore aveva celebrato un traguardo importante: Golgo 13 aveva raggiunto quota 200 volumi pubblicati, eguagliando Kochikame di Osamu Akimoto. Tuttavia, con l’uscita del volume 201 il 5 luglio e del volume 202 il 6 settembre, Golgo 13 è entrato ufficialmente nel Guinness dei Primati come il manga con il maggior numero di volumi editi.
Tuttavia, sembra che questi numeri cresceranno ancora. Shōgakukan ha fatto sapere che prima di morire Saitō aveva espresso il desiderio che Golgo 13 proseguisse anche senza di lui. A tal proposito ha affidato la prosecuzione dell’opera ai talentuosi artisti della Saitō Production, con l’assistenza del reparto editoriale della rivista Big Comic e un ulteriore staff di sceneggiatori. La Saitō Production aveva esordito con uno spin-off di Golgo 13 il 17 luglio.
Takao Saitō: vita e opere
Debutta nel 1955 con il manga Baron Air. Nel 1959, allo scopo di diffondere la cultura dei gekiga, fonda a Tokyo il Gekiga Kōbō insieme ad altri sette artisti: Yoshihiro Tatsumi, Shōichi Sakurai, Fumiyasu Ishikawa, Masahiko Matsumoto, Kei Motomitsu, Susumu Yamamori e Masaaki Satō. L’anno seguente il gruppo viene riorganizzato nella Saito Production, una vera e propria compagnia editoriale; nel 1974 da una costola di questa compagnia nasce la Leed Publishing, di cui è presidente prima il fratello di Saitō e poi il figlio di questi.
Nel 1968 inizia la serializzazione della sua opera più celebre: Golgo 13. Il manga racconta la storia di Duke Togo, sicario professionista e cecchino con una mira infallibile che viaggia per il mondo accettando le missioni più disparate, quasi sempre legate alla sua abilità nell’uccidere. Golgo 13 è il suo soprannome, che fa riferimento sia alla collina su cui sarebbe stato crocifisso Cristo, il Golgota, sia al numero 13, solitamente associato alla sfortuna; inoltre, il logo del sicario è proprio un teschio con una corona di spine.
A proposito di Golgo 13, in un’intervista su Big Comic per festeggiarne i 45 anni, Saitō dirà: “La fine del mio manga non è una cosa che si può decidere. E’ andato avanti così a lungo da non essere più proprietà dell’autore; appartiene ai lettori”.
A partire dal 1993, Saitō ha anche illustrato un adattamento della serie di romanzi Onihei Hankachō di Shōtarō Ikenami, affiancato per la sceneggiatura dapprima da Sentarō Kubota, poi da Kusumi Ohara e da Kaori Moriyama.
Nella sua lunga carriera, Saitō ha vinto diversi premi. Nel 1976 si è aggiudicato la 21° edizione dello Shōgakukan Manga Awards nella categoria generale per Golgo 13, nel 2002 ha vinto il Grand Prize al Japan Cartoonists Association Awards e nel 2005 il premio speciale della giuria alla 50° edizione dello Shōgakukan Manga Awards.
Nel 2003 il governo giapponese gli ha conferito la medaglia d’onore con nastro viola per i suoi contributi in campo artistico e culturale, seguita nel 2010 dalla IV classe dell’Ordine del Sol Levante.
A suo nome è stato istituito nel 2017 anche un premio, il Saitō Takao Award, a cura della fondazione culturale Saitō Takao Gekiga.