Il fumettista Milo Manara specifica l’entità del suo apporto alla serie “Adrian”. Giusta rettifica o abbandono della nave?
Milo Manara, fumettista italiano di riconosciuto valore, ha pubblicato, in via ufficiale e tramite i suoi canali, alcune dichiarazioni in merito alla sua partecipazione alla serie Adrian, appena arrivata alla terza puntata trasmessa.
Se, nella parte finale, il disegnatore assume un atteggiamento solidale con il team dei grandi nomi che hanno partecipato alla realizzazione di Adrian, bisogna dire che tutta la parte che la precede sembra prendere le distanze dalla produzione.
Dare a Cesare quel che è di Cesare
Senza ombra di dubbio, è più che giusto non farsi carico delle critiche sulle animazioni se quella fase della produzione non rientrava tra i propri impegni. Ugualmente, l’inserimento di alcuni disegni delle storyboard, se avvenuto contro i consigli di Manara, è un intervento che, nel bene o nel male, andrebbe attribuito a chi l’ha deciso.
L’ambiguo atteggiamento di Manara
La critica che, però, si potrebbe fare a Milo Manara è legata alle tempistiche. É difficile, infatti, credere che il fumettista non abbia avuto modo di vedere nulla, prima della sua messa in onda. Il fatto stesso, da lui “denunciato”, di aver caldeggiato per il non inserimento dei disegni delle storyboard dimostra che i montaggi, ad uno stato avanzato seppur non definitivo, gli siano stati sottoposti. In quella stessa fase, Manara si sarebbe potuto accorgere della qualità (o mancanza di qualità) di alcune animazioni o di altri aspetti critici della produzione e prendere le distanze da essa prima che andasse in onda.
Tuttavia, finché il nome “Milo Manara” compariva in roboanti trailer televisivi, accompagnato da musica ad alto volume (ci abbiamo scherzato su, qui), sembrava che tutti questi problemi non ci fossero. Poi, appena la serie ha iniziato ad essere criticata, ecco apparire la “puntuale” rettifica. A seguito di queste considerazioni, si direbbe, più che altro, che il rinomato fumettista si stia imbarcando in una scialuppa di salvataggio, al grido di “si salvi chi può!”, per non affondare (qualora accadesse) con tutta la nave ed il suo equipaggio.
Manara, torni a bordo, ca**o!
La fregola di salvarsi da un naufragio sinora solo minacciato (abbiamo parlato di quanto Adrian sia stato, ingiustamente, preso di mira, qui) non fa che attirare, in realtà, l’attenzione su questa deducibile indole “schettinea” di Manara. E se Schettino, sulla Costa Concordia, poteva essere sicuro del danno all’imbarcazione (e non può essere un’attenuante), la nave Adrian è tutt’altro che affondata. Fin troppe volte, è successo che una produzione artistica del molleggiato venisse osteggiata dalla critica in un primo momento per poi diventare storia, la nostra storia e la storia del brano, ad esempio, Il ragazzo della via Gluck. Se ciò accadrà di nuovo e ad Adrian sarà riconosciuto il suo valore artistico e morale come già in molti, al di là di tutto, fanno, potrebbero non esserci più posti per chi, abbandonando la nave in tempesta, chiederà di risalirvi, passato il pericolo.
Un ringraziamento speciale a Donatello Guarnieri, gestore della pagina Facebook “Adriano Celentano“, per l’apporto informativo circa alcuni aspetti della biografia del molleggiato.
Invoco l’Accademia della Crusca affinché inserisca l’aggettivo “Schettino” nel dizionario.
Metafora perfetta!