Dopo l’esordio spumeggiante della scorsa settimana, con The Goldfish Problem, torna il Cavaliere Lunare, personaggio finora inedito dell’MCU. Vediamo che cosa è successo nel secondo episodio di Moon Knight e quali sono stati i riferimenti ai fumetti. Per conoscere meglio il personaggio, abbiamo indicato alcuni volumi Panini dedicati proprio a Moon Knight.
Trama
Tornato al museo, Steven chiede di guardare i video di sicurezza, dove però non si vede il mostro che lo ha inseguito ma solo lui che danneggia i locali. La National Art gallery non lo denuncia ma lo licenzia, inoltre gli viene consigliato aiuto psicologico (sono emersi i suoi problemi legati al disturbo dissociativo dell’identità).
Credendo che glielo suggerisca la statua umana con cui si confida, Steven cerca il deposito di cui ha trovato la chiave nel suo appartamento. Aiutato da un addetto che si ricorda di lui, viene portato al numero 43, un luogo dove Marc conserva il passaporto americano (dove abbiamo la conferma del cognome del mercenario, Spector), banconote, indumenti e attrezzatura militare, pistola, branda. Dalla borsa esce anche lo scarabeo d’oro, che si alza in volo e sembra indicare una direzione precisa.
Dal riflesso delle pareti, Marc chiede di nuovo il controllo, suggerendo a Steven di sdraiarsi e non interferire più, così potrà salvarlo di nuovo. Gli rivela inoltre di essere al servizio di Khonshu, come suo avatar: deve proteggere i deboli e portare chi li ferisce davanti alla giustizia della divinità.
Preso dal panico, Steven decide di scappare con la borsa e rivelare tutto alla polizia. Marc insiste, per poter rispettare il patto con Khonshu: promette, se ottiene il controllo per finire la missione, di non farsi più sentire. Steven scappa lo stesso, nei corridoi del deposito compare lo stesso Khonshu, che gli ordina di restituire gli oggetti. Arrivato in strada, Steven incontra Layla e scopre che si tratta della moglie di Marc. La donna pensa che il nome Steven e l’accento inglese siano una finzione per ingannare eventuali inseguitori.
Arrivati nell’appartamento, Marc chiede a Steven di non coinvolgere Layla, altrimenti Khonshu la vorrà come Avatar, e di non dirle dello scarabeo, per evitare che la uccidano. Steven e la donna hanno molte cose in comune, come la poetessa preferita e la conoscenza dei geroglifici. Marc aveva chiesto il divorzio, ma Steven dice che non divorzierebbe mai da lei e che l’altro è un idiota.
La donna trova lo scarabeo nella borsa e si offende: lo hanno cercato a lungo insieme, perché indica l’ushbathi (la tomba) di Ammit, e pensa che ora lui voglia tenerlo per sé.
Una coppia bussa alla porta e si presenta come gli agenti Fitzgerald e Kennedy (!). Steven pensa che sia per la questione dei danni al museo, invece i due lo accusano di furto e trovano il passaporto di Marc. Layla si nasconde sul cornicione, mentre i due portano via Steven: sono adepti di Harrow, spiegano al protagonista che Marc Spector è un mercenario, latitante internazionale, che ha rubato in uno scavo in Egitto, uccidendo gli archeologi. Portano Steven da Harrow, che gli chiede nuovamente lo scarabeo (rimasto a Layla).
Marc chiede ancora al controllo ma Steven si rifiuta perché non vuole altre vittime. Harrow dice di aver trasformato il quartiere londinese con il più alto tasso di criminalità in un’oasi di pace.
Sa che Steven sente le voci di Spector e Khonshu, sembra indovinare che cosa gli sta dicendo la divinità. Gli rivela di essere stato lui stesso un suo avatar, il pugno della vendetta, e spiega a Steven che senza il suo aiuto Khonshu non può fare altro che qualche folata di vento, e che non è obbligato a obbedire. Aggiunge che cerca sempre intrappolare chi ha una forte coscienza morale, fa scenate infantili e gli altri dei non lo rispettano.
Spiega che il castigo di Khonshu arriva troppo tardi, quando lo sbaglio è stato fatto e qualcuno ha già sofferto, mentre Ammit interviene prima, per impedirlo: per questo ha abbandonato il dio della luna in favore della Divoratrice dei morti. Steven ha qualcosa da ridire sul punire gli innocenti. Harrow vuole lo scarabeo perché è la bussola per la tomba di Ammit, che lui vuole far tornare perché elimini il male dall’umanità. Quindi parla direttamente con Marc, rivelandogli che neanche questa non sarà la sua ultima missione, nonostante la promessa di Khonshu.
Compare Layla, che mostra di avere lo scarabeo: lei e Steven scappano. Lui non cede il controllo a Marc e non ascolta l’invito della donna a evocare il costume di Moon Knight finché non cade dalla finestra. Anziché evocare l’armatura cerimoniale del tempio di Khonshu, pensa a un elegante completo bianco.
Utilizzando il bastone del primo avatar di Ammit, Harrow evoca uno sciacallo, visibile solo per Steven: il protagonista affronta il mostro, aiutato coraggiosamente da Layla. Se la cava bene e non cede il controllo a Marc finché non capisce che tanti innocenti rischiano di farsi male. Il mercenario allontana lo sciacallo dalla folla e riesce a trafiggerlo. Lo scarabeo è rimasto per terra e viene recuperato da Harrow: Layla lo vede mentre uccide il mendicante che lo ha trovato per primo.
Steven è a disagio ad assistere dal riflesso a quello che fa Marc, che non gli ridà il controllo. Gli promette di nuovo che quando avrà saldato il debito con Khonshu non si farà più sentire. Ricorda a Steven che entrambi sono stati riportati in vita da lui e gli sono debitori. Sta cercando di difendere Layla ed evitare che diventi la nuova avatar. Khonshu trasporta Marc in Egitto, presumibilmente per anticipare Harrow nella ricerca di Ammit.
Sviluppo
Supervisionata da Jeremy Saresw, Moon Knight si conferma orientata un target meno legato ai fumetti rispetto ai precedenti prodotti MCU: la prima serie che la Marvel dedica una serie a un personaggio inedito ha pochi riferimenti ai comics e alle precedenti storie dell’Universo Marvel. I toni, spesso tra thriller e horror, la rendono non indicata ai bambini (la serie è vietata ai minori di 16 anni).
Oscar Isaac conferma la sua bravura nell’alternarsi tra le due identità. Il timido e disturbato Steven Grant riesce a mantenere la calma di fronte ai pericoli e al sovrannaturale, affrontandoli di petto e spesso ridicolizzando la situazione. Come quando insulta in modo un po’ comico lo sciacallo e per combatterlo si ispira al mito della boxe Muhammad Ali:
“Vola come una farfalla pungi come un’ape”
Steven utilizza l’ironia anche per se stesso e per i suoi problemi:
“Non sei solo”
“Questa è una parte del problema, no?”
Marc Spector è invece un uomo tutto d’un pezzo, un guerriero che non si fa scrupoli, con alcuni scheletri nell’armadio che scopriremo un po’ alla volta. Sembra un po’ troppo incline a credere alle promesse di Khonshu.
La puntata presenta troppe coincidenze legate a Layla: poco convincente che lei arrivi proprio nell’istante in cui Steven esce di corsa dal magazzino e cade a terra (benché lei dica di aver rintracciato localizzando il cellulare), e che i finti poliziotti si manifestino quando la coppia rientra a casa, presentandosi oltretutto con i due cognomi dell’ex Presidente americano JFK.
Il numero scelto per il magazzino di Marc Spector potrebbe non essere casuale: in Moon Knight n. 43, del 1992, il Cavaliere Lunare si allea con Dane Whitman, Black Knight. L’ambientazione l0ndinese della serie potrebbe favorire il legame proprio con l’eroe introdotto nella recente pellicola sugli Eterni e interpretato da Kit Harington.
La regia di questo episodio è di Justin Benson ed Aaron Moorhead, mentre per il terzo tornerà Mohamed Diab.
Moon Knight, il fumetto
Ideato da Doug Moench e Don Perlin, Moon Knight fa il suo esordio nel 1975 sul n. 32 di Werewolf by Night: Marc Spector, ex agente CIA, atleta e pugile, è un mercenario ingaggiato dai villain per cacciare Licantropus (Jack Russell), di cui diventa presto alleato. Spector viene assoldato da Raoul Bushman per una spedizione in Sudan alla ricerca del dio egizio Khonshu: Bushman uccide gli archeologi Peter e Marlene Alraune e lascia Marc in fin di vita.
Spector si risveglia davanti alla statua di Khonshu, che gli chiede di servirlo come Cavaliere Lunare della Vendetta. Tornato negli USA con la statua, diventa dunque l’eroe mascherato Moon Knight, assistito dall’amico pilota Jean-Paul DuChamp, detto Frenchie. Oltre a sentire la voce di Khonshu, Spector soffre di personalità multipla e usa altre identità, come Jake Lockley, Steven Grant, Yitzak Topol.
Moon Knight ha diversi poteri, che aumentano di notte e ancora di più con la luna: forza, resistenza, agilità, velocità, invisibilità al buio, fattore di guarigione, immunità a controllo mentale, telepatia, virus, droghe e veleni. Talvolta il personaggio milita nei Secret Avengers.