Ci sono momenti in cui tutto cambia, non per nostra volontà.
“Quando una persona che hai amato molto sparisce e la mancanza ti toglie l’aria finisci per cercarla nei ricordi che ha lasciato dietro di sé” si potrebbe riassumere più o meno così, ma forse solo per difetto, Cenere, il nuovo libro di Mario Natangelo, un racconto illustrato dedicato al lutto per la madre. Il volume sarà disponibile dal 12 marzo con Rizzoli in formato cartaceo e sugli shop digitali.
Un libro sulla morte, sul dolore, certo, ma non solo. Cenere è un libro prima di tutto sulla vita e sull’amore, dove si piange molto e si ride tanto. La satira non fa sconti: Natangelo non rinuncia al sarcasmo e alla comicità, questa volta rivolti contro se stesso, e col suo tratto riconoscibile e la battuta affilata, offre al lettore una faccia nuova, più intima e vulnerabile.
In un tempo che assume un ritmo nuovo, quello irregolare delle ondate di dolore, avvicinando e allontanando il lettore dal giorno della morte di sua madre, Natangelo attinge a tutto il suo bagaglio satirico.
Nel diario della sua sofferenza, in quello che Natangelo definisce una speleologia del cuore, un carotaggio del dolore, insieme alla sorella Anna, all’amato padre, alle nipoti e ai personaggi che affollano la sua vita quotidiana, colleghi, direttori dalle sembianze caricaturali e donne bellissime ed eteree, c’è spazio per soffrire e divertirsi, in entrambi i casi senza paura di arrivare alle lacrime.