Dopo la recensione del secondo volume di Buffy l’ammazzavampiri, ecco la rivisitazione a fumetti del romanzo di Mary Shelley.
Introduzione
Mary Shelley – Cacciatrice di mostri è un fumetto degli sceneggiatori Adam Glass, Olivia Cualtero-Briggs e del disegnatore Hayden Sherman (con l’aiuto di Sal Cipriano per il lettering), pubblicato da AfterShock Comics nel 2019. In Italia il fumetto è edito da Saldapress, con traduzione di Stefano Formiconi, lettering di Mario Lucio Falcone e supervisione di Alessio Danesi.
Adam Glass è sceneggiatore televisivo e fumettistico che ha collaborato per case editrici come DC Comics, Marvel Comics, Oni Press e AfterShock Comics. Riveste anche il ruolo di produttore esecutivo di serie a tema sovrannaturale e poliziesche.
Olivia Cualtero-Briggs è autrice televisiva e sceneggiatrice di Los Angeles.
Hayden Sherman è un giovane illustratore che ha esordito con Image Comics. Ha collaborato con Dynamite Entertainment, Marvel Comics e AfterShock Comics.
Sal Cipriano è un letterista freelance ed ex responsabile del lettering per DC Comics.
Trama
Tra questi tranquilli divertimenti, non si fa mai vivo il padrone di casa, portando gli altri a temere che qualcosa di inquietante stia accadendo all’interno della villa. Un giorno, dopo aver sentito un urlo agghiacciante, Mary si fa coraggio per cercarne la fonte. Finisce per conoscere così il padrone, una dottoressa impegnata a dare la vita all’ essere umano perfetto, grazie all’unione di parti di diversi cadaveri. La ragazza si ritroverà coinvolta nella sua ricerca, scelta che cambierà drasticamente il corso della sua esistenza…
Struttura dell’opera
Il fumetto comincia con una pagina che delinea la vita di Mary Shelley, per poi passare alla storia vera e propria, diviso in diversi capitoli. Alla sua conclusione, segue una breve intervista ai creatori che raccontano la genesi del fumetto e che cosa abbiano maggiormente apprezzato del progetto. Sono presenti anche varianti della copertina e la lavorazione ad alcune tavole, a partire dalla stesura della sceneggiatura.
Impressioni personali
Ho apprezzato l’uso di tonalità esclusivamente neutre e scure, cosa che contribuisce sia a conferire un’atmosfera gotica all’opera, sia a enfatizzare le espressioni dei personaggi.
I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto la protagonista che, attraverso la sua voce (riveste infatti anche il ruolo di narratrice), rende partecipe il lettore del baratro di disperazione in cui finisce, man mano che la trama prosegue.
Ricorrente la tensione che si viene a creare, in attesa di scoprire che cosa accadrà ai personaggi e quale sarà l’escalation con cui evolverà la situazione. L’elemento thriller si unisce a quello horror, mostrando scene in cui si è testimoni di macabri omicidi.
Proprio come il romanzo originale, quest’opera vuole insegnare come sia impossibile per l’uomo cercare di emulare Dio e come sia impensabile cercare di superare la natura stessa.