Bentornato in questo nuovo appuntamento con la rubrica Boys&Lovers! Quest’oggi parleremo di un manga alquanto vecchio, ma decisamente simpatico da leggere: si tratta di Maid in Heaven.
Maid in Heaven è un’opera del 2008 disegnata da Shimada Hisami e pubblicata in due volumi.
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La trama di Maid in Heaven
Midori Iichi è un ragazzo che frequenta l’ultimo anno delle scuole superiori. Non è particolarmente brillante, e questo preoccupa un po’ sua nonna, la sua unica parente in vita.
Un giorno la nonna si ammala ed è costretta per un periodo di degenza in ospedale. La donna, però, non vuole riposarsi in quanto non vuole lasciare il suo lavoro, quello della cameriera presso la villa dei Kosaka. Midori, per far riposare la nonna, decide di prendere il suo posto e diventare lui un cameriere nella casa.
Il proprietario della magione è Asagi Kosaka, un ragazzo all’apparenza molto maturo, ma che in realtà ha la stessa età di Midori e ha avuto un passato turbolento: dopo la perdita dei genitori, è stato costretto a prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia, che decide di rendere Midori una cameriera, pertanto gli fa indossare l’abito che indossano tutte le cameriere.
Midori, a sua volta, non è che sia una cameriera impeccabile e, al contrario, fa un sacco di errori. L’unica cosa che gli riesce bene è il tè, che fa esattamente come quello di sua nonna, ed è anche l’unico motivo che consente ai due di continuare la loro relazione professionale.
I due ragazzi scoprono (non troppo tardi) di provare dei sentimenti reciproci, ma ogni volta che provano a conoscersi in maniera più approfondita… succede sempre qualcosa che li blocca!
Impressioni su Maid in Heaven
La storia non è molto vecchia, tuttavia alcuni tratti del disegno riportano parecchio indietro nel tempo (in particolar modo le proporzioni e il taglio di capelli dei personaggi).
Parlando dei protagonisti: Midori è un ragazzo estremamente infantile sotto molti punti di vista. È impulsivo e a volte parla troppo, ma non è una cattiva persona anche se dovrebbe trovare la sua strada.
Asagi è invece il classico “genio”: nonostante abbia preso da solo in mano le redini di un’azienda alquanto grande all’età di appena 14/15 anni, è riuscito a non farla fallire e, almeno esteticamente, dimostra almeno dieci anni in più rispetto a quelli che ha.
I due rappresentano i classici “opposti che si attraggono”, dato che Midori, pur essendo un orfano, riesce a donare il suo affetto agli altri, ed è proprio l’affetto disinteressato quello di cui Asagi ha bisogno.
È davvero interessante anche il fatto che tutti coloro che vengono a sapere della relazione tra i due non si oppongano, anzi ne sono molto felici (cosa quindi in contrasto con molte altre opere simili che vedono nella persona ricca l’erede e che pertanto deve sposarsi con qualcuno di benestante e non con il nipote di una cameriera, dal quale non potrà mai avere un erede). Persino i personaggi secondari che inizialmente sembrano contrari alla fine non possono fare altro che accettare la loro relazione, in un modo alquanto naturale.
L’aspetto più divertente dell’opera è il loro continuo essere interrotti da qualcuno o da qualcosa, e alla fine non combinare mai nulla.