Quinto e penultimo capitolo per Moon Knight, personaggio finora inedito dell’MCU. Vediamo che cosa è successo nel quinto episodio, Asylum, e quali sono stati i riferimenti ai fumetti. Per gli aspetti “meno cartacei” di Moon Knight, rimandiamo alle recensioni della redazione cinema. Per conoscere meglio il personaggio, abbiamo indicato alcuni volumi Panini dedicati proprio a Moon Knight.
Moon Knight, trama e sviluppo dell’episodio 5
Marc si ritrova nello studio della clinica Potnam; la parte dalla fuga è stata solo immaginata. Il “dottor” Harrow cerca di convincerlo che la sua mente oscilla tra la realtà difficile e una rassicurante ma insensata fantasia, in cui – secondo il principio organizzativo – crea luoghi per i diversi aspetti della personalità, rifugi dai ricordi dolorosi. Luoghi che, ammette il dottore, possono anche essere un reparto di psichiatria come quello.
Secondo Harrow, l’ippopotamo potrebbe aiutare a infrangere la barriera tra Marc e Steven, a capire chi è il bambino cui si riferisce talvolta il paziente. Marc si innervosisce ma, una volta sedato, torna a vedere Steven e l’ippopotamo, il quale chiede informazioni sulle due personalità, poi conferma la morte di Marc causata dallo sparo.
Si tratta proprio di Taweret, dea delle donne e dei bambini, che sta per rivelare una notizia grave ma nella puntata sarà il principale elemento comico. La dea introduce la coppia nel regno del Duat, l’aldilà egizio, precisando che si tratta solo di uno degli aldilà, uno dei tanti piani di intersezionali scollegati dalla coscienza, come il piano ancestrale. Non essendo comprensibile per la mente umana, il Duat assume un aspetto familiare: un ospedale come quello dove Marc conversa con il dottore.
Marc inizia a pensare di essere impazzito, ma fuori dal corridoio si ritrova sul ponte di una nave egizia nel deserto: sono diretti ad Iaru, il campo di canne, purché meritino la ricompensa per i cuori in equilibrio. Taweret li preleva dal petto dei due per metterli sulla bilancia della giustizia e verificare se pesano come la piuma di Maat (o della verità). Se i cuori non saranno in equilibrio, verranno gettati nel deserto dell’aldilà.
Marc ipotizza di uccidere l’ippopotamo e scappare con la barca. La bilancia non si ferma (come nel giudizio di Ammit): i cuori sono incompleti e il Duat li reclama. La barca contiene i loro ricordi, Taweret consiglia ai due di dirsi l’un l’altro la verità.
Esaminano i ricordi, da quelli recenti, come lo sciacallo affrontato al museo e la rotazione del cielo effettuata con Khonshu, alle tante vittime di Marc, uccise per ordine di Khonshu (anche se quella di New York potrebbe essere stata uccisa dal taxista Jake Lockley). Marc confessa di aver sperato di fallire per smettere di assassinare, e la bilancia sembra avvicinarsi all’equilibrio.
Compare un bambino, e vediamo uno dei ricordi più traumatizzanti dell’infanzia di Marc, quando il protagonista propose a RoRo (Randall) di esplorare una grotta – ispirandosi al dottor Steven Grant del telefilm Tomb Buster – nonostante il temporale in arrivo: il fratello minore morì annegato, scatenando una crisi psicologica nella madre.
Marc e Steven rivivono anche la missione in cui è morto il padre di Layla: congedato dall’esercito come disertore, Marc accettò di lavorare come mercenario per Bushman, un suo ex superiore, che gli propose di razziare un’antica tomba egizia. Bushman in seguito cambiò piano e gli chiese di assassinare ogni testimone, Marc si rifiutò e venne ferito mortalmente.
Davanti alla statua di Khonshu, sul punto di darsi il colpo di grazia, Marc senti la divinità presentarsi e proporgli di essere il suo guerriero. In cambio della vita, Khonshu gli chiese di proteggere i viaggiatori notturni ed eseguire la sua vendetta verso i malfattori. Marc accettò ricevette l’armatura curativa e fu nominato pugno della vendetta, Moon Knight.
Sulla barca, Steven e Marc hanno quasi raggiunto l’equilibrio, ma Taweret li avvisa che si sta diffondendo il caos perché sulla terra gli uomini vengono giudicati prima del tempo: si tratta dell’opera di Harrow per conto di Ammit. I due chiedono all’ippopotamo di tornare sulla Terra (dove il loro corpo è ferito dallo sparo di Harrow), e di incaricare Layla di liberare Khonshu, per poter affrontare con l’armatura Harrow e Ammit: Taweret li aiuta usando i cancelli di Osiride.
La richiesta di Steven di affrontare con responsabilità l’attacco di Harrow – sarebbe colpa sua se morisse Layla – manda in in crisi Marc, che si ritrova dal “dottore”, il quale lo loda per aver affrontato i suoi ricordi e gli domanda se pensa di aver creato Steven per nascondersi dagli errori commessi o che Steven abbia creato Marc per punire il mondo per quello che sua madre gli ha fatto? Infine gli consiglia di aprirsi con Steven, per affrontare il trauma materno.
Nel ricordo, quando la madre sta per entrare in cameretta, il piccolo Marc si scambia con Steven e cambia accento. Steven scopre che Tomb Buster, il cui protagonista si chiama Steve Grant, è davvero un telefilm e lo guardava Marc da piccolo. Il mercenario lo tira fuori dalla stanza prima che possa assistere alle percosse date dalla madre con la cintura.
SPOILER Marc è dunque l’originale, e Steven una sua invenzione, destinata a vivere una (fittizia) vita normale, ignara delle tragedie e dei maltrattamenti subiti da Marc, picchiato dalla madre, che lo odiava e si è uccisa. Furioso per essere stato inventato come antistress, lo studioso aggredisce il mercenario, il quale rivendica di avergli assicurato una vita felice.
A questo punto è Steven a incontrare il dottore (e lo paragona a Ned Flanders). Harrow ricorda che è stato Steven a portarli al Putnam e lo aiuta a realizzare che la madre è morta: è stato in quel momento che si sono fuse le vite di Steven e Marc. In un ricordo più recente, Marc si rifiuta di presenziare al funerale della madre e lascia il posto a Steven. Lo studioso cerca di rincuorare Marc: era solo un bambino quando è morto suo fratello.
Arrivati ai cancelli di Osiride, Taweret spiega che non avendo raggiunto l’equilibrio, saranno reclamati dalle anime del Daret. Marc le affronta, Steven lo aiuta manovrando il timone
ma quando il mercenario viene tramortito, tocca a lui neutralizzare i morti. Lo studioso ha successo ma finisce fuori dall’imbarcazione e si tramuta in sabbia. Con la fine di Steven, la bilancia va in equilibrio.
Una puntata molto drammatica, che risolve alcuni elementi chiave della trama (anticipati da un paio di indizi la scorsa settimana), offre scene spettacolari pur rinunciando, di nuovo, alla presenza del supereroe. La scelta di ridurre al minimo i collegamenti con l’MCU, puntando sulla costruzione e lo sviluppo di personaggi inediti sullo schermo, continua a pagare.
Riferimenti ai fumetti
Nei fumetti, Raoul Bushman è originario del Burunda, Stato fittizio dell’Universo Marvel collocato sul confine meridionale dell’Angola. Creato da Doug Moench e Bill Sienkiewicz, compare già nel primo numero di Moon Knight, nel 1980, svolgendo un ruolo determinante nella trasformazione del protagonista.
Divenuto mercenario (senza il passato nell’esercito come comandante di Marc, esperienza che risulta solo nella serie TV) Bushman chiama Marc Spector come aiutante per una missione in Sudan, durante la quale cerca di eliminare Peter Alruane e la figlia Marlene (personaggi ripresi nella serie TV con l’archeologo Abdullah El Fallouy e la figlia Layla, moglie di Marc) per impossessarsi del tesoro scoperto dai due, riducendo in fin di vita lo stesso Marc che prova a difenderli.
Successivamente, Bushman diventa Presidente a vita del Burunda ma viene deposto dal rivale, che nel frattempo ha ricevuto i poteri da Khonshu e usa l’identità di Moon Knight.
Anche Bushman adotta un travestimento: maschera bianca con un teschio sul viso e una manta sulla fronte, zanne d’acciaio che utilizza per ferire l’avversario. Abile con la spada, le armi da fuoco e nel combattimento senza armi. Bushman cerca di sabotare la Glasnost uccidendo gli ambasciatori russi: in questo e in molti altri casi viene sconfitto da Moon Knight, il quale a un certo punto è convinto di averlo ucciso.
Il nome dell’ospedale in cui il dottor Harrow parla con Marc e Steven è Putnam Medical Facility, mentre l’analoga struttura dei fumetti è Putnam Psychiatric Hospital, dove viene ricoverato Marc Spector nella run di Jeff Lemire.
Nel telefilm Tomb Buster, il protagonista è Steven Grant, creato da Doug Perlin: sicuramente un omaggio ai due autori che hanno ideato il Moon Knight dei fumetti, Doug Mech e Don Perlin.
Anche nella cameretta del piccolo Marc vediamo elementi ripresi dalla run di Lemire, come gli omaggi a Star Wars. Nel fumetto, Steven nasce quando Marc, di origine ebraica, scopre che uno degli suoi famiglia sia in realtà è un serial killer nazista.
I familiari di Marc riprendono, con caratteristiche differenti, quelli del fumetto: il padre Elias non è rabbino ma un ebreo osservante, la madre Wendy nella serie sviluppa un odio violento verso Marc, responsabile della morte del fratello Randall. Quest’ultimo nel fumetto diventa adulto ma diventa anch’egli un mercenario e in seguito il criminale Shadow knight.
Moon Knight, il fumetto
Ideato da Doug Moench e Don Perlin, Moon Knight fa il suo esordio nel 1975 sul n. 32 di Werewolf by Night: Marc Spector, ex agente CIA, atleta e pugile, è un mercenario ingaggiato dai villain per cacciare Licantropus (Jack Russell), di cui diventa presto alleato. Spector viene assoldato da Raoul Bushman per una spedizione in Sudan alla ricerca del dio egizio Khonshu: trovata la statua della divinità, Bushman uccide gli archeologi Peter e Marlene Alraune e lascia Marc in fin di vita.
Spector si risveglia davanti alla statua di Khonshu, che gli chiede di servirlo come Cavaliere Lunare della Vendetta. Tornato negli USA con la statua, diventa dunque l’eroe mascherato Moon Knight, assistito dall’amico pilota Jean-Paul DuChamp, detto Frenchie. Oltre a sentire la voce di Khonshu, Spector soffre di personalità multipla e usa altre identità, come Jake Lockley, Steven Grant, Yitzak Topol (cacciatore di nazisti).
Moon Knight ha diversi poteri, che aumentano di notte e ancora di più con la luna: forza, resistenza, agilità, velocità, invisibilità al buio, fattore di guarigione, immunità a controllo mentale, telepatia, virus, droghe e veleni. Talvolta il personaggio milita nei Secret Avengers.