Kentaro Miura, mangaka celebre noto soprattutto per il capolavoro fantasy Berserk, è morto all’età di soli 54 anni per una dissezione aortica.
Il triste evento risale al 6 maggio, ma i familiari avevano optato per una cerimonia privata e solo oggi la casa editrice Hakusensha ha diffuso la notizia:
Kentaro Miura: vita e opere
Genio precoce, già a 10 anni disegnò per i compagni di classe il suo primo manga, Miuranger, che andò avanti per ben 40 volumi, seguito da Ken e no Michi. Nel 1982 pubblicò il suo primo manga su una rivista specializzata.
All’età di 18 anni collaborò brevemente come assistente con George Morikawa, l’autore del celebre Hajime no Ippo. L’anno seguente sostenne l’esame di ammissione alla facoltà d’arte della Nihon University: non solo lo superò, ma il manga presentato, Futanabi, ottenne una nomination nella categoria Best New Author della rivista Weekly Shōnen Magazine.
Nel 1989 collaborò con Buronson, scrittore di Hokuto no Ken, per una breve serie dal titolo King of Wolves; nel 1990 i due lavorarono ancora assieme per il seguito Legend of the Wolf King, e nel 1992 firmarono un terzo manga, Japan.
Ma già nel 1988 Miura aveva presentato una prima versione del manga che l’avrebbe reso celebre, il cosiddetto Berserk Prototype. L’idea piacque così tanto all’editore Hakusensha che dal 1989 Berserk divenne uno dei titoli di punta della rivista Young Animal. Negli anni seguenti la storia del mercenario Guts e dell’ambizioso Griffith ha dato vita a videogiochi, due serie animate, una trilogia di film, oltre a essere uno dei manga più venduti di sempre.
Purtroppo negli anni la pubblicazione dei capitoli di Berserk si è fatta sempre più sporadica, attirando su Miura una triste nomea. Tuttavia tra il 2013 e il 2014 ha pubblicato Gigantomachia e dal 2019 portava avanti, oltre Berserk, anche un altro manga fantasy, Duranki. Le due opere, vista la morte improvvisa dell’autore, resteranno verosimilmente incompiute.
Lo stile di Miura è stato pesantemente influenzato, per ammissione dello stesso autore, da Hokuto no Ken e dai manga di Go Nagai, soprattutto il post-apocalittico Violence Jack, ma anche dai film di Paul Verhoeven, dalla saga di Hellraiser, dalla saga di romanzi fantasy Guin Saga, dalle incisioni di Gustave Doré e dai quadri di Hieronymus Bosch e di M.C. Escher.